Hamilton Khaki Navy Scuba 2018, la recensione

Hamilton Khaki Navy Scuba Auto 2018, la recensione

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Ricordate il 28 agosto 2017? Non è una ricorrenza particolare, ma è il giorno in cui abbiamo lanciato l’articolo sul Khaki Navy Scuba Auto di Hamilton. Lo Scuba Auto è stato in assoluto uno degli orologi più apprezzati a Baselworld 2017; la gamma di accesso al  mondo dei diver (o Easy Diver, come preferisco definirli) del marchio che è entrata prepotentemente nel segmento con il super-professionale Frogman 46, subacqueo dalla forte personalità, splendido nella versione 1000m con cassa in titanio.

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Sappiamo tutti però che accanto a modelli flasghip, occorre costruire gli “eroi” di una collezione ed il Khaki Navy Scuba Auto ha tutto il talento per diventare, tra i subacquei, un modello di riferimento tanto quanto il Khaki Field lo è da anni tra i classici solo tempo di ispirazione militare del mercato.

Dalla NATO strap al cinturino in gomma (e ad una nuova versione con bracciale in acciaio)

Fa specie immaginare un subacqueo con cinturino in nylon, tipo strap NATO, eppure il primo Khaki Navy Scuba è nato così ed è questo il motivo per cui ho affidato allo Scuba il titolo di Easy Diver. La conferma del successo dello Scuba è data dalla estensione di gamma. Che si tratti di Automotive, largo consumo, orologi od accessori di lusso, quando una gamma si allarga anno dopo anno e le opzioni aumentano, è la conferma che quella collezione ha avuto successo, anche senza avere accesso ai numeri di vendita.

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Ciò che Hamilton ha fatto quest’anno è stato di aggiungere due opzioni: un cinturino in gomma ed il bracciale in acciaio associato a nuovi colori, ma considerarle estensioni è riduttivo. Parliamo soprattutto del cinturino in gomma: ne avrò provati almeno un centinaio e ho notato che molti marchi lo hanno quasi sempre considerato, erroneamente, un add-on funzionale e non estetico, ma l’occhio vuole la sua parte anche quando un orologio ha questa destinazione d’uso.

Khaki: è quasi un marchio nel marchio

La mia è una domanda più che una “provocazione” ma lecita secondo me e qualche lettore potrebbe anche chiedersi: “perché soffermarsi così a lungo su un cinturino in gomma?” Semplicemente perché è davvero ben fatto ed è stato concepito con altrettanta cura: la scritta “KHAKI” al centro è grande, non invasiva, fortemente identitaria.

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Il cinturino è smussato ai lati e le asole per la fibbia ad ardiglione ricordano le mitiche Isofrane degli anni 70, infine la texture con logo Hamilton ripetuto all’infinito sulla parte interna denota una estrema attenzione ai dettagli. Da questo punto di vista Hamilton ha intuito prima di altri quanto siano importanti tutti i dettagli di un orologio. Lo stesso dicasi per la fibbia ad ardiglione con logo.

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Se dovessi trovare un difetto, lo cercherei nella dimensione della cassa da 40mm e dalla distanza tra le anse (20mm) che rendono il Khaki Navy Scuba Auto apparentemente un po’ piccolo al polso, ma è un difetto legato alla dimensione del mio polso che ha un diametro di 20cm e sul quale un Frogman 1000m sembra più sensato. E la versione con bracciale in acciaio? Guadagna una nuova lunetta di colore nero e blu.

Il calibro H-10, lo Scuba in sintesi, il prezzo

80 ore di riserva di carica vuol dire più di tre giorni di autonomia. Non ci pensiamo ma è tanto, anzi tantissimo se consideri che hai il movimento automatico con la più alta autonomia sul mercato, in questa fascia di prezzo. Lo Scuba Auto è un puzzle perfetto di design e contenuti ed è intrinsecamente Hamilton, soprattutto nella versione con la scala dei 15 minuti e della minuteria di color arancione, colore ufficiale del marchio. Potrei dire che la lunetta è forse un po’ dura da azionare, scivola un po’ tra le dita ma una piccola area di miglioramento ci sta in un insieme riuscito ed equilibrato. Preferite la versione con bracciale in acciaio?

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Osservate le maglie centrali a sbalzo e la fattura della deployante con doppio pulsante. I designer di Hamilton non hanno lasciato nulla al caso. Se c’è qualcosa su cui hanno fatto economia è il prezzo perché i 645€/695€ necessari per questo orologio rappresentano un posizionamento “mostruoso” ed, oggi inarrivabile, da qualsiasi competitor.

(Photo credit: Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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