Omega Seamaster Planet Ocean Ultra Deep Professional, la recensione

Omega Seamaster Planet Ocean Ultra Deep Professional, la recensione

La gara a chi realizza l’orologio subacqueo più performante di sempre è simile a quella che vede i marchi di auto competere per il record sul giro al Nürburgring, è una questione di immagine piuttosto che di prodotto, ed è un modo per mostrare i muscoli all’avversario, anche se quel prodotto non dovesse mai arrivare dal concessionario. La corsa al record di profondità ha sempre affascinato e coinvolge principalmente Europa e Giappone, con la prima a guidare la classifica grazie a Rolex ed alla spedizione Deepsea Challenge. Fino ad ora, almeno, ed al record stabilito da Omega.

Il progetto Five Deeps.

La spedizione Five Deeps, come il nome suggerisce, è il primo tentativo al mondo di raggiungere il punto più profondo in ciascuno dei cinque oceani. La tappa che si è conclusa da poco, a maggio nella Fossa delle Marianne, è stata un successo ed ha consentito alla spedizione di raggiungere il punto più profondo in assoluto.

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Per portare a termine la spedizione, il team guidato da Victor Vescovo si è affidato alla Triton Submarines, azienda leader al mondo nella costruzione di sommergibili ad uso privato. Nel caso della spedizione Five Deeps, la società con base in Florida ha costruito un sommergibile fuori dal comune, chiamato DSV (acronimo di Deep Submergence Vehicle) – Limiting Factor. Il sommergibile, certificato dall’ente internazionale DNVGL per la esecuzione di ripetute immersioni ad elevate profondità, è al centro della creazione dell’Omega Seamaster Planet Ocean Ultra Deep Professional.

Cosa distingue il progetto Omega Ultra Deep?

Ho spesso espresso in passato il desiderio che Omega rinforzasse ulteriormente la sua leadership nel segmento degli orologi subacquei con un prodotto flagship, senza compromessi, fedele all’impronta di un’azienda che più di altri ha investito, tra i suoi pari, in alta tecnologia, nuovi materiali e calibri avanzati negli ultimi dieci anni. Nessuno, tra i grossi marchi dell’orologeria di lusso, ha più autorevolezza di Omega ad osare in questo specifico segmento.

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Il progetto non rappresenta solo una sfida tecnologica, ma è chiaramente anche una sfida di immagine a Rolex, è evidente, ed al Rolex Deepsea Challenge che aveva visto raggiungere il punto finora più profondo della Fossa delle Marianne, prima che la Five Deeps si spingesse ancora più giù. Tuttavia, l’approccio alla creazione del prodotto è totalmente diverso dalla concorrenza e rende l‘Ultra Deep Professional un progetto unico nel suo genere con l’auspicio, come Omega del resto anticipa, che da prototipo si passi presto ad una o più collezioni.

Cassa, lunetta, fondello e corona provengono dal Limiting Factor.

La struttura dell’intero orologio proviene dallo scafo in titanio grado 5 del sommergibile, ed anche la tecnica di accoppiamento tra cassa e vetro zaffiro, al fine di ridurre le sollecitazioni nella parte più delicata di un orologio, si ispira al componente più delicato nella progettazione di un sommergibile: l’oblò.

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Sfruttando l’osmosi tecnica con Triton, Omega ha creato una zona di accoppiamento di forma tronco-conica analoga a quella realizzata sulla struttura del Limiting Factor, usando una giunzione tra cassa e vetro realizzata in Liquidmetal®. C’è riserbo riguardo i dettagli tecnici, ed è comprensibile considerando che la soluzione è in fase di brevetto.

Resistente a 15.000 metri e 15.000 Gauss.

Nonostante l’Omega Seamaster Planet Ocean Ultra Deep Professional abbia raggiunto circa 11.000 metri profondità, è stata garantita la sua piena funzionalità fino alla pressione corrispondente a 15.000 metri. Nel fare ciò, si voleva secondo me mandare anche un messaggio: il nuovo Omega resiste fino a 15.000 metri di profondità ed a campi magnetici pari a 15.000 Gauss.

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Il calibro è infatti un Master Chronometer (non abbiamo ulteriori dettagli sulla tipologia, probabilmente è quello standard di un Planet Ocean Master Chronometer), ed i tre orologi oggetto della spedizione sono stati sottoposti, una volta tornati in superficie, ai test del Metas. E li hanno superati brillantemente.

Le caratteristiche generali dell’Omega Seamaster Planet Ocean Ultra Deep Professional.

Il diametro della cassa è pari a 52,5mm e lo spessore è di 28mm; è un valore basso, quest’ultimo, se consideriamo la incredibile pressione cui ciascun orologio è stato sottoposto, e la durata della spedizione.

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Per provare a fare dei confronti, la larghezza di cassa è pari a quella di un Panerai Mare Nostrum con calibro Minerva; parliamo in generale di un oggetto non facile da indossare in condizioni normali, anche se il peso ne faciliterebbe sicuramente l’utilizzo. Esteticamente, il quadrante è familiare ai Planet Ocean di ultima generazione. C’è bisogno di oggetti come l’Omega Seamaster Planet Ocean Ultra Deep Professional?

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Ovviamente no come non abbiamo bisogno di molti orologi professionali, e rappresentano un investimento senza ritorno se non attivano un processo virtuoso di industrializzazione delle tecnologie brevettate. Hanno però il pregio di accendere la fantasia e nutrire la passione di quegli appassionati che, come il sottoscritto, desiderano vedere che quest’industria sia ancora in grado di farci sognare. E con l’Ultra Deep Professional, per quanto mi riguarda, Omega ci è riuscita.

(Photo credit: courtesy of Omega Watches)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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