Hamilton Khaki Pilot Pioneer Aluminium

Hamilton Khaki Pilot Pioneer Aluminium Auto: leggerissimo

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Fibra di carbonio, ceramica o acciaio ma anche…alluminio. Se penso a questo metallo ed al suo utilizzo nei prodotti di consumo e ad alta tecnologia, penso ad una Lotus Elise ed al telaio di una Yamaha R1 ma difficilmente alla cassa di un orologio, eppure qualcuno come Hamilton ha riportato in auge e nobilitato questo metallo riportandolo in orologeria dopo che almeno un altro marchio, ed è un marchio di lusso come Bulgari, lo ha usato per il suo Aluminium seguendo una strada che è stata aperta, se la memoria non mi inganna, negli anni 70, seppur con risultati commerciali poco esaltanti.

Se in settori come auto e moto, l'alluminio è fondamentale quando si vuole ridurre il peso e migliorare il rapporto peso-potenza, nonché favorire il bilanciamento delle masse, nel caso di un orologio, dal momento che è utilizzato esclusivamente per la cassa, rappresenta un modo diverso di interpretare l'orologio con cassa nel metallo più usato e meno nobile, proponendo una alternativa più leggera dell'acciaio senza sconfinare in materiali che sono più costosi, in attesa che il costo industriale della fibra di carbonio ad esempio ne consenta la sua piena diffusione.
La collezione Hamilton Khaki Pilot Pioneer Aluminium indica chiaramente che Hamilton ha preso ispirazione dal mondo aeronautico, in cui la leggerezza unita alla resistenza è un requisito necessario ed è stata lanciata nel 2014, portando a battesimo anche uno dei nuovi calibri industriali realizzati da ETA, società che fornisce e personalizza ufficialmente tutti i movimenti per i diversi marchi del Gruppo Swatch.
La principale differenza tra questo alluminio e gli altri in circolazione (penso, ancora, al Bulgari Aluminium) è che Hamilton lo ha colorato proponendolo in quattro toni che sembrano replicare quanto si fa oggi nell'elettronica di consumo (smartphone, tablet e laptop) ma anche, sempre per restare in ambito motociclistico, gli accessori aftermarket di una moto (penso a quelli in Ergal). La colorazione e la finitura superficiale ottenute sono molto piacevoli al tatto ed un gradino sopra l'attuale offerta del marchio ma si sono rese forse necessarie anche per garantire, attraverso una resa estetica decisamente piacevole, la giusta protezione contro i fenomeni di ossidazione cui l'alluminio, anche legato, è naturalmente soggetto.
L'Hamilton Khaki Pilot Pioneer Aluminium è largo 41mm, la cassa ha una doppia protezione per le due corone inserite entrambe sul lato destro, con quella superiore che serve a ruotare la scala interna sui 60 minuti per eventuali operazioni di countdown e quella inferiore a regolare ora e data. La forma della cassa con i due pulsanti incassati ricorda vagamente l'estetica dei diver d'un tempo. E' disponibile però esclusivamente con una NATO strap che ne rafforza una volta di più l'attitudine con il mondo militare. Il quadrante è tipicamente Khaki, ma le differenze tra questo ed un Hamilton Khaki Officer (il primo, quello a carica manuale) sono enormi, incluso il vetro zaffiro che sostituisce l'esaliate.
Il calibro meccanico è l'H10, sigla che identifica una consistente evoluzione dell'ETA 2824-2 che molti di voi avranno al polso senza probabilmente neanche saperlo, a meno di essere curiosi ed esservi informati. E' migliorata tutta la catena cinematica (quindi il suo rendimento meccanico), è stato semplificato e reso più affidabile, sebbene già il calibro base lo sia già ed è stata migliorata l'efficienza della spirale per portare la riserva di carica fino ad 80 ore.

Hamilton ha intelligentemente creato anche la collezione in acciaio dell'Hamilton Khaki Pilot Pioneer Aluminium per tutti quelli che “si, l'alluminio è leggero, ma lo voglio in acciaio e anche con bracciale” ed ecco allora tre versioni, non in queste foto, tra cui una con cinturino in pelle ed un'altra, appunto, con il bracciale integrato in acciaio. Resto dell'idea però che i quattro Hamilton Khaki Pilot Pioneer Aluminium siano l'opzione migliore e che quest'orologio vada acquistato perciò solo con la NATO strap (con inserti in pelle); le altre versioni ne fanno perdere lo spirito innovativo che è tipico del marchio, come lo è il prezzo di posizionamento, sempre competitivo e posizionato nella fascia dei 1000€.

(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino 

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