Omega Speedmaster Mark 2 Rio 2016, la recensione

Omega Speedmaster Mark 2 Rio 2016, la recensione

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Omega Speedmaster Mark 2 Rio

Rio 2016 è lontana, ma l’orologio ufficiale delle Olimpiadi è già una realtà. È Omega Speedmaster Mark 2 Rio 2016 ed è una edizione speciale della versione moderna di un’icona. Era il 1969 quando Omega lanciò il Mark 2, l’alternativa allo Speedmaster Professional Moonwatch, che negli anni successivi avrebbe dato vita ad un altro capitolo della storia dello Speedmaster: Mark 3, Mark 4 e Mark 5 fino a scomparire dai listini del marchio agli inizi degli anni 90.

Omega Speedmaster Mark 2 Rio 2

Quest’anno Omega ha presentato il nuovo Mark 2 che, insieme alla riedizione moderna del leggendario Seamaster 300, a Baselworld, dà una indicazione della roadmap che seguono a Bienne: il ritorno di collezioni che hanno fatto la storia del marchio, dotati delle migliori tecnologie, in alcuni casi all’avanguardia.

Omega ha ripreso, di tutta la gamma Mark “X”, proprio l’originale, il Mark 2 del 1969, uno dei modelli più amati dai collezionisti che ci riporta di colpo agli anni 70 ed alla sua cassa dal design piuttosto originale, mix riuscito tra una cassa tonneau ed una rotonda.

Omega Speedmaster Mark 2 year 2014

Il nome Speedmaster crea all’inizio un po’ di disorientamento, è un nome che faccio oggi fatica ad associare ad orologi diversi dal Moonwatch, dalla sua cassa e le sue anse, dai suoi tre contatori e dal vetro hesalite. Il primo Mark 2 condivideva con il Professional esclusivamente il calibro Lemania 861 ed il layout del quadrante ma proponeva un design diverso ispirato alla cultura degli anni 70. La sua spiccata personalità non è data però solo dalla particolare forma della cassa ma anche da alcune caratteristiche piuttosto uniche.

Omega Speedmaster Mark 2 Rio 2

Il quadrante fatto su due livelli ad esempio con, inserita sul rehaut interno, la scala tachimetrica applicata su un vetro zaffiro anulare accoppiato ad un anello in alluminio riempito SuperLuminova, “è” il Mark 2. Nel 1969 come nel 2014. Il risultato è che di sera il polso diventa un piccolo faro perché non solo sfere ed indici ma anche la scala tachimetrica contribuisce a creare un’incredibile luminosità, dandoti per un attimo l’impressione di avere un quadrante retro-illuminato.

È un effetto che in foto si fa fatica ad apprezzare, ma è unico e contribuisce all’appeal generale dell’orologio. Poche le differenze estetiche con la versione originale: nel 2014 il disegno dei tre contatori è leggermente differente e l’anello con scala tachimetrica è più sottile, ha una scala diversa e i numeri sono più piccoli, sottili ed omogenei con il resto della grafica del quadrante.

Omega Speedmaster Mark 2 original and new

Una cosa è certa: è l’unico Speedmaster (meccanico) al mondo che vi consentirà di misurare la velocità di un’auto durante la sessione notturna della 24 Ore di Le Mans. Tornando al design, il vero punto di forza del Mark 2 è il “triangolo” cassa – vetro (piatto) – scala tachimetrica che rappresenta un insieme monolitico e di rara forza estetica.

La geometria del bracciale a maglia fitta, fedele all’originale e piuttosto piatta, contrasta esteticamente con la spessa cassa da 42,4 x 46,2mm dando ancora più evidenza del volume della cassa. Un design che, ripeto, pur appartenendo alla famiglia Speedmaster, crea un orologio complessivamente molto diverso dal Professional.

Omega Speedmaster Mark 2 Rio 6

Anche nella meccanica, perchè l’originale calibro Lemania 861, diventato 1861 nell’attuale Moonwatch ha lasciato il posto all’ultima generazione di calibri crono ibridi automatici di Omega, i 3330.

Con il termine “ibrido” intendo che si tratta non di un movimento di manifattura ma di un upgrade del calibro crono tre contatori derivato ETA (molto affidabile), cui Omega ha aggiunto ruota a colonne, spirale in silicio e scappamento coassiale. Credo comunque non passerà tanto prima di vedere anche su questo modello un calibro automatico di manifattura e 100% antimagnetico.

Omega Speedmaster Mark 2 Rio 3

Preparatevi ad indossare un orologio che non passerà inosservato, perchè le finiture sono ottime e, nonostante le dimensioni, non lo confondi minimamente con un moderno crono tre contatori delle stesse proporzioni perchè si vede lontano un miglio che è un Omega soprattutto nella versione Racing, la referenza 327.10.43.50.06.001.

E’ un orologio che consiglio a chi ha un polso generoso, non tanto per le dimensioni generali quanto per il peso che non è proprio trascurabile sebbene non abbia avuto la possibilità di farlo aderire al polso eliminando qualche maglia e usare il sistema di regolazione del cinturino che garantisce una escursione di 9,6mm.

Omega Speedmaster Mark 2 Rio 2016 è la prima versione speciale del Mark 2 lanciata quasi in concomitanza con il lancio del nuovo modello. I tre contatori sono qui impreziositi da tre piccoli anelli realizzati rispettivamente in bronzo, argento ed oro giallo 18 carati esattamente come le tre medaglie olimpiche e, nella loro disposizione a V anche, idealmente, i 5 anelli olimpici.

Si distacca leggermente dalla versione originale ma è anche una scelta chiaramente voluta perchè è dedicata ad un evento importante e ne sposa lo spirito; anche il fondo cassa è diverso perchè, al posto del cavallo simbolo dello Speedmaster, è inciso il logo di Rio 2016. Non mi meraviglierei, (anzi me lo auguro) se Omega realizzasse in futuro delle versioni con i contatori ispirati a quelli del Flightmaster o, perchè no, qualcosa che si avvicini a quanto fatto con lo Speedmaster Professional Snoopy Award.

Omega Speedmaster Mark 2 Rio 5

Omega Speedmaster Mark 2 Rio 2016 ha un prezzo di listino di 4.800€, 100€ in più delle versioni non in edizione limitata. È un prezzo posizionato intelligentemente sotto la soglia psicologica dei 5000€, al quale si compra un orologio iconico, ben rifinito, con una meccanica raffinata cui non cambiare nulla, perchè rappresenta uno di quei casi in cui non penserei minimamente ad un cinturino od una NATO strap (una Velcro si, ma spessa).

Non esiterei a sceglierlo al posto della versione con quadrante nero, la referenza 327.10.43.50.01.001, contro il quale vince il confronto: praticamente alla stessa cifra hai un orologio sportivo in serie limitata (non limitatissima, mi piacerebbe in generale non si superi mai la soglia dei mille esemplari) ed un’eleganza intatta. La versione Racing rappresenta invece la scelta decisa, diretta di chi vuole la versione moderna del Mark 2 originale.

(Photo credit: Omega; Horbiter®)

Gaetano C. @Horbiter®

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