Rolex Submariner No Data 114060, la recensione completa

Rolex Submariner No Data 114060

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Chi mi conosce, sa quanto sia lontano dal comprare un orologio esclusivamente per ragioni di investimento. E’ diventato così comune comprarne uno come bene rifugio che l’orologeria in generale sta progressivamente perdendo la sua credibilità, smarrendo l’insensatezza tipica di chi compra qualcosa per puro piacere. Rispetto chi acquista un prodotto perché rappresenta uno status symbol, o un bene rifugio, e ci mancherebbe. In fondo, non siamo tutti degli appassionati e non occorre esserlo per forza: quell’acquisto serve a mostrare autorevolezza, il raggiungimento (o l’ambizione di raggiungere) un diverso stato sociale oppure la volontà di fare un investimento sicuro.

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Come si inserisce, in questo discorso, la mia scelta di comprare un Rolex Submariner No Data con ghiera in ceramica Cerachrom? Quello in foto, per la cronaca, è il mio unico Rolex, se si esclude un Rolex Milgauss vintage che ho ereditato. Sono passato anche io al concetto di status symbol, acquisto orologi per speculare o continuo ad essere un appassionato? Me lo sono chiesto, ed ho pensato di condividere perché ho fatto questa scelta, e perché ho scelto proprio la referenza 114060; esattamente  come farebbe ad esempio un giornalista del settore auto, che condivide le sue sensazioni dopo aver comprato da qualche mese un’auto nuova. Dal punto di vista redazionale, poi, ho scritto di quasi tutti i Rolex, ma mai del Rolex Submariner, il mio in questo caso, che rappresenta l’artefice del successo moderno del marchio.

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Prima che Rolex complicati come SkyDweller o YachtMaster 2 arrivassero sul mercato e la follia collettiva si scatenasse attorno a Rolex Daytona, Rolex Pepsi e Rolex Batman, il Rolex Submariner era la scelta preferita di chi si avvicinava al marchio: semplice, sportivo, subacqueo, ma non troppo grande, e dotato di quella proverbiale affidabilità che è uno degli ingredienti del successo del marchio. Quando ero molto giovane, negli anni del successo dei baby-boomers, il Rolex Submariner imperversava. Negli anni 90, alla soglia del passaggio da lira a euro, un Rolex Submariner era un ottimo affare e, fatte le dovute proporzioni, lo è tuttora. La sua storia si intreccia con quella dei cugini GMT, anzi questi ultimi non sarebbero forse neanche esistiti, se prima non fosse stato inventato il Submariner. In tempi recenti, il Rolex Submariner sta prepotentemente tornando di moda, favorito dalla irreperibilità dei GMT Master 2.

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Tra gli sportivi in acciaio sotto la soglia del diecimila euro, il Rolex Submariner No Data 114060 non ha tuttora competitor temibili, nel complesso. Ha un’immagine così forte da essere considerato il diver di riferimento, ed erroneamente il primo della storia. Per la cronaca, il primo orologio subacqueo commerciale della storia è, ricordiamolo, il Blancpain Fifty Fathoms, ma parliamo di Davide contro Golia in termini di volumi, e di prodotti molto diversi tra loro. La cassa Oyster e la corona con sistema Triplock hanno indubbiamente rappresentato un novità importante per marchio e orologeria sportiva durante il ventesimo secolo, e Rolex ha intuito prima degli altri l’importanza di costruirsi tutto in casa, comunicando adeguatamente i propri brevetti, capitalizzando ogni piccola o grande innovazione introdotta.

Perché ho scelto proprio il Rolex Submariner 114060 No Data?

Volevo da tempo scoprire cosa si provasse ad avere un Rolex ed il Rolex Submariner No Data incarna l’orologio subacqueo nella sua forma originale, privo cioè di fronzoli, non per questo rude. La prima motivazione d’acquisto di un 114060 e non, ad esempio, di un 116610LN, è la assenza di data e lente magnificatrice: una differenza di prezzo di mille euro che fatico a capire e che sporca esteticamente la invidiabile pulizia e simmetria del quadrante di un No Data. Mentre scrivo, la domanda del No Data supera abbondantemente quella del modello con Data.

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Il primo è in lista d’attesa, il secondo è “facilmente” reperibile: un interessante indicatore di mercato. A prima vista non brilla per raffinatezza delle finiture, ma per asettica perfezione esecutiva; è un eccellente prodotto industriale, probabilmente il migliore per qualità complessiva ed esperienza, nel suo segmento. La lunetta poi è perfetta: a Ginevra hanno non solo brevettato il Cerachrom, introducendo prima di chiunque altro la ceramica sulle lunette dei diver di lusso, ma quella lunetta ha un’invidiabile precisione nello scatto, avvicinata solo da quelle che realizza Tudor (il cugino) sui Pelagos. La dentellatura ha una spaziatura esemplare: non è troppo larga come su orologi subacquei che superano di slancio un Sub No Data al capitolo specifiche, nè troppo stretta come su uno Skin Diver.

