Longines Record 2017

Longines Record 2017: la nostra recensione

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Il marchio di St Imier è tra quelli che più di altri hanno esplorato gli archivi della loro storia e che, consapevoli della forza che ha una collezione storica nel trainare un marchio, continua ad utilizzare la collezione Heritage come strumento di ispirazione per far avvicinare al marchio nuove persone. E' una politica che ha senso, perché ogni modello che Longines ha reinterpretato ha un suo antenato nel museo e l'operazione poggia quindi su basi solide, rappresentate da orologi, calibri ed archivi cartacei. Ma non è l'unica perché i Longines tre sfere, che nulla o poco hanno a che fare con i calcoli fatti da Lindbergh (qui il nostro articolo del Longines Lindbergh Hour Angle 90 Anniversary) e Weems, rappresentano un capitolo diverso, estremamente popolare negli anni '50 e '60, tanto da rappresentare oggi, insieme a pochi altri marchi (uno è Zenith), la base del mercato vintage.

Il Longines Record 2017

Longines è quindi associata a Lindbergh tanto quanto alla architettura più classica che esista, quella che viene associata ai Middle Manager nella versione in acciaio. Un Longines Record è esattamente questa categoria di orologio, con l'esclusione della versione in oro che esiste, ma non all'interno di questa collezione, nel catalogo Longines (esiste ad esempio all'interno della Longines Master Collection).

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Due sono le versioni di quadrante: una con i numeri romani, volutamente classica, che è possibile comprare esclusivamente con bracciale in acciaio ed in due dimensioni più piccole da donna (di cui potrete leggere sul canale femminile) ed una che mescola numeri arabi ed indici a freccia applicati esattamente come Longines faceva negli anni '50 con la referenza Longines 63333. Non c'è quindi bisogno di far parte della collezione Heritage per avere un pedigree, perché il papà della versione con 6 numeri arabi sul quadrante è chiaramente l'orologio che vedete in questa foto, presa a prestito dal sito americano Hashtag Watch Company, specializzato in vendita di orologi vintage.

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Negozio scoperto per caso alla ricerca delle radici storiche del Longines Record, come spesso faccio quando scrivo di marchi come Longines, perché ero sicuro di trovare un antenato anche in questa collezione. Il richiamo a quegli anni è inoltre nella forma della corona di carica, molto Longines: testa sferica e logo storico a rilievo nella versione attuale. Con una doppia declinazione: una più rassicurante versione con numeri romani e bracciale a 7 file, che ha molto senso nell'uso quotidiano e nell'arco delle 24 ore per la rapidità con cui lo indossi e lo sfili, l'altra ha invece il cinturino in pelle con fibbia ad ardiglione (l'estate va esclusa).

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I numeri romani sono sottili ed allungati, il quadrante piatto è quasi a filo con il vetro zaffiro per cui hai quella vaga sensazione che si avvicini ad un ultrapiatto. Del resto, il bracciale integrato, con le anse strette e la carrure nascosta dalla lunetta, dà esattamente questa sensazione, ed è un concetto di successo su un dress watch. Diciamo in sintesi che le due versioni, che arrivano ai 38,5mm ed ai 40mm per l'uomo, sono la sintesi della visione del Record: una che guarda al passato ed alla referenza 63333, l'altra che guarda avanti, usando i numeri romani come elemento di classicismo. Due modi per catturare clienti diversi, partendo dallo stesso concetto di base.

La certificazione COSC

La certificazione non è fine a se stessa nel senso che l'accento non è secondo me esclusivamente sulla precisione di marcia quanto piuttosto un messaggio di marca. Longines ha contribuito a costruire buona parte della storia della cronometria sportiva (ricordate il logo Longines sulla Ferrari F1 di Alboreto?) e comunicarla in modo diffuso su tutti i suoi prodotti diventa ora un must.

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E' lo stesso motivo per cui ha introdotto la tecnologia VHP di cui parleremo tra un po' di tempo e che secondo me è ancora stata poco compresa ed appresa dal grande pubblico. La spirale in silicio diventa così un elemento che contribuisce a raggiungere i requisiti per il COSC ma, ripeto, un messaggio della strada che ha intrapreso Longines per ribadire i suoi primati. Sulle 40 ore di riserva, invece, si poteva sinceramente fare di più ed è qui che mi aspetto in futuro una crescita, perché calibri del gruppo usati da marchi meno nobili di Longines raddoppiano questo valore che è importante per chi porta un Longines Record tutti i giorni.

Cosa penso del Longines Record

Le due versioni del Longines Record che vedete hanno entrambe un prezzo di 2040€ ed è un prezzo flat, sia che scegliate la versione da 40mm che quella da 38,5mm. Così facendo, il prezzo non è una variabile di scelta, come dovrebbe sempre essere, perché non può essere il prezzo a guidare, a parità di contenuti tecnici (cinturino o bracciale inoltre non c'è alcuna differenza). Vorrei piuttosto suggerire a Longines di aiutare chi atterra sul sito ufficiale perché la variabile di scelta della versione all'interno della collezione è la referenza mentre dovrebbe essere il diametro, visto che le caratteristiche generali variano, seppur di poco.

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Il Longines Record rappresenta uno di quei rari casi in cui è ancora possibile portare a casa un automatico di buona qualità ad un prezzo ragionevole. Un jab ai marchi che hanno usato il concetto di manifattura per alzare il listino in modo selvaggio e provare a riposizionarsi (alcuni giustificati, altri no), ma hanno solamente inflazionato il mercato, un “lusso” che l'orologeria svizzera non può più permettersi.

(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram –  Gaetano Cimmino

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