La ceramica al plasma Hi-Tech è indubbiamente uno dei brevetti più interessanti dell'orologeria moderna ed è una di quelle tecnologie che combinano al meglio le caratteristiche tipiche della cassa in ceramica (e la sua superiore resistenza ai graffi) con la lucentezza (opaca) di un metallo.
Nella sua versione di colore grigio, si avvicina alla lucentezza dell'acciaio ed ai toni del titanio conservando le proprietà ipoallergeniche, la leggerezza e la atermicità della ceramica, che ne fanno un materiale piacevole da indossare sempre, soprattutto d'estate.
Tutti pregi che, uniti alla costruzione monoblocco della cassa (costruzione che ne aumenta la resistenza agli urti) ne hanno fatto un pilastro delle collezioni DiaMaster ed cronografo-recensione-orologio-horbiter/" target="_self" rel="noopener">HyperChrome ed un materiale perfetto anche in alta orologeria: il Bathyscaphe Grey Plasma ha drenato questa tecnologia per farne uno dei Blancpain sportivi in assoluto più riusciti.
Ceramica High Tech al Plasma e DiaMaster
Ceramica al plasma e collezione DiaMaster sono un connubio pressoché perfetto. Più che nella collezione HyperChrome, dove cede il passo anche ad altri materiali, la cassa monoblocco non è nei DiaMaster mescolata a nessun altro materiale se si escludono fondo cassa e chiusura deployante.
Come ho scritto circa un anno fa in un articolo dedicato al DiaMaster Grande Seconde, è la collezione perfetta per rappresentare questo materiale perché ne esalta, soprattutto nella colorazione grigia, quella più popolare, le caratteristiche di materiale vicino all'acciaio in termini di percezione sensoriale rendendolo così, in accoppiamento a quadranti classici, più rassicurante per un certo tipo di clientela, soprattutto quella che è incuriosita da Rado ma non ne ha mai indossato uno.
Dal Grande Seconde al Petite Seconde
Il titolo indica quanto Rado giochi con i canoni dell'orologeria classica ed usi la collezione DiaMaster quale ponte di comunicazione ideale tra la sua filosofia e quella tradizionale.
La collezione Petite Seconde conferma questa mia sensazione, perché ogni orologio è certificato Cronometro e la dicitura “Officially Certified Chronometer” è in primo piano sul quadrante, inserita all'interno del registro dei piccoli secondi continui.
In un tempo in cui i Cronometri erano strumenti di misura, prima che diventassero oggetti per appassionati amanti della tecnica, la regolazione al secondo era indispensabile ed il Rado DiaMaster Petite Seconde COSC è un sapiente ricordo di quelle origini.
La cassa del Petite Seconde è quella tipica di un DiaMaster da uomo, larga 43mm ma curva ai lati e spessa 12,3mm ma non fatevi tradire dalle dimensioni perché il colore grigio lucido lo fa sembrare un tre sfere da 41mm di diametro e la leggerezza della ceramica al plasma lo snelliscono ulteriormente. Rado inoltre ha messo a punto un sistema di estensione della deployante che consente di chiuderlo al polso facilmente e senza pizzicarsi.
La parte interna della deployante è l'unica parte in metallo insieme al fondello, costituito da un anello in titanio con al centro un vetro zaffiro, che si accoppia perfettamente alla cassa. Chi lavora con materiali e compositi di diversa natura sa quanto sia difficile accoppiare con precisione materiali tanto diversi ma Rado ha dimostrato di aver ormai raggiunto un livello esecutivo eccezionale.
Certificato di Cronometro e 80 ore di riserva di carica
Come ho già scritto in altri articoli il Gruppo Swatch sta mettendo in campo tutte la sua capability tecnica ed il processo di standardizzazione di movimenti in corso in ETA unito al loro incessante sviluppo tecnologico ha fatto sì che i marchi stiano godendo di un generale innalzamento di prestazioni e finiture, mai visto prima.
Il calibro automatico inserito all'interno del Petite Seconde unisce così la certificazione COSC alle 80 ore di riserva di carica (ed alla molla del bilanciere in silicio), un plus che stranamente (ed inspiegabilmente) Rado non promuove sul suo sito, eppure disporre di più di tre giorni di carica è oggi una caratteristica esclusiva dei marchi del Gruppo nei rispettivi segmenti di appartenenza.
L'alto di gamma: il New DiaMaster 2018
Rado ha aggiunto alla collezione DiaMaster una nuova versione flagship dotata di piccoli secondi e quadrante di ore e minuti decentrati ma uniti idealmente da un'apertura sul quadrante a forma di otto. Il quadrante full black ha cioè una apertura al centro in vetro zaffiro su cui sono applicati gli indici di ore e minuti in alto ed, in serigrafia, la scala dei piccoli secondi in basso. I rotismi delle due misurazioni sono coperti da un ponte che poggia direttamente sul movimento lavorato Côtes de Genéve.
Il lavoro di design è incredibile, perché si ha l'impressione di perdersi nella profondità dell'orologio mentre il nero lucido ricorda i quadranti dei Rado full black degli anni novanta.
Ha però il difetto che l'ora risulta difficile da leggere, soprattutto in condizioni di penombra ed al buio perché le lancette sono così piccole che non è stato probabilmente possibile inserire neanche un punto di SuperLuminova®. Ma si tratta in ogni caso di un bellissimo esercizio di stile.
(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting by Peter Tung and Simona Bertogliatti)
Gaetano C @Horbiter®
Instagram – Gaetano Cimmino
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