Lunedì prossimo visiterò il museo di St.Imier, dove sono raccolti gli orologi che hanno fatto la storia di Longines, molti dei quali hanno ispirato le attuali collezioni Heritage. In quell'occasione avrò la possibilità di vedere da vicino anche il modello originale che ha ispirato il nuovo Longines Heritage 1969, l'ultimo orologio classico in ordine di tempo ad aggiungersi alla collezione Heritage (prima dell'arrivo del Military), che rappresenta ormai una presenza costante su questo magazine. Il Longines Heritage 1969 è la riproduzione moderna di un analogo modello che Longines ha presentato proprio nel 1969 e, senza aver né visitato il museo né, di proposito, aver cercato la referenza originale in rete in attesa di quel giorno, sono convinto che quest'orologio sia una riproduzione quasi perfetta del modello originale.
Longines sta proseguendo quel processo, iniziato anni fa, di ridare vita alle sue collezioni storiche. Se si osservano le novità lanciate nel 2016, tutto suggerisce che nei piani del marchio ci sia la volontà di creare collezioni che avvicinino contemporaneamente i gusti di un pubblico sia maschile che femminile o, più semplicemente ancora, anticipino il trend attuale che prevede una sterzata verso una generale riduzione delle dimensioni degli orologi.
Inoltre, la prova è data sia dal Longines Heritage 1918 che dal Longines RailRoad 888 presentati entrambi quest'anno, questo trend è naturalmente associato a modelli tecnicamente non complicati, tutti tre sfere. Il Longines Heritage 1969 porta in dote una cassa di forma coussin che rappresenta una novità assoluta nella moderna collezione Longines. E' un monolite di 36mm per 36mm realizzato in acciaio, mentre l'originale contava almeno altre due versioni: una con cassa placcata in oro e l'altra con cassa completamente realizzata in oro 18 carati.
Il suo quadrante è la quintessenza del termine “vintage“: è argentè spazzolato con indici applicati e sfere di colore rosa. Gli indici hanno uno smusso accentuato verso il centro del quadrante e sono estremamente sottili, un modo per sfruttare al massimo l'ampiezza del quadrante e favorirne la leggibilità rispettando le attuali dimensioni della cassa.
Ad ore 4:30 i designer hanno inserito la finestra della data, una scelta che i marchi ritengono sempre necessaria (c'era anche sull'originale, a dire il vero) e che mi lascia spesso una punta di amarezza; posizionarla tra il 4 ed il 5 è sicuramente la scelta più felice, oltre che coerente con il suo antenato, e tende visivamente a non spezzare la simmetria del quadrante, che accade tipicamente quando si rinuncia all'indice ad ore 3, ma nasce sempre in me la curiosità di sapere come sarebbe stato questo quadrante se quella finestra lì non ci fosse mai stata.
Poi c'è il vetro form box in zaffiro: è perfetto per un orologio così e con una cassa così. Bordi eccezionalmente curvati e parte centrale piatta, è l'elemento che dà buona parte del look and feel vintage al Longines Heritage 1969. La capacità di resistere ai graffi è unita allo stile tipico dei vetri in plastica od esalite, che è evidente se osservate l'orologio dall'alto e di 3/4, posizione quest'ultima in cui il bordo crea una inusuale distorsione dell'immagine e fa sembrare gli indici curvati.
Il Longines Heritage 1969 monta lo stesso calibro L888.2 con 64 ore di riserva di carica che ETA realizza nella sua manifattura in esclusiva per il marchio della clessidra alata e costa 1720€. E' un compatto mix di gusto vintage (che veste benissimo anche un polso generoso) che il marchio riesce ad esprimere con disarmante naturalezza, unito ad una meccanica non così comune perché le 64 ore non sono un caso, sono il risultato dello sviluppo costante sugli attuali calibri per migliorarne le prestazioni e perché, se è vero che un orologio si acquista con il cuore, ed un Longines Heritage 1969 si compra col cuore, è altresì vero che quando inizi ad usarlo, di vintage nell'esperienza di tutti i giorni non c'è e non deve esserci assolutamente nulla.
(Photo credit: Horbiter's proprietary photo-shooting)
Gaetano C@Horbiter
