Paddock Day Formula 1

Paddock Day Formula 1 con IWC e Mercedes-AMG Petronas

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Il Paddock Day è un'esperienza che consente di vivere la Formula Uno, senza subire il caos dei tre giorni di prove ufficiali, libere ed il Gran Premio della Formula 1. Entrare nelle hospitality delle scuderie nell'unica giornata in cui le auto non girano in pista è un'esperienza quasi surreale, perchè tutto è rallentato e non si ha la sensazione di partecipare ad un weekend di gara. È l'unica giornata in cui tecnici ed ingegneri sono più impegnati dei piloti, perché il giovedì apre ufficialmente la preparazione di vettura e sessioni, mentre i piloti possono godersi ancora un po' di libertà e dedicarsi esclusivamente o quasi (briefing tecnici esclusi) ai rapporti con stampa e sponsor, prima di entrare in pista il giorno successivo.

L'hospitality Petronas AMG Mercedes e la ospitalità del team.

In epoca di comunicazione e di eccezionale complessità delle vetture, probabilmente le più complesse dell'epoca moderna, anche l'operazione apparentemente più semplice ha un processo dedicato che la supporti e l'organizzazione di una giornata per consentire a pochissimi rappresentanti della stampa di entrare a contatto con team e piloti ha la stessa maniacale preparazione di una sessione in pista.

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Mercedes AMG F1 è partner di IWC, che ha organizzato il Paddock Day per la stampa europea e ci ha dato l'opportunità di poter entrare nel box dove vengono preparate le vetture di Lewis e Valtteri ed infine, di intervistarli. Un giovedì intenso che si è chiuso con una sorpresa.

Quanto è cambiata la Formula 1

Manco da tempo dai circuiti di Formula 1 ma non ho perso di vista l'evoluzione che la massima categoria del motorsport ha avuto in questi anni, una accelerazione palpabile anche dall'esterno.

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Dal punto di vista tecnico non c'è alcun paragone con il passato, perché l'introduzione dei moduli ibridi ha innalzato il livello di complessità in modo stellare, come dimostrano le difficoltà che molti team hanno incontrato nel passare dagli aspirati da 2,4 litri ai complessi V6 turbo ed i piloti, provenienti dalla GP2, nel gestire un moderno volante di F1.

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Fortunatamente, come ho potuto constatare all'interno dei box, il timbro del motore allo scarico dei recenti V6 è migliorato sensibilmente rispetto a qualche anno fa e, seppure sarà difficile eguagliare le note (ed il regime di rotazione) di un V10 o un V12 aspirati, non si assiste più a quel sound simile più ad una “centrifuga”, tipico dei primi turbo ibridi, che ad un motore da competizione.

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Nei box ho potuto assistere alla procedura denominata in gergo “Fire-Up” che prevede l'avviamento dei motori delle monoposto ed una precisa sequenza di operazioni (accensione, accelerazione ad un regime fisso, etc…) prima di spegnerlo.

Un caleidoscopio di IWC

Al Paul Ricard, che dopo anni torna ad ospitare un Gran Premio di Formula 1 ed ha visto Hamilton trionfare e riprendersi la leadership del campionato (merito va anche all'evoluzione 2.1 del motore della FW09), sembrava a momenti di stare in un piccolo angolo del museo di Sciaffusa perché si mescolavano epoche diverse tra le collezioni presenti in un display all'interno dell'hospitality, i polsi del personale del team e quelli dello staff di IWC che ci hanno guidato alla scoperta del box e delle attività quotidiane del team (analisi carburante inclusa).

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Non c'erano solo il Big Pilot's Watch o l'IWC Pilot's Watch Timezoner Chronograph quindi, ma anche un bellissimo crono 3713 con Nato strap e tra le due epoche facevano bella mostra due IWC Ingenieur Chronograph Racer, uno con quadrante bianco e l'altro con quadrante grigio ardesia, indossati da due rappresentanti del team.

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La disposizione dei contatori su questi Ingenieur è familiare, perché il calibro 89361 è lo stesso montato all'interno del Portugieser Yacht Club Cronograph di cui ho personalmente scritto giorni fa.

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Quando furono presentati al pubblico non erano tra i miei IWC preferiti, ma in un contesto come questo ed accoppiati alle divise Petronas Mercedes AMG hanno un fascino incredibile e ne capisco ora in pieno il senso estetico.

Cosa indossavano Lewis e Valtteri?

Cominciamo col dire che hanno due personalità estremamente diverse tra loro. Forte dei suoi quattro titoli mondiali e della sua classe, Lewis Hamilton è una celebrity che travalica il mondo della Formula 1 e che finirà, in Formula 1, la sua carriera di pilota (per sua stessa ammissione una esperienza come la 24 Ore di Le Mans non gli interessa). Ha allargato i suoi interessi ben oltre i confini dei Gran Premi ed è oggi testimonial di tantissimi marchi, tra cui Tommy Hilfiger e Bose ad esempio ed in futuro si dedicherà ad attività imprenditoriali dove potrà mettere a frutto la sua capacità creativa.

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E' una personalità camaleontica ed è sempre in evoluzione, lo incontrammo lo scorso anno alla Charity Night organizzata da IWC e dalla associazione Laureus di cui è ambasciatore (insieme a tante altre charity) ed aveva un'immagine ancora diversa dall'attuale. Vallteri Bottas è invece il prototipo del pilota di Formula 1 moderno e finlandese, quindi pragmatico, di poche parole e veloce, in grado di ritagliarsi il suo spazio nel team più vincente del momento al fianco di un pilota come Hamilton: un'impresa non facile, che sta portando avanti egregiamente e lo sta guidando verso la riconferma.

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Diverse le scelte per i due piloti: Lewis indossava un Big Pilot's Watch Annual Calendar Edition Antoine de SaintExupéry in oro rosa, Valtteri un Pilot's Watch Chronograph Top Gun in ceramica. Diversi anche nella scelta degli idoli di infanzia: Ayrton per Lewis, Mika Hakkinen per Valtteri. Non è un caso invece che non siano i moderni Ingenieur ad essere al polso dei piloti, considerando che l'ultima collezione è un omaggio al classic racing, a Goodwood, ed ai contatori Jaeger piuttosto che ai display digitali ed ai cambi sequenziali.

Cosa resta del Paddock Day

Per poterlo apprezzare dovete essere appassionati di motori, ma veri appassionati perché quello che si vive non è il fine settimana di un Gran Premio, adrenalinico per definizione ma tutto il resto, il complemento che non vedi nel weekend di gara dove non è assolutamente consentito accedere al box di un team a meno che non sia un VIP ospite del team, anche se devi comunque rispettare delle regole assolutamente e giustamente rigide per non intralciare il lavoro del team stesso.

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Oltre l'esperienza, impagabile, porto con me un piccolo ma importante regalo: i guanti indossati da Lewis Hamilton, autografati da lui in persona. Se sono abituato a vedere orologi con una certa frequenza e difficilmente me ne annoio considerando che ho speso un'ora del mio tempo giocando con il Timezoner, immaginate cosa possa rappresentare il Paddock Day per un ingegnere che ha lavorato nell'automotive.

(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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