NOMOS Glashütte Ahoi per Medici senza Frontiere, la recensione

NOMOS Glashütte Ahoi per Medici senza Frontiere, la recensione

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Se escludiamo l’esercizio fatto con Tangente, che nella versione Sport è l’orologio NOMOS Glashütte più performante tra i subacquei oggi a catalogo, è la collezione Ahoi quella che incarna il pedigree sportivo del marchio sassone. La presenza di due prominenti spallette ai lati della corona e l’impermeabilità fino a 200 metri sono i geni di una collezione intrinsecamente sportiva, pure senza fare esclusivo riferimento alle prestazioni in immersione. Con Ahoi per Medici senza Frontiere, NOMOS Glashütte aggiunge alla collezione due nuove varianti, lanciando un progetto unico, che mira a sostenere attivamente la filiale tedesca della ONG Premio Nobel per la Pace.NOMOS Glashütte Ahoi per Medici senza Frontiere

Prima di descrivere nel dettaglio i due modelli, che offrono dimensioni (e meccaniche) differenti, ed è ciascuno prodotto in 250 esemplari, vorrei sottolineare che, per ogni orologio venduto, NOMOS Glashütte dona 250 Euro alla ONG, mettendoli a immediata disposizione della organizzazione, senza aspettare di legarli ad un progetto specifico. Si tratta di una collaborazione dal grande valore, oltre che ancor più apprezzabile considerando l’attuale situazione sanitaria mondiale, anche se non strettamente legata alle attività solitamente svolte dalla ONG.NOMOS Glashütte Ahoi per Medici senza Frontiere

Le due versioni di NOMOS Glashütte Ahoi per MSF (acronimo di “Medecins sans Frontieres”), hanno diametro di 36,3mm e 40,3mm rispettivamente (e spessori che differiscono di un millimetro). Che si tratti di opzione per donna e uomo, rispettivamente? Non credo siano queste le intenzioni, considerando che la versione da 36,3mm non ha la data e conosco più di un collezionista che la preferirebbe sicuramente alla taglia da 40,3mm con data. Viceversa, la taglia “grande” potrebbe tranquillamente intercettare il pubblico femminile, in alcuni casi alla ricerca di modelli più maschili. In generale, taglie e quadrante bianco con numero dodici di colore rosso rendono entrambi i modelli sufficientemente neutri, trasversali, egualmente sportivi. Dal punto di vista del prodotto poi, contribuiscono a esaltare la vivacità propria della collezione Ahoi.NOMOS Glashütte Ahoi per Medici senza Frontiere

Il bianco ha un altro vantaggio: osservando l’orologio ed indossandolo, si nota una soluzione di continuità estetica da quadrante a bracciale e viceversa. Dotato di maglia molto fitta con finitura che definirei opaca più che spazzolata, il bracciale assume una tonalità tendente al “ghiaccio”. La sensazione è simile, sebbene gli orologi siano diversi tra loro, a quella che restituisce un Octo Finissimo, in cui design e trattamento superficiale conferiscono una sensazione superiore a quella di un “semplice” bracciale in acciaio. Sensazione che deriva dalla fattura: il bracciale NOMOS Glashütte è molto ben fatto, è comodo (è impensabile fare un bracciale che pizzichi il polso, oggi) ed ha una pregevole chiusura in acciaio lucido a contrasto con logo inciso. L’unico mio dubbio riguarda proprio la lucidatura: la chiusura tenderà a graffiarsi facilmente, ed il mio suggerimento al marchio è di aggiungere un trattamento di indurimento superficiale per preservarne l’aspetto nel tempo.NOMOS Glashütte Ahoi per Medici senza Frontiere

Contrariamente alla tendenza dominante tra gli orologi sportivi, il bracciale non è integrato ma “sospeso” e staccato dalla cassa, collegato tramite anse squadrate ed a scalino, in pieno stile Bauhaus. Credo che i designer si siano ispirati alla maglia Milano quando hanno fatto i primi sketch, realizzandone una variante moderna; a differenza della Milano, è però facile da smontare grazie al sistema di sgancio rapido; la vista dal lato interno mostra il pregevole lavoro di ingegneria e micro-ingegneria. L’analisi di un NOMOS Glashütte non può però completarsi senza approfondire il capitolo della meccanica: i calibri montati dalle due versioni sono tra loro differenti pur essendo entrambi dei movimenti di manifattura: la variante da 36,3mm monta il calibro DUW 3001 mentre la versione più grande monta il DUW 5101 (DUW, lo ricordo, è l’acronimo di “Deutsche Uhrenwerke”, fabbrica di movimenti tedesca). NOMOS Glashütte Ahoi per Medici senza Frontiere

Hanno entrambi l’architettura a 3/4 della platina, mainstream della tradizione sassone ed offrono una massima riserva di carica appena superiore alle 40 ore che, come ho già sottolineato in altri articoli, segna il passo rispetto alla concorrenza. E’ un numero che non dice tutto dei due calibri, che condividono architettura raffinata, spessore ridotto, finiture eccellenti per il segmento, e caratteristiche come lo scappamento Swing System interamente sviluppato da NOMOS Glashütte, immediatamente identificabile dalla spirale di colore blu. In particolare, il calibro DUW 3001 è molto sottile ed efficiente (il rendimento meccanico del treno del tempo supera il 94%) grazie, anche, all’utilizzo di leghe a basso attrito. Seppur leziosi per alcuni, sono dettagli tecnici che confermano l’impegno di NOMOS Glashütte nell’offrire prodotti eccellenti ed autenticamente di manifattura, ed è un impegno che si riflette nei prezzi pari a 3.440 Euro e 3.780 Euro, rispettivamente, che trovo giustificati.

(Photo credit: Marco Antinori per Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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