Il lancio di una nuova collezione da parte di un marchio quale Vacheron Constantin rappresenta un momento importante e carico di aspettativa; la maison è sinonimo di massima espressione dell’alta tradizione orologeria svizzera, non può sbagliare. Le collezioni che compongono l’attuale catalogo sono numerose, undici, tutte con una vocazione ben precisa, ma la Traditionelle è quella che meglio sintetizza il livello di eccellenza e maturità raggiunto dalla maison ginevrina nel coniugare arte e raffinata micro-ingegneria. La punta di diamante della collezione è il Vacheron Constantin Traditionnelle Grandi Complicazioni, un modello non nuovo, ma sicuramente senza tempo, che non ha avuto la risonanza mediatica che merita considerando caratura tecnica e livello di esecuzione. L’unica ipotesi che avanzo è che la scelta sia legata all’esclusività dell’orologio e all’intenzione di riservare ai fortunati clienti il piacere di scoprirne ogni singolo dettaglio, su richiesta.
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Presentato nella sua ultima variante ad SIHH 2017, il Traditionnelle Grandi Complicazioni rimanda ad un capolavoro come il Tour de l’Ile, l’orologio creato nel 2005 in soli 7 esemplari per celebrare i 260 anni della maison, di cui rappresenta un degnissimo erede. E’ il frutto di tre anni di sviluppo ed aggiunge tasselli alla già impressionante lista di traguardi raggiunti dalla manifattura. Se il Vacheron Constantin 57260 presentato nel 2015 rappresenta, con le sue 2800 parti, l’orologio meccanico in assoluto più complicato al mondo, nel 2017 viene realizzato il magnifico Vacheron Constantin Les Cabinotiers Celestia Astronomical Grand Complication 3600, esemplare unico ultra complicato, proponendosi allora per lo scettro di modello da polso più complicato del mondo. Il Grandi Complicazioni è proposto in un poker di varianti, due in platino con quadranti bianco e grigio e due in oro rosa con quadranti ardesia e bianco opalino rispettivamente.
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Come il nome rivela, forme ed elementi estetici sono classici e rigorosi, esattamente quello che ci si aspetta quando si pensa ad un Vacheron Constantin, con buona pace degli inguaribili innovatori: cassa rotonda su due livelli evidenziati da un lieve scalino arrotondato, lunetta sottile e carrure scanalata, minuteria “chemin de fer”, indici applicati “bâtons de Genève”, lancette dauphine, sono la cifra estetica dominante. Soffermandosi sul quadrante, l’attenzione è attirata dal decentramento verso l’alto dello stesso. Un’asimmetria, quasi un gioco, che non disturba affatto perché si armonizza perfettamente con il disegno generale e contribuisce a dare risalto alla grande finestra del Tourbillon ad un minuto, disposto ad ore sei. Non tutti i modelli della collezione dotati di tourbillon presentano però questa particolarità, che resta evidentemente un elemento di family feeling dei modelli Grandi Complicazioni.
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La cassa misura 44mm di diametro ed è spessa 13,5mm, è in oro rosa, con anse sporgenti e ricurve che fanno supporre un’ottima vestibilità nonostante le dimensioni importanti dovute al numero di complicazioni presenti. In oro rosa sono anche gli indici diamantati e le lancette di ore e minuti che spiccano sul grande e ben leggibile quadrante opalino protetto da vetro zaffiro leggermente bombato. Attraverso il fondello, anch’esso in vetro zaffiro, è possibile ammirare la meccanica, il superbo calibro 2755 QP (Quantième Perpétuel), che ha uno spessore di 7,9mm, frequenza di 2,5Hz (18000 alternanze ora), e 58 ore di massima riserva di carica. Il 2755 QP non è solo un piccolo capolavoro di meccanica, ma anche di artigianalità ed estetica, con finiture di altissimo livello che rispondono ai 12 requisiti necessari per fregiarsi del prestigioso Punzone di Ginevra. La lavorazione Côtes de Genève sui ponti è solo un assaggio di un calibro decorato anche nelle parti più nascoste.
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I suoi 602 elementi sono di gran lunga inferiori a quelli di un Vacheron Constantin 57260, ma prevedono (quasi) tutte le principali complicazioni possibili su un orologio da polso: ore, minuti, tourbillon ad un minuto, calendario perpetuo, indicatore del giorno della settimana a lancetta, indicatore del mese a lancetta, anno bisestile, calendario a lancetta, ripetizione minuti, piccoli secondi sul tourbillon, e l’indicatore di riserva di carica posto sul retro dell’orologio. Tra queste funzionalità, uno studio particolare è stato evidentemente dedicato alla prestazione della Ripetizione Minuti. Con l’obiettivo di trovare sempre il giusto trade off tra innovazione e utilizzo dell’orologio, i maestri orologiai di Ginevra hanno progettato un particolare meccanismo per la gestione dei martelletti della ripetizione minuti, definito “governatore centripeto”, che garantisce una superiore prestazione acustica.
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Un vero peccato non poterla udire e confrontare con altre applicazioni. Piccolo dettaglio, sicuramente trascurabile, è che l’orologio non è impermeabile. E ci mancherebbe, anche se, per chi proprio non potesse proprio rinunciare al “chiming” in immersione, esistono delle alternative. Rimanendo in casa Richemont, penso ad esempio ad IWC Portugieser Grande Complication; credo però che ci si guarderebbe bene dall’esplorare qualsiasi ambiente umido. In sintesi, il Vacheron Constantin Traditionnelle Grandi Complicazioni è un oggetto per pochi, destinato per pedigree a soddisfare raffinati collezionisti appassionati di micro-ingegneria senza compromessi. Tanta eccellenza, realizzata in serie limitatissima per i pochi che potranno permettersi di averne uno (il prezzo è su richiesta), va preservata nel tempo per continuare a tramandare alle future generazioni un sapere che sfida i secoli.
(Photo credit: Horbiter®)
Francesco Falcone @Horbiter®
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