Tissot Heritage Navigator Chrono Auto 1973, la recensione

Tissot Heritage Navigator Chrono Auto 1973, la recensione

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Ho passato gli ultimi giorni a guardare video dei Gran Premi anni settanta, di Formula uno e classe 500. I protagonisti erano Lauda e Hunt, e cavalieri pazzi come Barry Sheene e Kenny Roberts. Erano gli anni in cui dominavano i cronografi di cassa tonneau che entravano ed uscivano da monoposto e vetture prototipo, e Tissot era in gioco con la collezione Navigator Chronograph, crono a due contatori con quadrante panda o reverse panda, disponibile in molte varianti, inclusa una con un originale bracciale le cui maglie imitano le forme di un armadillo.

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Nel 2019 Tissot ha continuato ad aprire gli archivi alla voce “racing”, resuscitando il Navigator Chronograph del 1973 con una serie limitata che celebra il legame, nato nei settanta, con Alpine e Porsche prima, con Loris Kessel poi. Kessel è oggi il più noto rivenditore di Ferrari in Ticino, e l’ultimo erede prosegue una tradizione di piloti da corsa con la scuderia Kessel Racing. Come ho scritto spesso, interpretare modelli storici è un’operazione delicata, che si espone alla critica di chi è appassionato di vintage e ritiene che l’originale sia sempre migliore, soprattutto se a carica manuale.

I numeri di vendite dicono però che la prima riedizione limitata del 2019 è stata un successo; Tissot ha così replicato ed esteso la gamma. La cassa del Navigator, comune a quella di altri orologi dell’epoca prodotti da Heuer ed Omega, od ai più recenti Sinn, ha uno stile tra i più longevi. Rispetto ad alcuni marchi, c’è inoltre coerenza tecnica tra vecchio e nuovo modello; entrambi sono a carica automatica.

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Il Tissot Heritage Navigator Chrono Auto 1973 del 2020 debutta con quadrante panda e due opzioni con quadrante reverse panda. I designer sono partiti dal modello del 2019. Gli interventi si sono concentrati su quadrante e movimento meccanico (migliorato, con nuovo rotore); esteticamente, il logo stampato sul quadrante è lo stesso logo Tissot presente sulla referenza originale, così come simili sono scala tachimetrica (su base 500), indici a bastone, font usato per scala tachimetrica e registri.

La mancanza di un terzo registro, il contaminuti, rendeva distintivo il Navigator Chronograph e trasforma la riedizione in un tre contatori dal design mainstream che lo avvicina però ai Mark II di Omega, ad esempio. Le combinazioni cromatiche sono indovinate, usano toni originali ed opachi, con punte forti come l’arancione per la lancetta crono con estremità a forma di aereo, ed il blu sui primi cinque minuti del registro contaminuti. Il vetro è zaffiro a bolla con parte centrale piatta, perfetto su una cassa monolitica, priva di anse, a finitura mista lucida e spazzolata.

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La cassa è da 43mm (misurata ad altezza corona, esclusa), quattro in più degli originali 39mm del Navigator Chronograph vintage. Lungo l’asse che passa per il dodici ed il sei, invece, questa dimensione raggiunge i 46,6mm. La corona è decisamente sovradimensionata, adeguata ad uno spessore che si attesta sui 14,8mm. Il Tissot Heritage Navigator Chrono Auto 1973 è un orologio dalle dimensioni importanti. Come detto, era automatico il progenitore e lo è l’attuale.

Al Lemania di un tempo, Tissot ha sostituito il Valjoux A05.H31 derivato dal Valjoux 7753; la riserva di carica raggiunge 60 ore a piena carica. L’unico neo associato ai calibri della serie 7750 è una udibile rumorosità del rotore di carica, che è stata ridotta nel tempo, ed è dovuta al fatto che carica in un unico verso. Non dispone di ruota a colonne come in alcune applicazioni più pregiate già previste su altri marchi del gruppo, ma offre una affidabilità ottima ed è facile ed economico da manutenere.

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Accoppiato alla cassa è previsto il cinturino in pelle forata tipo Rally Strap che vedete in foto; è più spesso e rigido delle classiche Rally strap aftermarket, soprattutto quando è nuovo. Credo che la scelta sia dettata dalla taglia della cassa che ha richiesto un cinturino adeguatamente robusto per sostenerla.

Occorre quindi del tempo prima che si ammorbidisca e aderisca bene al polso. Suggerisco a Tissot di valutare in futuro l’opzione con bracciale; alcune versioni del Navigator Chronograph montavano uno splendido bracciale in acciaio a maglia larga, integrato nella cassa, anche se in questa configurazione l’orologio andrebbe ridotto nelle dimensioni, visto che l’attuale segna sulla bilancia 125 grammi.

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Potrebbe accoppiarsi con una variante da 39mm, dimensioni del calibro permettendo. In attesa di ulteriori, ipotetici, sviluppi, il Tissot Heritage Navigator Chrono Auto 1973 è, a 2.075 Euro, un cronografo solido, sicuramente adatto prevalentemente a polsi grandi, ma ben rifinito. E con un pedigree autentico. Arriva ad un prezzo ragionevole, visto lo scenario del mercato in cui i prezzi degli orologi continuano inesorabilmente, spesso inspiegabilmente, a crescere.

(Photo credit: Marco Antinori per Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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