Sector, anzi Sector No Limits, rilancia alcune collezioni ispirate agli anni novanta, un periodo che ha alimentato visibilità ed awareness del marchio in modo strepitoso. La sua storia ha nutrito la mia passione per gli orologi durante la gioventù, quando gli spot pubblicitari imperversavano in televisione negli orari di punta (Internet era ancora un miraggio) ed Il logo a fine spot con il claim “Sector No Limits” era un tormentone tanto quanto lo furono Top Gun e le Kawasaki GPZ qualche anno prima.
Dal punto di vista della comunicazione la campagna pubblicitaria fu formidabile e la partnership con Patrick De Gayardon, primo skydiver al mondo, ha di fatto anticipato la moda degli sport estremi.
Oggi, Sector No Limits è un marchio che riscopre le origini ricostruendo, dal punto di vista di immagine e prodotto, quanto aveva abilmente costruito in quegli anni, attualizzandolo. Ho ancora tra i miei crono un quarzo dell’epoca ed è proprio la collezione dei cronografi al quarzo al centro del progetto di rilancio, basato su nuove collezioni che, seppur il marchio sia relativamente giovane, può definirsi “heritage”. Patrick De Gayardon portava al polso un Sector No Limits 950 durante le sue evoluzioni in aria, secondo una strategia che prevedeva l’utilizzo del prodotto in condizioni estreme.
Quella collezione torna oggi a catalogo, all’interno di una gamma che si ispira all’originale esteticamente più che tecnicamente, lasciando ad altre collezioni l’onere di raccontare presente e futuro. Il nuovo 950 è proposto in tre versioni: la prima è l’omaggio all’originale (in titanio ed automatico); cassa e bracciale sono in acciaio trattati PVD Gun o canna di fucile, mentre i numeri arabi e la scala in rosso sui primi venti minuti della lunetta sono un omaggio diretto al primo 950.
Largo 44mm e spesso 11mm, il Sector No Limits 950 è un cronografo al quarzo con lunetta concava come sul progenitore, ma il design è ora più pulito e maturo, semplificato (la lunetta è più sottile) rispetto all’originale. E’ in sintesi un orologio più contemporaneo.
Sector No Limits 950 include anche altre due opzioni, con una differenza rispetto alla versione commemorativa: quest’ultima conserva la disposizione originale dei regsitri crono, gli altri due hanno invece una disposizione a V, ed indici a bastone invece dei numeri arabi.
Non solo “eredità” tra le nuove collezioni, ma uno sguardo al presente con la collezione Save the Ocean, che vede Sector No Limits unirsi ai marchi di settore che si impegnano a riciclare la plastica abbandonata negli oceani. E’ un impegno che il marchio prende molto seriamente, visto che il Save the Ocean ha la cassa in plastica riciclata, mentre il cinturino è in PET. Sono sei le versioni, tre da uomo e tre da donna.
Alcune considerazioni finali: è bello rivedere Sector No Limits riproporsi sul mercato con una immagine coerente con quella che naturalmente associo al marchio, augurandomi che la collezione 950 possa presto arricchirsi di una variante con movimento meccanico, come sul suo illustre antenato, e soluzione raffinate quali l’utilizzo di titanio per cassa e bracciale.
Credo che queste collezioni, in particolare la nuova 950, rappresentino un primo passo per testare il sentimento del mercato e la risposta degli appassionati di Sector (ce ne sono davvero tanti) prima di alzare evidentemente l’asticella su questo ed altri modelli come gli orologi subacquei. Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale Sector No Limits.
(Photo credit: courtesy of Sector No Limits)
Gaetano C @Horbiter®
