“Il mondo è bello perché è vario”. Nella saggezza dei detti popolari sono nascoste grandi verità e mi piace analizzare come queste si adattino ad un ambito specifico, come gli orologi.
Dalle complicazioni ai materiali più o meno nobili, dalle meccaniche più semplici alle lavorazioni artigianali, potrei portare moltissimi esempi di orologeria ma è indubbio che un solo marchio, sin dalla sua fondazione, ha proposto orologi differenti e mai visti prima, muovendosi verso confini fino ad allora inesplorati ed aumentando la varietà che il settore orologiero è in grado di fornire: quel marchio è Richard Mille.
Il forte legame con la massima espressione del mondo sportivo è stata una naturale conseguenza di questa scelta, dal momento che i grandi eventi sono la perfetta occasione per mostrare a milioni di spettatori quali siano le proprietà e le capacità di un RM. Se, poi, ci aggiungiamo l’uso di colori accesi e brillanti, si è creata la perfetta combinazione tra fattori capaci di suscitare curiosità in chi osserva Rafa Nadal al Roland Garros o Yohan Blake ai Giochi Olimpici e contemporaneamente chiedersi cosa sia quella “macchia di colore” che questi campioni indossano mentre competono.
Mutaz Essa Barshim
Lo scorso anno il marchio ha lanciato l’RM 67–02 che abbiamo fotografato a Ginevra a gennaio e che è passato piuttosto in sordina. Oltre alle caratteristiche tecniche, ciò che lo rende interessante è il fatto di essere stato studiato per due atleti olimpici di prima categoria quali Wade Van Niekerk e Mutaz Essa Barshim.
Il primo è l’unico uomo al mondo in grado di correre i 100, 200 e 400m in meno di 10, 20 e 45 secondi ed il secondo è l’unico uomo ad essersi avvicinato al record stellare di Sotomayor nel salto in alto, con 2.43m di record personale outdoor. Nelle foto, potete ammirare la versione dedicata all’alteta qatariota dominato dal color porpora della cassa, un chiaro richiamo alla bandiera del Qatar.
RM 67-02 è leggerezza
Considerando che BarshimMutaz deve letteralmente “volare” piuttosto che saltare, ogni peso aggiuntivo rischierebbe di influire sulle sue prestazioni ed è stato, quindi, necessario creare un orologio che fosse leggero oltre ogni misura ma al contempo resistente, in grado di sostenere eventuali urti con l’asta. L’ultrapiatto RM 67–01 in titanio sarebbe stato un candidato perfetto per questo scopo in termini di leggerezza, ma non garantiva probabilmente le “prestazioni” desiderate di leggerezza e resistenza.
Gli ingegneri del marchio hanno così deciso di sfruttare la tecnologia fornita dall’azienda NTPT (North Thin Ply Technology), con cui vantano una partnership esclusiva in orologeria, per creare una cassa in carbonio e quarzo TPT, tramite depositi di strati di materiale spessi solamente 45μm (su lunetta e fondo cassa), e di impostare la scheletratura del calibro a partire dal titanio grado 5 per la platina e i ponti.
Il risultato è ancora una volta stupefacente: cassa di 38.07mm x 47.52mm x 7.80mm, design futuristico, lunetta e fondello in quarzo TPT, anima della cassa in carbonio, calibro scheletrato, rotore in oro bianco per un peso totale di 32 grammicinturino incluso. In sintesi una piuma.
RM 67-02 è tecnologia avanzata
Senza entrare troppo nei dettagli delle tecnologie utilizzate, basta osservare alcuni particolari per comprendere quale sforzo tecnologico sia stato fatto nel realizzare l’RM 67–02. Le piccole ali ad ore 2, 4, 8 e 10 hanno funzione a mio avviso strutturale e permettono di avere una maggior sezione resistente per il serraggio delle viti scanalate, ma introducono non poche difficoltà nella fase di rifinitura della cassa e della lunetta a causa degli spigoli vivi che si formano nel processo di realizzazione.
Richard Mille vanta però un eccezionale know-how nell’utilizzo di macchine CNC applicate alla micro-ingegneria. Il calibro automatico e ultrapiatto di manifattura CRMA7 presenta ruotismi in grado di garantire il perfetto angolo di pressione di 20° e 50 ore di riserva di carica. I materiali impiegati nella sua realizzazione sono quindi titanio grado 5 e carbonio TPT più oro bianco per il rotore. Il rotore in oro bianco occupa la più ampia superficie possibile, è anch’esso scheletrato ed ha la struttura centrale in carbonio.
Dato che l’obiettivo principale del progetto era quello di ridurre il peso complessivo dell’orologio mantenendo valori eccezionali di resistenza, l’utilizzo vasto di materiali troppo densi come l’oro bianco sarebbe stato controproducente; è d’altro canto fondamentale disporre di una massa eccentrica sufficiente a fornire la quantità di energia sufficiente allo scappamento.
Ecco che per ottenere il giusto trade off tra i due obiettivi antitetici, la massa in oro è stata concentrata sulla parte esterna in modo da garantire una inerzia sufficiente. Il cinturino è elastico ed è stato costruito in un sol pezzo in modo da garantire leggerezza e massimo comfort al polso. È il più leggero fino ad oggi prodotto dal marchio. Il quadrante scheletrato è dipinto a mano e riporta i colori della bandiera qatariota.
Conclusioni
Leggerezza, resistenza e comfort sono le sue caratteristiche principali e sono atte a raggiungere uno scopo ben preciso, quello cioè di non inficiare in alcun modo le prestazioni di atleti professionisti. Come spesso accade con un Richard Mille, è un orologio che esteticamente si ama o si odia, ma è indubbio che meriti notevoli attenzioni per lo sforzo tecnologico che il marchio continua a sostenere pur di spingersi al di là dei limiti dell’orologeria tradizionale. Il prezzo di 134’000 euro è elevato, ma è figlio di una strategia di marketing che mira a pochi e facoltosi clienti che desiderano un prodotto unico nel panorama dell’alta orologeria.
Per concludere, mi piace la scelta, non convenzionale, di investire sull’immagine di atleti provenienti dall’atletica leggera, sportivi eccezionali che meriterebbero molte più attenzioni da parte dei media di settore. È notizia di qualche mese fa il lancio di altre versioni dell’RM 67–02 intitolate al tennista Alexander Zverev, al pilota Sebastien Ogier e allo sciatore Alexis Pinturault rispettivamente. Ma non sono le uniche perchè anche il neo-pilota Ferrari2019Charles Leclerc e la leggenda Fernando Alonso sono stati fotografati con al polso una versione a loro dedicata dell’orologio.
(Photo credit: Horbiter®)
Andrea Frigerio @Horbiter®
Approfondimenti in questo articolo:
Calibro
E’ un termine alternativo a quello di movimento meccanico. E’ di norma associato al nome del produttore (interno o esterno al marchio) seguito da un codice identificativo (ad esempio: ETA 2824).
Cinturino
E’ costruito in diversi materiali: ad esempio pelle, nylon, nylon e pelle ed è chiuso su fibbia ad ardiglione o deployante.
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