Il Rolex Submariner e la voce del cliente: poco preciso, ma molto affidabile.

Sono due i temi dominanti quando parli di tecnica e Rolex: la prima è che non sono gli orologi meccanici più precisi in assoluto, anche se un Rolex Submariner è insignito del titolo di Cronometro Superlativo. E’ da dimostrare ma ci può stare, considerando la concorrenza (su tutti Omega e Grand Seiko). Il secondo è legato all’affidabilità: un Rolex vanta un’affidabilità di gran lunga superiore ad ogni marchio, almeno a sentire le voci degli esperti.

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Questa frase, presa fuori dal contesto, è a tratti forte ed empirica, bisognerebbe fare una comparativa per appurarlo. “Vox populi” vuole che il Submariner sia uno degli orologi più affidabili e robusti in assoluto ed è quanto mi ha confermato più di un riparatore indipendente. Parliamo anche di un orologio solo tempo, migliorato costantemente negli ultimi cinquant’anni, ma mai veramente rivoluzionato: possiamo mai aspettarci problemi di qualità degli di nota? E’ un po’ presto nel mio caso invece per parlare di affidabilità, l’ho acquistato a luglio e lo uso con molta cura.

Il calibro Rolex 3130.

Quanto detto sopra riguarda di riflesso il calibro Rolex 3130. Dotato di una massima riserva di carica di 48 ore, è con buona probabilità prossimo alla pensione visto che i calibri più aggiornati superano le settanta ore, e non è particolarmente rifinito. Credo che Rolex abbia grande “coraggio” a mostrarlo nudo sul sito ufficiale, oppure grande sicurezza nei suoi mezzi (è poco rifinito). Oppure, infine, mostra quanto l’acquirente medio di Rolex si preoccupi poco di quello che c’è al suo interno.

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L’arrivo della certificazione METAS ha spinto Rolex a introdurre la sua certificazione sul movimento incassato, per superare l’obsolescenza tecnica del certificato COSC (era obsoleto anche prima, ma nessuno lo diceva). Come nel caso del sigillo Patek Philippe, non c’è evidenza dei test fatti per garantire una precisione di +/-2 secondi al giorno e, personalmente, non ho alcun dubbio al riguardo. Se cerco la massima precisione, poi, vado spedito su un Grand Seiko Spring Drive. Anche in questo caso, Rolex ha trasformato un apparente punto di debolezza in valore aggiunto per il cliente.

Le perfette proporzioni e la superiore vestibilità. E poi c’è il valore residuo.

E’ curioso parlare di indossabilità quando si parla di un orologio, non è mica un abito sartoriale, ma nessuno sportivo in acciaio si indossa e resta aggrappato al polso, è il termine più appropriato, come un Oystersteel sportivo. C’è poco da fare. E non pizzica. L’apparentemente semplice bracciale Oyster è perfetto, e nessuno è riuscito tuttora ad eguagliarlo. Montato su uno dei rari classici sportivi da appena 40mm.

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Infine, il valore residuo: prossimo a superare, secondo i rumors, la soglia dei 7.000€ con il prossimo aumento di listino previsto nel primo trimestre 2020, è uno sportivo senza tempo che rappresenta un valido investimento senza spendere una fortuna. Da questo punto di vista è il miglior Rolex sportivo che si possa oggi acquistare, e molti lo hanno intuito. Sapere di avere al polso un Rolex che vale il 19% in più appena si esce dal negozio, ti dà la certezza che hai speso bene i tuoi soldi. Anche se, come nel mio caso, non hai alcuna intenzione di venderlo.

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(Photo credit: Marco Antinori per Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

2 Comments

  1. Ciao Francesco,
    dipende se il tuo obiettivo è scegliere l’orologio che più ti piace o l’investimento più redditizio.
    Se stai pensando a questo scambio, vuol dire che hai una “debolezza” per quel Datejust da 36mm in oro.
    Segui il cuore, questo è il mio suggerimento.
    Un saluto
    Gaetano

  2. Buongiorno….io sono in possesso del Submariner 114060 del 2016…è da pazzi cambiarlo con un datejust 36 in oro rosa? visto che il suo valore è aumentato di parecchio con l’uscita del nuovo modello: grazie

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