La storia del Laureato continua e diventa ancora più interessante. Quello che credevo anch'io essere un semplice esperimento si è rivelato molto di più ed un anno dopo la presentazione della prima edizione moderna del Laureato, Girard–Perregaux ha rilanciato, creando un'intera nuova collezione. Tra le novità spicca una versione alto di gamma che unisce il nome del Laureato ad una complicazione molto cara a La Chaux de Fonds: il tourbillon. Girard–Perregaux ha mai realizzato un Laureato Tourbillon? Si, lo ha fatto alcuni anni fa sulla versione uscente, realizzandone almeno due varianti su tre ponti d'oro e zaffiro rispettivamente.
Il nuovo Girard–Perregaux Laureato Tourbillon riporta all'interno della cassa del Laureato un tourbillon, ma su un solo ponte, l'ultima versione conosciuta con tre ponti d'oro è quella che vedete nella foto sopra, un capolavoro realizzato in edizione numerata in cui i tre ponti d'oro occupano tutto il quadrante dal quale, seppur profondamente rivisitato, l'attuale Girard–Perregaux Laureato ha tratto ispirazione, mescolandola con le linee del modello originale. Il Laureato ultima edizione ha ridato vita alla decorazione Clous de Paris sul quadrante accoppiata alla lunetta ottagonale inserita all'interno di un cerchio. La cassa raggiunge la dimensione record di 45mm e porta al debutto l'unione di titanio ed oro rosa, un'accoppiata particolarmente originale e, soprattutto, una combinazione particolarmente calda che nessun competitor ha neanche messo in agenda. Scelta riuscita ed intelligente di Girard–Perregaux.
In altre versioni, vedi il Laureato da 42mm, questo abbinamento è semplicemente superlativo perché la transizione dal grigio opaco del titanio all'oro rosa crea un insieme così caldo che l'acciaio ed oro insieme non riescono a raggiungere. Tornando al Girard–Perregaux Laureato Tourbillon, il tourbillon ad un minuto è inserito ad ore sei, dove è riportato il singolo ponte, simbolo dei tourbillon realizzati da Girard–Perregaux. La sua presenza rompe l'equilibrio geometrico del Clous de Paris e tende a dare una apparente sensazione di affollamento del quadrante, spezzato dal ponte orizzontale in oro bianco. E' la stessa sensazione che ho avuto quando ho fotografato un concorrente naturale del Girard–Perregaux Laureato Tourbillon, l'Audemars Piguet Extra–Thin Tourbillon anche se in questo caso c'è una maggiore sensazione di leggerezza e di integrazione stilistica del motivo dominante della collezione e di una complicazione che Girard–Perregaux realizza in maniera magistrale. E, poi, il quadrante grigio opaco è dello stesso colore del titanio della cassa.
Nel 2013 ho avuto la fortuna di vedere dal vivo i maestri orologiai della manifattura lucidare a mano i ponti di un tourbillon, un'esperienza unica per chi ama quest'universo. Girard–Perregaux è considerata tra le manifatture, la storia lo conferma, con la maggior esperienza nella realizzazione di questa romantica complicazione ed i suoi tourbillon che ruotano su tre assi (il prossimo articolo sarà dedicato al Tri–Axial Planetarium) sono unici nel panorama mondiale.
Il calibro GP09510 è automatico da 3Hz, con almeno 49 ore di riserva di carica ed ha una larga platina decorata a Côtes de Genéve con all'interno un micro-rotore in oro. Una soluzione molto rara che consente al Girard–Perregaux Laureato Tourbillon di limitare lo spessore che si ferma sotto i 12mm di cassa.
Con il Laureato Tourbillon, Girard–Perregaux rientra tra i Tourbillon con un orologio di grande personalità che riporta il marchio tra i protagonisti dell'orologeria sportiva di alta gamma da cui mancava da troppo tempo, senza eccedere in un classicismo formale che stonerebbe sul Laureato e che è stato secondo me uno dei suoi punti deboli degli ultimi anni. Quest'approccio è evidente anche dalla scelta non convenzionale di accoppiare titanio ed oro rosso. Per gli irriducibili esiste anche una versione in oro bianco, entrambe proposte a 95000 franchi svizzeri.
(Photo credit: Google; courtesy of Girard-Perregaux, Horbiter®'s proprietary photo-shooting)
Gaetano C @Horbiter®