Rolex contro Grand Seiko

Grand Seiko vs Rolex

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Negli ultimi due anni, da quando Grand Seiko ha mossi i primi passi in Italia, sono nati i primi confronti tra Rolex e Grand Seiko, e con essi  discussioni infinite, a tratti sterili, a proposito di quale sia il migliore tra i due. Confronti del genere sono in atto già da tempo altrove, negli Stati Uniti ad esempio, dove il marchio di orologi di lusso di Seiko vanta una lunga presenza ed il gruppo assorbe volumi di vendita impensabili per il mercato italiano.

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Nel caso dell’Italia, c’è alla base anche un tema di natura culturale, l’italiano difficilmente abbandona alcuni marchi del lusso e ha da tempo associato la scelta dell’orologio di lusso al concetto di bene rifugio od investimento, una pratica che non è necessariamente diffusa oltreoceano dove l’apertura alla novità, e la scelta di un prodotto in base alle effettive qualità è una forte leva d’acquisto. Non conto più le volte in cui ho sentito la frase: “E se volessi un giorno rivenderlo, quanto prenderei?”

Rolex o Grand Seiko: qual è il migliore tra i due?

L’obiettivo di quest’articolo introduttivo non è promuovere l’uno o l’altro, e non è neanche quello di sentenziare quale sia il migliore, ma di provare ad evidenziare i contenuti distintivi di entrambi, in modo empirico. La scelta finale è vostra, noi proviamo ad oggettivarla. Si tratta di due marchi apparentemente simili, nella realtà profondamente diversi e per molti aspetti complementari, se confrontate un Datejust 41 con un Grand Seiko HiBeat, un Rolex Sea-Dweller con un Grand Seiko Diver HiBeat.

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Le differenze sono tante, alcune a vantaggio dello svizzero, altre del giapponese. E’ vero che competono nello stesso segmento, ciò non basta tuttavia a renderli uguali: una MercedesBenz ed una Lexus appartengono alla stessa categoria, ma offrono prodotti che provano a raggiungere la leadership del segmento premium attraverso proposte tra loro diverse e che stuzzicano l’attenzione dei potenziali clienti in modo diverso.

L’immagine, punto di forza di Rolex. La qualità costruttiva maniacale, punto di forza di Grand Seiko.

L’immagine, la forza del marchio, la consapevolezza di indossare qualcosa che comunichi il raggiungimento di uno status, di una posizione professionale o sociale importanti è una delle leve a favore di Rolex. Chi ne compra uno include nella scelta questo fattore che pochi marchi garantiscono, e tra questi vi è anche un Nautilus od un Royal Oak Jumbo.

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La loro riconoscibilità è così forte da rappresentare un marchio di fabbrica e la fama di Rolex è così vasta da superare il concetto di acquisto di orologio, per spostarsi a quello più ampio di “experience“. L’esperienza è un forte elemento di distinzione, nutrito negli anni da intelligenti campagne di comunicazione, sfide scientifiche ed invenzioni che sono vere e proprie pietre miliari. Del resto, come recita la campagna di comunicazione del marchio: “Every Rolex tells a story“.

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Chi compra Rolex sente di entrare in un club ristretto, e se si acquistano un Pepsi, un Batman o un Daytona, si entra a far parte di un club ancora più esclusivo. Da questo punto di vista Grand Seiko ha un approccio diametralmente opposto, quasi riservato ed intimista. A mia memoria non ha mai fatto uso di ambassador. Non ha inoltre legato il suo nome negli anni ad alcuna spedizione o manifestazione, lasciando queste operazioni alla capogruppo Seiko, e solo in tempi recenti.

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Il suo nome è esclusivamente e maniacalmente legato al prodotto, come se una specifica tecnica fosse l’unica vera campagna di marketing e comunicazione. Dopo aver per anni erroneamente, secondo me, associato marchio Seiko e Grand Seiko su un unico quadrante, quest’ultimo ha finalmente spiccato il volo solitario, diventando marchio pienamente indipendente. Il mondo è probabilmente pieno di tanti alter ego di James Cameron, Placido Domingo, Ana Ivanovic che indossano Grand Seiko, ma dal punto di vista della costruzione dell’immagine e della diffusione, Grand Seiko è all’inizio del suo percorso, sebbene sia nato negli anni ’60.

Così simili eppure così diversi.

Tendo spesso ad associare Rolex a Porsche, i modelli di business hanno una grande affinità: alti volumi ed alto prezzo medio. La cassa di un Submariner o di un GMT Master 2 è riconoscibile tanto quanto lo è la silhouette di una 911: potrebbero tranquillamente fare a meno dei rispettivi loghi.

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Viceversa, Grand Seiko richiede uno studio più approfondito, il suo stile si avvicina a quello di un classico sportivo di lusso, ed il DNA dello sportivo di lusso è, che piaccia o meno, associato a Rolex. Eppure un occhio attento ed una lente magnificatrice consentono di appurare le enormi differenze estetiche e meccaniche tra un HiBeat ed un Datejust.

ROLEX-Oyster-Perpetual-Datejust-41-ref-126333-seiRolex ha ripetuto, aggiornandola, la stessa formula estetica da anni ed è campionessa di comunicazione: nessun marchio al mondo riesce ad equiparare Rolex per potenza espressiva e capacità di capitalizzare anche la più piccola innovazione, l’unico marchio che gli si è avvicinato negli anni è stato Omega, che ha rivoluzionato la sua comunicazione digitale.

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Grand Seiko ha da un paio d’anni iniziato ad esplorare nuove forme e presentare nuovi quadranti, un punto di forza assieme alla meccanica, esaltando un aspetto per cui lo Shizukuishi Watch Studio è famoso: il savoir-faire, superiore a quello espresso da Rolex in tanti ambiti. Entrambi sono prodotti di alta qualità, con delle differenze: Rolex produce un eccellente prodotto su larga scala con una meccanica robusta ma non particolarmente raffinata in termini di decorazioni e complicazioni (se escludiamo SkyDweller e YachtMaster 2), Grand Seiko si concentra su volumi dell’ordine delle decine di migliaia, con una finitura di cassa ed una famiglia di calibri semplicemente eccezionali per precisione e finiture.

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La lucidatura zaratsu, la tecnologia Spring Drive sono plus del marchio giapponese e l’evidenza del suo impegno ad offrire qualcosa di superiore e differente nel panorama del lusso.

Valore iniziale e residuo.

In questo caso non c’è al momento confronto. Un Daytona, un Submariner Hulk ed un GMT Master 2 sono asset di un portafoglio di investimenti, e lo stesso vale per la schiera di Rolex vintage che animano le più importanti e folli (per i prezzi) aste tematiche. E’ un argomento così vasto da non poter essere certamente sintetizzato in questo primo articolo, aggiungo solo che la politica adottata dal marchio sul nuovo e sul vintage ha fatto salire il suo indice di desiderabilità a livelli stellari.

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Molti di coloro che acquistano un Rolex moderno non sanno neanche che calibro monti l’orologio che metteranno al polso. Grand Seiko è su una curva di rapida salita dell’indice di apprezzamento, è un orologio per estimatori dell’eccellenza, supera per raffinatezza quasi tutti i costruttori svizzeri, ed è equiparabile ad alcuni indipendenti, ma è nuovo nel mondo del collezionismo, in cui inizia a costruire una storia robusta, ed in cui alcuni modelli giocano già il ruolo di futuri oggetti da collezione. Molto dipenderà da quanto il marchio vorrà investire in questa direzione, per incrementare il valore del marchio.

(Photo credit: Peter Tung per Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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