Il Seiko Prospex Baby Tuna SRP639K1, la recensione

Giovanni Di Biase1 Maggio 2018
4 Commenti

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4 Commenti

  1. Matteo

    Innanzitutto i miei complimenti per le recensioni di Horbiter che ritengo molto professionali ed esaustive.
    Una domanda molto banale: ma il Tuna SRP639K1 di questo articolo è un prodotto attualmente in vendita? Lo chiedo perchè non ho trovato riscontri su Amazon (nuovo) e sul sito Seiko faccio molta difficoltà a trovarlo. Quale potrebbe essere la via migliore per un’acquisto dall’italia?

  2. Stefano

    Salve,
    non conoscevo “horbiter”, sito in cui sono – per cosi’ dire – inciampato facendo una ricerca sul marchio TCM. Sono rimasto sinceramente colpito dalla semplice razionalita’ delle prove e delle presentazioni. Un qualcosa che non si trova assolutamente sulle pubblicazioni del settore che di solito mostrano o ignoranza o nozionismo spicciolo…e poi ci si cruccia della crisi nera dell’editoria…basta farsi delle semplici domande per aver le risposte…
    Ho notato poi una certa attenzione alla certificazione ISO…un argomento che da almeno 10 anni cerco di diffondere ed ancora una volta son rimasto piacevolmente colpito da questa rivista web.
    Detto questo, purtroppo noto delle imprecisioni: questo orologio e’ si certificato diver secondo standard ISO ma solo per miscele a base di aria e non di heliox o trimix…quindi le considerazioni sulla valvola per l’elio (seppur corrette nella deduzione della sua non necessita’ ed – aggiungo- inutilita’ anzi dannosita’) sono non attinenti.
    L’altra cosa che venuta alla mi attenzione e’ la supposta certificazione del GP e del Cartier, vicenda a me gia’ nota (esiste un analoga dichiarazione di Panerai per un orologio assolutamente non certifcabile ISO) e che ha destato profondissime perplessita’ su certe pratiche commerciali. Mi spiego: entrambi gli orologi non hanno i requisiti minimi di costruzione per un diver certificabile e mi domando quindi a quale titotolo se ne dichiara la conformita’. Certamente non basta superare i test previsti (cosa, per carita’, degna di nota viste le prestazioni di certi blasonatissimi diver non certificati) ma devono essere rispettate anche i requisiti di costruzione. Entrambi tali supposti diver sono privi della ghiera con indicazioni complete della scala sessagesimale ed inoltre come (banale) conseguenza non hanno scale interne ed esterne dei minuti coordinati, qundi incertificabili secondo normativa. Mi domando quindi chi ha certificato tali diver (se si e’ usato un ente terzo) o su quali basi ne e’ stata dichiarata la conformita’ (se la certificazione e’ in house).

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