Sei domande a Geoffroy Lefebvre, CEO di Baume & Mercier

Sei domande a Geoffroy Lefebvre, CEO di Baume & Mercier

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Se volessi trovare un aggettivo per definire il marchio Baume & Mercier ad SIHH, direi che è stato il marchio più sobrio della fiera. Non ha nulla a che fare con l’eleganza, ma con l’immagine che ha deciso di comunicare attraverso prodotti e stand. Baume & Mercier scommette tutto sul Baumatic ed il cambio di rotta, rispetto allo scorso anno ed a due anni fa soprattutto, è evidente.

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Ogni nuovo CEO porta sempre la sua visione ed il suo approccio, ma la scelta di affidare a Geoffory Lefebvre il comando del marchio è secondo me dettata dalla volontà di dare più peso alla sfera razionale che a quella emozionale, e va nella direzione di conquistare i clienti con l’arma della sostanza più che della pura avvenenza. Definire Geoffroy solo un uomo di numeri e razionalità è riduttivo, sebbene vanti una concretezza non così comune in orologeria. Gli abbiamo fatto sei domande su prodotto, futuromercato dell’usato e postvendita.

1 – Baumatic ha lanciato quest’anno nuove varianti, cosa c’è da aspettarsi nella roadmap del marchio?

Il Baumatic è il futuro del marchio, e nel 2019 ci siamo concentrati su due aspetti: il primo è quello estetico, con il lancio della versione dotata di quadrante blu fumè e quella con cassa in oro, entrambe certificate COSC.

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Il marchio ha come obiettivo quello di offrire anche in futuro tanto valore ad un prezzo giusto. Il secondo è legato alle complicazioni meccaniche: con la versione Calendario Perpetuo del Baumatic continuiamo a presidiare il segmento dell’alta orologeria.

2 – ogni marchio punta su partnership con settori affini. Ritiene che, nonostante la forte focalizzazione sul Baumatic, ci sia spazio per nuove partnership?

Altre partnership non sono al momento previste, ma porteremo avanti quelle esistenti.

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La collaborazione con Indian Motorcycles ad esempio prosegue, ma il focus di Baume & Mercier è e sarà tutto sulla collezione Baumatic ed il messaggio che deve veicolare: innovazione utile, affidabilità, prezzo giusto.

3 – il mercato dell’usato è in crescita continua. WatchBox e Watchfinder si contendono la prima posizione di questo segmento, come valuta la presenza di queste realtà?

Ci sono sul mercato due fenomeni contrastanti: il primo è il mercato dell’usato. Quando è gestito bene ed il prodotto è certificato e garantito (WatchBox offre quindici mesi di garanzia, ad esempio), rappresenta un’opportunità per ogni marchio, non è una minaccia. Viceversa per il mercato grigio, che tende invece a distruggere valore per il marchio ed è estremamente pericoloso.

4 – Cosa ne pensa delle boutique monomarca, quanto punterà Baume & Mercier in futuro sul concetto del punto vendita a marchio unico?

Abbiamo già delle boutique monomarca, ma non sono il pilastro della nostra distribuzione, come per altri marchi.

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Per Baume & Mercier, i rivenditori autorizzati sono la strada da percorrere, ma dobbiamo assicurarci che siano sempre più preparati sui nuovi prodotti i quali, proprio come il Baumatic, offrono tanta tecnologia che va quindi raccontata adeguatamente ai potenziali clienti.

5 – il concetto di Experience, inteso come volontà di garantire un contatto diretto tra collezionista o appassionato e marchio, è molto sentito. Un marchio del gruppo (Panerai) investe molto sul rapporto diretto con la sua base di appassionati, come valuta questo fenomeno?

Il caso di Panerai è unico nel panorama dell’orologeria. I “Paneristi” sono una base di fan irriducibili del marchio ben identificata e molto fedele, Nel caso di Baume & Mercier il discorso è diverso, dobbiamo capire a fondo chi sono gli appassionati del marchio e come coinvolgerli. Ma ci sono!

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Appena sono diventato CEO del marchio, alcuni di loro hanno iniziato a scrivermi, dicendomi: “Il mio primo orologio è stato un Baume & Mercier!” L’experience è per noi al momento il valore che mettiamo sul prodotto.

6 – Provengo dal mondo dell’After Sales e penso che il prezzo per revisionare un orologio sia troppo alto ed è ciò che pensano anche amici e lettori. Cosa mi aspetta se dovessi un giorno portare un Baumatic in assistenza, per una revisione ordinaria?

Il concetto alla base del Baumatic è quello di risolvere il problema a monte. Nell’ultimo anno non solo abbiamo rivisto al ribasso il prezzo, ma abbiamo anche migliorato ulteriormente l’affidabilità. Un Baumatic è garantito oggi per sette anni che potranno probabilmente aumentare in futuro. Una sfida che non possiamo ad esempio affrontare con un Classima che, seppur vanti una eccellente affidabilità, ha una meccanica di fornitura.

(Photo credit: Horbiter®’s proprietary photo-shooting by Peter Tung)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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