Armand Nicolet JS9

Armand Nicolet JS9 orologio subacqueo cassa nera.

Siamo in piena primavera, le temperature iniziano a salire ed i marchi di orologeria si preparano a lanciare progressivamente sul mercato le collezioni di orologi subacquei. Alcuni lo hanno fatto a Ginevra, ma si trattava di prototipi, perché prima della primavera non sarebbero comunque stati disponibili presso i rivenditori, altri invece lo hanno fatto un mese fa, a Baselworld 2018, e per questi marchi i tempi di phase-in sono ovviamente più stretti perché dalle pre-serie occorre passare all normale produzione rapidamente; a maggio gli ordini inizieranno ad arrivare.

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Per quanto mi riguarda continuo a sfruttare, finché posso, la coda dell'inverno ed i ghiacciai alpini dove si può sciare fino ad inizio maggio. E' lì, a Gressoney, che ho portato uno dei primi prototipi del nuovo Armand Nicolet JS9, la novità 2018 del marchio con sede a Tramelan. I subacquei, perché di questo parliamo, si dividono in due categorie: i tool watch, ossia quelli puri, e quelli che ho invece definito i “gentleman's diver“, una categoria di subacquei non estremi che consentono di fare tutto ciò che serve senza necessariamente sporgere circa 20cm in altezza dal polso.

Il concetto alla base dell'Armand Nicolet JS9

Armand Nicolet ha una caratteristica piuttosto unica: fonde management italiano e manifattura svizzera. Non è una novità in questo settore (Eberhard & Co. ne è un altro esempio) ma è un connubio che funziona generalmente bene, perché, è una mia personale sensazione, vengono uniti felicemente la nostra creatività ed esperienza nel settore (non siamo in molti casi un mercato di riferimento per volumi e valore, ma siamo stati e siamo ancora dei trend setter) con la naturale expertise svizzera nella meccanica fine.

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Il prodotto sintetizza bene una elevata attenzione al dettaglio, come piacerebbe soprattutto al cliente italiano, od a quello europeo più esigente, e lo fa meglio di casi analoghi in cui l'azienda o il marchio sono al 100% svizzeri ed i volumi sono consistenti. L'Armand Nicolet JS9 non fa eccezione e conferma quelle stesse sensazioni, in abito sportivo, che ho provato quando ho scritto dell'Armand Nicolet HS2. Il JS9 appartiene alla seconda categoria, quella degli easy diver, pensato per un uso intenso in acqua se occorre ma con tutte le caratteristiche che ne fanno un orologio allround piuttosto che uno strumento ad uso esclusivo dei professionisti.

Cassa, materiali e proporzioni

La cassa è da 44m ma li dissimula bene, sia perché lo spessore non è eccessivo, sia perché la versione che vedete è forse quella più sottile esteticamente, grazie al trattamento in DLC nero che aiuta a snellire ogni esuberanza. L'Armand Nicolet JS9 è però effettivamente sottile con i suoi 13mm da vetro a fondo cassa, se consideriamo il segmento di appartenenza. La lunetta è un piccolo capolavoro: se la ceramica non è più una novità, la capacità di realizzare una lunetta che regali una sensazione sufficientemente piacevole quando la si ruoti non è così scontato e molti marchi peccano ancora di tanta superficialità quando la concepiscono.

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Con una superficie tronco-conica esasperata e numeri incisi, ha un bellissimo touch and feel e, complice la larghezza dell'anello, si ruota molto facilmente. La zigrinatura per afferrarla è invece minuta, quasi impercettibile. Un ottimo lavoro è stato fatto proprio sulla qualità del “ratcheting“, ossia l'esperienza ed il suono che restituisce la lunetta quando la si ruota, un aspetto rappresenta per me un imprescindibile segno di qualità e di valore per il cliente. Inoltre la doratura è una placcatura in oro rosa che si ritrova anche sulla generosa corona di carica.

Dettagli

I dettagli sull'Armand Nicolet JS9 sono stati valutati a fondo: la cassa trattata in DLC (e non nel più economico PVD), la lunetta ben accoppiata alla cassa e senza gioco, i doppi indici con SuperLuminova® sul quadrante (richiamano i diver degli anni '70) ed il cinturino con logo stampato AN sono solo alcuni. Altri sono la pregevole chiusura deployante con il piccolo logo AN inciso e la fattura della parte interna del cinturino in caucciù, scavata in basso nella zona che si accoppia alla chiusura e lavorata in alto con un motivo tipo “tapisserie”.

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Si potrà discutere della necessità o meno della deployante su un orologio che meriterebbe una fibbia ad ardiglione, ma tutto è realizzato con la cura che troveresti forse su un orologio da almeno 4000€ e non su uno che non supera la soglia dei 1700€ (1800CHF il prezzo ufficiale). Nient'affatto scontata neanche la godronatura sul fondello ed il motivo ricavato di macchina, una somma di tanti piccoli dettagli che contano così come, al contrario, qualcosa in più si poteva osare lato meccanica dove le 36 ore di riserva di carica sono un po' poche se confrontate con le 48 ore che rappresentano ormai lo standard minimo disponibile sul mercato.

(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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