Hublot MP-09 Tourbillon Bi-Axis

Hublot MP-09 Tourbillon Bi-Axis: la recensione

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Se si volesse rappresentare la storia di Hublot in fotogrammi, si racconterebbe la storia di uno dei più grandi fenomeni del lusso e, credo, uno dei migliori case study per giovani studenti di MBA, che ha come obiettivo quello di formare giovani talenti del marketing. L'idea è stata di un italiano, perché la creatività è nel nostro DNA ma occorrevano la forza di LVMH e la “follia creativa” di JeanClaude Biver per creare il più grande e longevo esperimento di marketing dell'orologeria del 20-esimo secolo.

Quello che forse mancava ad Hublot, almeno nella fase piena di sviluppo del BigBang erano la autorevolezza ed il “rispetto” degli appassionati di orologeria che, potrei citare vari esempi, consideravano Hublot un fenomeno passeggero ma non un marchio da prendere sul serio. La costruzione di una nuova manifattura, il brevetto di nuove leghe (King Gold) e lo sviluppo di calibri in-house, infine la partnership con Ferrari, hanno definitivamente consacrato il marchio e lo hanno proiettato tra i grandi.

Dal Techframe all'Hublot MP-09 Tourbillon Bi-Axis

L'evoluzione del Big Bang ha preso strade diverse: quella dell'evoluzione, come nel caso dell'Hublot Unico e, dal mio punto di vista, quella del Hublot Techframe, che ha tra l'altro vinto il premio IF Award Best Design. Realizzato in un pezzo unico, con un'estetica più lineare ed in linea con lo stile espresso da Ferrari ed il mondo dei motori, nel Techframe si coglie una maggiore integrazione tra le varie parti, secondo un trend che vede marchi partner e provenienti dai diversi settori collaborare strettamente in fase di concept generale del prodotto, piuttosto che semplicemente sommare i propri contenuti.

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Seppure con una concezione che di tradizionale ha poco e che si avvicina più al concetto di destrutturazione delle ore e dei minuti, uno dei trend più forti degli ultimi anni e che vede Hublot fare diretta concorrenza ai piccoli costruttori indipendenti, con l'Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis il marchio porta nella collezione MP la filosofia che ha fatto la fortuna del Big Bang.

“Il Big Bang è morto. Lunga vita al Big Bang”.

Il Big Bang non è finito e l'Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis ne è la dimostrazione. Questa frase può sembrare forte considerando che il Big Bang è l'eroe del marchio ma il mio riferimento è proprio alla sua declinazione all'interno della collezione MP. Esteticamente, l'Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis unisce il meglio di quella filosofia (senza gli eccessi che ha raggiunto in molti casi) e della manifattura Hublot, in cui il tourbillon bi-assiale rappresenta una novità assoluta. L'Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis è in disponibile in tre versioni: l'Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis King Gold che vedete in queste foto, l'Hublot MP-09 Tourbillon Bi-Axis Titanium e l'Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis Titanium Pavè.

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La versione in King Gold è quella che meglio racconta il prodotto MP09 perché il King Gold è un brevetto del reparto di metallurgia di Hublot e perché il metallo prezioso dà quel tocco di tradizione d'alta orologeria che un complicato del genera merita. La cassa multistrato si estende e si allunga così in prossimità del 6, in modo che una volta indossato il tourbillon sia esattamente nel fuoco dei vostri occhi. E' la “finestra” che Hublot ha messo sul suo tourbillon a due assi ed un modo per esaltare questa complicazione tridimensionale.

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Pochi marchi al mondo realizzano tourbillon a più assi e per tutti una delle sfide più difficili è quella di sfruttarne la tridimensionalità per farne un elemento di design. La scelta di posizionarlo nella zona di unione tra cassa e cinturino è un modo intelligente per esaltarne la presenza, dare continuità al design senza ricorrere a tecniche (es. vetro a bolla) che in questo caso risulterebbero fuori luogo e che in generale impattano sul design.

La cassa dell'Hublot MP-09 Tourbillon Bi-Axis

La cassa dell'Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis ha un imponente diametro di 49mm ed un altrettanto importante diametro di 17,95mm. E' fatta di diversi strati (soluzione che favorisce tanto l'assemblaggio quanto le operazioni di Service) quali il King Gold satinato e lucido per lunetta e anima centrale della cassa, con l'aggiunta di una parte in resina colorata di lacca rossa (un richiamo al pantone Ferrari) nella zona delle anse ed infine una carrure in titanio PVD nero micropallinato.

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La slitta del cambio data è sempre in King Gold come il fondello da cui è possibile ammirare il calibro di manifattura e, sfocato, il numero di serie, uno su 20 esemplari. Il cambio data è a scatto, si aziona cioè mediante la slitta in oro posta su un lato, e la data è visualizzata su una doppia scala posta sul quadrante decentrato di ore e minuti. Ad ore 9 è posizionato l'indicatore dei cinque giorni di riserva di carica.

Il calibro HUB9009.H1.RA dell'Hublot MP-09 Tourbillon Bi-Axis.

Il calibro HUB9009.H1.RA dell'Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis è un movimento a carica manuale scheletrato da 3Hz e 120 ore di riserva di carica con tourbillon biassiale. 356 componenti, in cui il sistema di regolazione, decentrato, compie una rotazione completa intorno all'asse passante per l'asse di rotazione del bilanciere in un minuto, cui si aggiunge una seconda rotazione, della durata di 30 secondi, intorno ad un secondo asse. Chi legge i miei articoli conosce la mia passione per i tourbillon multi-assiali: la difficoltà di assemblaggio della gabbia e la sua messa a punto richiedono una precisione assoluta e molte ore di lavoro. Sebbene la ripetizione minuti sia considerato l'apice in orologeria, i tourbillon multi-assiali sono secondo me il punto più alto della meccanica. Un peccato non poter però vedere il Punzone di Ginevra inciso su un calibro del genere.

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Perchè l'Hublot MP-09 Tourbillon Bi-Axis

L'Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis è uno dei migliori esempi di cosa la manifattura Hublot sia in grado di fare. Spostare l'accento sulla tecnica, conservando tutto ciò che è familiare in un Hublot è il punto di forza di questo complicato, anche se nell'ambito degli hyper watches, di cui fa parte, una certificazione prestigiosa come il Punzone di Ginevra avrebbe aggiunto qualcosa in più. È però vero che le certificazioni di organi indipendenti, per quanto importanti e prestigiose in questo caso, non dicono tutto perché ogni manifattura ha infine i suoi criteri di certificazione interna. Un altro innegabile valore aggiunto è la partnership con Ferrari che, anche se non chiaramente espressa in questo caso, è richiamata nei colori e nella collezione MP. Immaginate di aver appena ritirato la vostra Ferrari e di poter fare vostro uno dei 20 Hublot MP-09 Tourbillon BiAxis. Se amate entrambi e potete permettervi entrambi, è un connubio perfetto.

(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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