La Distinguished Gentleman's Ride è un evento di portata internazionale che ha raggiunto un livello di partecipazione così grande che quasi si fa fatica a contenerlo.
Motociclisti, appassionati e competenti di orologeria e motori si incontrano l'ultima domenica di settembre, ogni anno, per formare una lunga carovana di centauri che anima le strade di Milano. Il D.G.R., come è sinteticamente conosciuto, è un evento nato per scopi nobili che trae origine dalla passione per le due ruote al fine di raccogliere fondi da destinare alla ricerca sul cancro alla prostata ed alla riduzione dei suicidi maschili, supportando così la Movember Foundation.
Un evento che ha il DNA di un evento dandy, dedicato agli amanti di cafè racer e scrambler, che potremmo definire, dal punto di vista motociclistico, una versione cosmopolita del festival Wheels and Waves che si tiene a Biarritz a giungo (un evento da non perdere assolutamente se amate anche surf e skate).
I numeri confermano il successo dell'idea originale lanciata dall'australiano Mark Hawwa: la Distinguished Gentleman's Ride non è un fenomeno italiano ma ha respiro internazionale e prevede eventi che coinvolgono 650 città di 95 paesi del mondo, una dimensione che avvicina questo progetto ai numeri fatti da raduni di marca quali gli H.O.G. di Harley Davidson o la Ducati Week, se si vuole provare a trovare un paragone basato sulla pura partecipazione motociclistica.
Non abbiamo partecipato in prima persona al D.G.R. ma è stata l'occasione per riavvicinarci dopo alcuni anni al marchio Zenith da cui ci eravamo allontanati per puro caso. Il marchio svizzero ha accompagnato la nascita di Horbiter®, a lui ci lega un rapporto personale basato sulla stima per quello che ha dato e continua a dare al mondo dell'orologeria.
Le tradizioni vanno però attualizzate e l'immagine di Zenith è oggi quella di un marchio in cui alcuni prodotti hanno uno spirito legato al lifestyle e ad una cultura che non sia legata esclusivamente alla sola meccanica, ma porti quella tradizione nel settore del vintage riding, come fa con lo Zenith Pilot Type 20 Chronograph Ton–Up Black.
L'incontro con il Ton–Up è avvenuto nello stesso istante in cui ho per caso incontrato lo storico marchio Moto Morini, che proprio in questi giorni ha purtroppo perso il passaporto italiano. Come uno Zenith Pilot Type 20 Chronograph Ton–Up Black, una Moto Morini è un prodotto esclusivo, realizzato in numeri da atelier e per un pubblico di intenditori.
Non trovate quest'articolo nella nostra rubrica dedicata, Horbiter–R by Horbiter®, per il semplice fatto che la moto è una semplice fonte di ispirazione per quest'articolo che è dedicato all'orologio ed alla versione in acciaio anticato del cronografo automatico più famoso al mondo, nato sulla base di un orologio da aviatore.
Chi è più giovane e non ha dimestichezza con la storia di questo mondo, non saprà che Zenith ha fornito il suo calibro El Primero che anima il Ton–Up Black a diversi marchi tra cui Rolex. I Daytona degli anni 90 devono il loro successo e la loro affidabilità al calibro di derivazione El Primero (seppur modificato e rallentato in frequenza) mentre lo stile della cassa e di questa versione cronografo è la naturale evoluzione in chiave cafè racer della collezione Type 20 lanciata da Zenith alcuni anni fa.
Il suo stile è perciò il diretto discendente dei grandi orologi da aviatore costruiti da Zenith conditi però di uno stile meno classico. Un diametro di 45mm per 50 ore di riserva di carica ed un prezzo di 7500€ sono i tre numeri che in sintesi identificano questo cronografo (da aviatore) con calibro El Primero. Un modo diverso dal solito di entrare in possesso di un calibro El Primero ispirato in questo caso ad una giusta causa.
(Photo credit: courtesy of Zenith, Horbiter®'s proprietary photo-shooting by S.Bertogliatti)
Gaetano C @Horbiter®
