Leroy Osmior Chronometre a Tourbillon L100

Leroy Osmior Chronometre a Tourbillon L100: capolavoro francese

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Credo non sia eccessivo definire il Leroy Osmior Chronometre a Tourbillon l'esempio di alta orologeria più significativo del 2015 e ritengo, al tempo stesso, che nessun orologio sia oggi in grado di unire il concetto di manifattura nella sua forma più classica a soluzioni tecniche di eccellenza. La manifattura francese di adozione svizzera che vanta 385 medaglie d'oro ai Concorsi di Cronometria dal 1713, anno della sua fondazione, aggiunge alla collezione Osmior un complicato che richiede, per essere pienamente apprezzato, di trascorrere un po' di tempo con il maestro orologiaio che lo ha assemblato e messo a punto oppure, come nel mio caso, una conversazione con Olivier Mueller, CEO del marchio.

L'aspetto più singolare di questa esperienza è che se non conosci la storia della manifattura, non hai familiarità con le più antiche decorazioni e non dai uno sguardo ad alcuni suoi pezzi storici, portati direttamente dal museo Leroy allo stand di Basilea, è difficile cogliere immediatamente che si tratta di un complicato di altissima orologeria, ricco di richiami alla cultura dell'orologeria francese e ad alcuni orologi realizzati per la corte di Francia proprio dalla maison. Lo spirito del Leroy Osmior Chronometre a Tourbillon l'ho trovato, in parte, solo in alcune realizzazioni di Moser & Cie., ma in questo caso siamo su un livello ancora superiore, dato anche dal significato storico del nome, ed ha probabilmente in Breguet l'unico vero competitor.

Partiamo dal quadrante: il suo motivo a griglia riprende quello presente su un orologio tabaccheria realizzato per la regina Maria Antonietta:

Al di sotto di quella griglia, su un disco in oro decorato “Grand Feu”, è dipinta una piccola losanga che rappresenta l'indicazione della riserva di carica. Come si legge l'indicazione della riserva di carica? Il disco su cui è dipinta la losanga è mobile e ruota su un arco a 300 gradi, precisamente tra le 11 e le 13 per coprire le 72 ore totali di riserva. Questo è il primo esempio, segreto, volutamente non evidenzato della originalità di questo orologio ed il primo indizio della direzione intrapresa dalla maison nel creare questo complicato. Per scoprire la seconda bisogna caricare l'orologio e per scoprire le altre e la raffinatezza complessiva, è necessario ruotare l'orologio lato fondello, aprire il coperchio ed osservare il calibro L100, due azioni che giustificano la mia forte dichiarazione iniziale. La prima operazione fa capire che si tratta di un calibro manuale con visualizzazione dei secondi morti, la seconda, guidata dalla introduzione di Mr Mueller è eloquente.

Il calibro L100 merita un capitolo a parte ed un approfondimento tecnico, proverò qui a sintetizzarne le caratteristiche che richiedono anche una conoscenza approfondita della tecnica orologiera e della sua storia. È un tourbillon e conta complessivamente 953 componenti. La sua costruzione su pilastri prende spunto dai primi cronometri da marina del XVIII secolo. Il ponte del bariletto è finemente decorato con una tecnica di spazzolatura con polvere d’argento, non più utilizzata in orologeria.

Il calibro monta uno scappamento ad impulso diretto (un grande impulso diretto ed un piccolo impulso indiretto) che si rifà allo scappamento “Duplex” messo a punto da Pierre Le Roy ed è oggetto di brevetto depositato per il suo ingegnoso meccanismo di autocompensazione delle variazioni termiche. Tutte le caratteristiche del movimento sono state progettate pensando alla storia dell'orologiera, incluse le decorazioni, con il chiaro intento di ribadire la leadership della maison nel campo della cronometria ed il suo savoir-faire secondo a nessuno: il bilanciere con 4 viti di regolazione è dotato di una spirale, con doppia curva terminale, una interna ed una esterna, che favoriscono l’isocronismo consentendo una oscillazione perfettamente concentrica in posizione verticale. La spirale non è “di fornitura”, ma è realizzata da un'azienda del Gruppo Festina, cui Leroy fa parte, che ha praticamente al suo interno tutte le competenze per realizzare un orologio completo.

La frequenza di 2,5Hz è data da un bilanciere di grande dimensione che favorisce la precisione di regolazione a lungo termine. Il Leroy Osmior Chronometre a Tourbillon è il terzo orologio di cui scrivo quest'anno ad adottare un dispositivo di forza costante, parte integrante dello scappamento, dotato di un sistema fuso-catena per uniformare il rilascio di energia dal bariletto durante tutte le 72 ore della riserva di carica. Potrei continuare, come ho detto, a lungo.

Nel realizzare il Leroy Osmior Chronometre a Tourbillon sembra che Leroy abbia drenato il meglio delle sue competenze e dei suoi brevetti in circa tre secoli di storia creando un libro di raffinata tecnica orologiera con una sottile differenza rispetto a tutto ciò che propone la concorrenza: ha un tasso di autenticità sconosciuto agli altri; è come prendere tra le mani un orologio realizzato per un re in termini di decorazioni (come la champlevè sul quadrante con numeri romani dipinti), gusto classico e di complicazioni meccaniche, aggiornarlo tecnicamente con soluzioni originali e trasformarlo in un moderno orologio da polso (per pochissimi).

La sua forza è che riesce a convogliare il classicismo meglio di tutti gli altri: l'accento è sui contenuti, le decorazioni sono sobrie, il cliente tipo è uno che cerca la massima espressione dell'orologeria, è estremamente competente, ma non vuole assolutamente che tanta ricercatezza sia visibile né tantomeno comprensibile a meno che non abbia di fronte un interlocutore altrettanto raffinato. È una raffinatezza ad uso e consumo del proprietario. In questo senso è più riuscita la versione in Palladio 950 che quella in oro rosso e quadrante blu. Sotto l'aspetto dell'immagine, un importante passo avanti rispetto alle attuali collezioni, quelle del rilancio di Leroy iniziato ufficialmente lo scorso anno, le quali, seppur eccellenti non riescono pienamente a trasmettere secondo me l'identità del marchio con la stessa potenza dell'Osmior Chronometre a Tourbillon.

(Photo credit: courtesy of Leroy; Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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