
Eberhard & Co. Scafograf 300
Il diver Eberhard degli anni 60 è tornato!
Dopo aver iniziato il 2016 con il Vanderbilt Cup, è arrivato il momento di passare alle novità che il marchio ha presentato a Basilea. E' tardi? Giornalisticamente parlando, si! Considerando che non seguiamo il classico iter di pubblicazione seguito da molte testate on line, ma scriviamo esclusivamente sotto ispirazione, direi di no! E la fortuna che si ha quando si scrive di orologi è che puoi scrivere (quasi) quando vuoi di ciò che vuoi, purché tu sia originale.
Alla fiera Eberhard & Co. ha presentato lo Scafograf 300 che, insieme allo Scafodat 500, vecchia conoscenza del marchio che rappresenta attualmente il top dell'offerta di Eberhard & Co. tra i diver, allarga la collezione dei suoi diver professionali e aiuta a ricostruire una gamma che dai 60 in poi ha contato almeno quattro modelli e diverse referenze, secondo le mie ricerche. L'Eberhard & Co. Scafograf 300 non solo è l'erede del modello originale ma apre la strada di quello che nelle intenzioni del marchio sarà forse un revival completo. Solo il tempo confermerà le mie impressioni eppure, considerando il rinato interesse del mercato per i subacquei professionali, è una ipotesi non tanto remota.
Eberhard & Co. ha realizzato diverse versioni dello Scafograf originale, partendo dalla serie 200 (il numero indica il dato di massima profondità) fino alla soglia dei 500 metri con almeno due diverse referenze, se osservo le sfere dei modelli che ho visto sul mercato dell'usato. Una delle due era era esposta allo stand Eberhard & Co., ma non potrò mostrarvi la sua foto perché è, purtroppo, nelle mani di chi mi ha rubato la macchina fotografica!


L'Eberhard & Co. Scafograf 300 è la quasi fedele riedizione del modello originale che portava esattamente lo stesso nome. E' l'inizio di una nuova collezione moderna dello Scafograf? Forse si, come anticipato sopra ed Eberhard & Co. ha preferito iniziare, mia personale sensazione, da uno dei modelli più rappresentativi della sua produzione nel periodo in cui la passione per gli orologi diver professionali e l'evoluzione della tecnologia delle immersioni ha avuto il suo massimo sviluppo con il contributo involontario di personaggi importanti come Cousteau che ha avvicinato il pubblico al mondo subacqueo.
"Quasi" fedele perché la cassa non copia l'originale geometria ad elica delle anse, in un tentativo di evitare probabilmente un richiamo involontario ad un marchio che delle anse ad elica ha fatto un segno di riconoscimento. Non so se Eberhard & Co. sia stata la prima ad introdurle sui suoi diver, se consideriamo l'anno in cui il Seamaster 300 è stato presentato al pubblico (1957).
E' un discorso che meriterebbe di essere approfondito ma è certo che Eberhard & Co ha evitato la pura riedizione ed ha tolto ogni dubbio realizzando una sottile cassa con quattro anse diritte ed allungate, lucidando il bordo curvato che parte dalla corona e si allarga fino all'attacco del cinturino. E' un modo alternativo per richiamare quella geometria, interpretandola in modo diverso.


(Photo credit: Google, Horbiter®'s proprietary photo-shooting)
Gaetano C @Horbiter®
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