Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Day Date Desert Edition

Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Day Date Desert Edition, la recensione

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Esiste una regola aurea nel design di un oggetto: miscelando colori, finiture, materiali si può cambiare rapidamente personalità ad un abito, un prodotto consumer o un orologio. L’orologio ha un ulteriore vantaggio: è un oggetto simmetrico. Durante il webcast “Art in the Ocean”, evento virtuale dedicato alla stampa internazionale (e anche a qualche collezionista di Blancpain sparso per il mondo, credo), l’attesa per nuove collezioni di Bathyscaphe o classici Fifty Fathoms era spasmodica, ma Marc Hayek ed il team del marchio hanno puntato soprattutto sul racconto, sulla storia di Blancpain quale pioniere dell’esplorazione subacquea, e sul Bathyscaphe, introducendo il Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Day Date Desert Edition.

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L’evento ha alternato storia di Blancpain e nuovi orologi, tra cui spicca la variante 2020 di un Bathyscaphe lanciato nel 2018, il Fifty Fathoms Bathyscaphe Jour Date 70s, che si ispira a sua volta ad un quadrante popolare negli anni settanta, riproposto sul Bathyscaphe di ispirazione vintage oggi a catalogo. Il nuovo orologio (in realtà una profonda rivisitazione estetica) conferma il ruolo di outsider moderno della collezione Fifty Fathoms (Gray Plasma ceramic, Liquidmetal™ o Sedna™ Gold sono alcune tra le opzioni), e dimostra quanto la fonte di ispirazione, ossia la storia di Devils Hole, la formazione geologica situata all’interno di Ash Meadows National Wildlife Refuge, in Nevada, sia perfetta per raccontare il Bathyscaphe solo tempo più riuscito da quando la collezione è stata originariamente introdotta, secondo me.

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Ho sempre infatti considerato il Bathyscaphe un gradino sotto il classico Fifty Fathoms, non tanto come posizionamento (storicamente rappresenta un modello di accesso alla collezione dei subacquei di Blancpain) quanto per il vago aspetto da prodotto di lusso, ed il design troppo semplicistico, poco rifinito se confrontato con il fratello maggiore. In particolare nella versione solo tempo, perchè il Bathyscaphe cronografo ha sempre avuto al contrario una personalità più decisa e più attraente del classico Fifty Fathoms Crono. Con la Desert Edition, il team di marketing dà ulteriore allure al modello, seguendo la strada intrapresa con la splendida versione in oro Sedna™ e quadrante blu, definendone meglio la personalità, all’interno dell’offerta.

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La cassa in acciaio, interamente spazzolata, ha un colore bruno, quasi tendente al grigio; sembra in ceramica a prima vista. E’ nuova la lunetta, un anello sottile in ceramica marrone con indici realizzati in Liquidmetal®, accoppiata ad un quadrante a finitura soleil che vira dal beige al beige scuro e viceversa, a seconda delle diverse condizioni di luce. Mi auguro che i tecnici di Blancpain abbiano colto questa occasione per migliorare la qualità del clic, un aspetto su cui tutti i Fifty Fathoms devono ancora migliorare rispetto alla concorrenza, ma rilevante in termini di qualità percepita ed esperienza d’uso.

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Il Bathyscaphe Day Date Desert Edition lascia non indifferenti qualunque sia la prospettiva da cui lo si osservi; i designer di Blancpain hanno vestito con un abito appagante un orologio la cui levatura tecnica è indiscutibile per specifiche tecniche e qualità costruttiva. Il calibro Blancpain 1315 DD vanta cinque giorni di autonomia a piena carica e rotore in oro trattato NAC; quest’ultima è una specifica difficile da trovare persino su molti orologi in oro. La cassa misura 43mm in diametro e 14,25mm in spessore. Il Bathyscaphe non è e mai sarà un orologio piccolo; non è e non è mai stato del resto uno Skin Diver. Limitato a 500 esemplari, il Day Date Desert Edition è un riuscito esercizio di aggiornamento della collezione che, a 12.080 Euro, rappresenta un’opzione valida anche rispetto ad un più classico (e costoso) Fifty Fathoms in edizione limitata.

(Photo credit: courtesy of Blancpain)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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