Nel 2020, NOMOS Glashütte si è concentrata sul capitolo più tradizionale della sua storia, riscoprendo le collezioni a carica manuale che hanno fatto la storia della marca, sfruttando contemporaneamente l’anniversario dei 175 anni di storia dell’orologeria sassone per innalzare il valore percepito delle collezioni a carica manuale più classiche, quali Lambda e Ludwig. La grande novità è rappresentata dall’introduzione del quadrante smaltato, interpretata alla maniera sassone. Le versioni anniversario hanno riscosso grande successo e NOMOS Glashütte estende ora l’adozione del quadrante smaltato. Aspettiamoci, e speriamo, che nel prossimo futuro questa tipologia di quadrante continui a diffondersi su altre collezioni.
Prima della chiusura dell’anno, intanto, arrivano Ludwig Duo e Ludwig 38, entrambi con quadrante smaltato bianco. La versione Duo, in particolare, porta il quadrante smaltato per la prima volta su un orologio a carica manuale femminile del marchio. Sotto i riflettori vanno nuovamente i modelli più tradizionali; probabilmente nel 2021 toccherà a neomatik. L’orologeria, nella forma originale, è a carica manuale; gli amanti dell’orologeria, del resto, preferiscono questa architettura a quella oggi più popolare, a costo di rinunciare a qualche comodità.Se l’orologio a carica manuale è un Lambda, la cui riserva di carica è piuttosto lunga ed in vista, il sacrificio non può definirsi neanche tale. In generale, il nuovo quadrante smaltato dà un tocco di raffinatezza e savoir faire che manca talvolta agli automatici, ad eccezione di Ludwig 175 a carica automatica (che adotta un quadrante smaltato), e completa l’attitudine di orologio da intenditore, se accoppiato ad un calibro a carica manuale.
NOMOS Glashütte applica la tecnica secondo i criteri di un minimalismo quasi esasperato; i suoi quadranti smaltati sono di purezza estetica estrema, perché la disposizione dei diversi strati è intervallata da una fase di pulitura per eliminare ogni imperfezione. Il risultato è una superficie piatta, pressochè indistinguibile da un quadrante di pari colore ma senza smaltatura. Il Ludwig Duo, nome che indica la versione di quadrante a due sole lancette, ore e minuti, è largo 33 millimetri mentre il Ludwig 38 è invece dotato di piccoli secondi ad ore sei. Nel caso del Duo, il quadrante smaltato è una prima assoluta. Entrambi dotati di movimento a carica manuale hanno però clienti diversi. Il Ludwig Duo è un orologio da donna, il secondo, il Ludwig 38 (37,5 millimetri per la precisione) è invece un orologio unisex. Montano entrambi il calibro a carica manuale Alpha, tuttora il calibro NOMOS più utilizzato in assoluto ed uno dei primissimi sviluppati dalla manifattura fondata nel 1990. E’ il classico pulito movimento a carica manuale di piccole dimensioni, molto vicino per architettura a quelli in voga negli anni cinquanta e sessanta, decorato secondo gli standard dell’orologeria sassone, in particolare sui ponti che recano la decorazione a nastri di Glashütte. Pur senza garantire una riserva di carica stellare, le 43 ore di autonomia sono più che sufficienti e non sono neanche poche considerando le dimensioni del calibro, un 10 linee e mezza, spesso appena 2,6 millimetri. La sua piccola taglia consente a Ludwig Duo e Ludwig 38 di fermare lo spessore della cassa a 6,5 e 6,7 millimetri, rispettivamente. Sono così sottili che il cinturino in pelle Cordovan di Horween con impunture doppie sembra a tratti più spesso della cassa in acciaio. Nelle intenzioni del marchio, sono evidentemente il tentativo di portare la raffinatezza dei modelli a carica manuale celebrativi, su versioni estremamente accessibili e di ingresso al marchio. I prezzi di 1.060 Euro per Ludwig Duo e 1.580 Euro per Ludwig 38 sono infatti tra i più accessibili per un primo prezzo, senza rinunciare a nulla, decorazioni incluse. Non hanno fascino e raffinatezza di un Lambda, rafforzato con l’introduzione della versione anniversario, ma i due nuovi Ludwig scuotono il mercato dei solo tempo classici con una proposta difficile da battere, anche cercando tra i piccoli marchi boutique indipendenti.(Photo credit: Marco Antinori per Horbiter®)
Gaetano C @Horbiter®