Mi trovo spesso a parlare di orologi con amici, colleghi, persone incontrate ad una cena di lavoro o di piacere. È un argomento che avvicina facilmente due appassionati subito dopo o quasi che il primo ha osservato il polso dell’altro.
Col passare degli anni il contenuto della conversazione cambia, non parli più sempre e solo dei “soliti” marchi, tendi a raffinarti e, come accade ad esempio, nell’abbigliamento, tendi verso qualcosa di sempre più originale, di sartoriale.
Ecco il meglio del Gruppo Seiko (Credor esclusa).
Gli orologi non sfuggono a questa regola: il desiderio di distinguersi, sentirsi parte di una elite culturale cresce col tempo.
A proposito di orologi, Seiko è una manifattura, molto antica e che, con orgoglio, sin dalla sua nascita, ha progettato, costruito e messo a punto i suoi orologi interamente al suo interno senza avvalersi di acquisto di movimenti all’esterno. Siano essi meccanici o al quarzo. Ed è conosciuta in tutto il mondo.
In Italia posso dire con certezza che poche persone, a meno che non si tratti di veri appassionati, sanno cosa piuttosto sia un Grand Seiko anche se la tendenza sta cambiando considerando che diver come il Grand Seiko Hi–Beat 36000 Professional Diver’s 600m sono conosciuti ed apprezzati e nel nostro caso rappresentano anche uno degli articoli più letti di Horbiter®.
Il nome indica non un modello, né una particolare collezione, ma un vero brand indipendente che rappresenta l’alto di gamma di Seiko.
Un marchio che non nasce a Baselworld 2014, a cui queste foto fanno riferimento, ma nel 1960 con l’obiettivo dichiarato di creare il miglior orologio di lusso al mondo. Superiore a qualsiasi altro per finiture e precisione di marcia sia tra gli orologi meccanici che tra quelli al quarzo.
Sin dalle origini, infatti, l’obiettivo di ogni Grand Seiko è stato quello di superare i requisiti previsti dal COSC svizzero, il certificato che attesta la precisione di un orologio.
Grand Seiko è un marchio talmente noto sin dal 1960, soprattutto in USA ed in Giappone, che le attuali collezioni già rievocano i modelli realizzati in quegli anni, adottando la migliore meccanica disponibile oggi.
E, a proposito di meccanica e di icone, uno dei vanti di Grand Seiko è il calibroHi-Beat 36000, ormai ben noto e presente anche all’interno di orologi a marchio Seiko quali il Seiko Prospex 1968 Automatic Diver’sRe–creationLimited Edition SLA025, il massimo tra i movimenti meccanici giapponesi (e non solo), il calibro solo tempo ad alta frequenza di Seiko.
A Baselworld di quattro anni fa, Grand Seiko ha ha lanciato questa splendida novità: ha dotato per la prima volta il calibroHi-Beat 36000 della funzione GMT (complicazione presente finora solo sui calibri “ibridi” Spring Drive). Con l’occasione Seiko iniziò ad allargare la distribuzione di Grand Seiko in Europa.
Vorrà dire che, fortunatamente, inizieremo a vederli più frequentemente nelle vetrine dei nostri negozi. Non dappertutto, credo, perchè la produzione di un Grand Seiko è molto limitata: i Grand Seiko sono assemblati, rifiniti e regolati a mano da un gruppo scelto di maestri orologiai in una divisione separata creata da SEIKO,lo Shizuku–ishiStudio di Morioka.
Non a caso ti colpisce, al primo sguardo, per la eccezionale finitura della cassa: il design classico non è in questo caso sinonimo di finiture meno raffinate, piuttosto è il contrario.
I tre modelli Grand Seiko Hi-Beat GMT, presentati a Baselworld 2014, condividono tutti queste caratteristiche. Inclusa la geometria degli indici sul quadrante, un’altro elemento distintivo del marchio, realizzata mediante la tecnica di taglio al diamante che dona loro una geometria pressocchè perfetta.
Superfici satinate e lucide si alternano e sono separate da spigoli vivi praticamente perfetti e la lucidatura a specchio sulla cassa di un Grand Seiko è unica: Seiko ha messo a punto un processo di lucidatura privo di ogni minima distorsione.
Dei tre modelli lanciati, uno, identificato dalla sigla SBGJ005, fu prodotto in soli 600 esemplari per celebrare proprio la nascita di questo nuovo calibro di manifattura.
Il motivo che vedete sul quadrante, dall’andamento radiale, non è casuale ma, come spesso accade nella tradizione giapponese, prende ispirazione dalla natura, che in questo caso ha la forma dei contorni del monte Iwate, visibile attraverso le ampie vetrate dello Shizuku-ishi Watch Studio, il luogo in cui sono disegnati ed assemblati tutti gli orologi meccanici Grand Seiko.
Il calibro Grand Seiko 9S86.
Attraverso il vetro trasparente posto sul fondo cassa, è visibile il rotore di carica realizzato in titanio, sui cui campeggia un leone, simbolo del marchio. La superficie esterna del rotore è trattata con titanio anodizzato che gli conferisce la tonalità dorata che vedete in foto.
Del nuovo movimento, che rappresenta forse la più importante novità non abbiamo ancora parlato: indicato come calibro9S86, è meccanico automatico con precisione di +5/-3 secondi al giorno e riserva di carica di 55 ore, inserito in una cassa d’acciaio da 40mm di diametro, considerata la dimensione perfetta per un orologio da polso e che, unita allo spessore di 14mm ed alla particolare curvatura delle anse, ha la giusta presenza al polso, senza mai risultare eccessivo.
Perché acquistare un Grand Seiko.
Perchè un appassionato dovrebbe scegliere il Grand Seiko Hi-Beat 36000 GMTod un Grand Seiko Hi–Beat GMT Limited Edition SBGJ021? Per il puro gusto di distinguersi dalla massa? Credo di no, probabilmente lo rivenderebbe dopo poco.
Dietro l’acquisto di questo come di ogni Grand Seiko c’è il desiderio di regalarsi qualcosa di eccellente, esclusivo, realizzato al 100% da una manifattura. In tal senso il prezzo di 7050€ proposto al tempo è addirittura competitivo se paragonato a quanto offre la concorrenza.
C’è qualcosa che cambierei? Si e non riguarda il prodotto, eccetto la possibilità di dotarlo anche di un cinturino in pelle, ma piuttosto il doppio marchio che può talvolta disorientare chi vorrebbe avvicinare il marchio: lascerei esclusivamente il logo Grand Seiko sul quadrante, a riaffermare che si tratta del marchio alto di gamma del gruppo Seiko.
Ma, come testimoniato a Baselworld 2017, qualcuno in Giappone ci ha ascoltato ed ha fatto di più: oggi Grand Seiko è un marchio completamente indipendente da Seiko.
(Photo credit: Horbiter®)
Gaetano C. @Horbiter®
Approfondimenti in questo articolo:
Diver
Termine che identifica nel gergo comune, ormai un neologismo in italiano, una specifica categoria di orologi subacquei.
Frequenza
E’ il numero delle oscillazioni dell’organo regolatore. È espressa in rapporto all’ora, negli orologi meccanici, e al secondo in quelli al quarzo.
Calibro
E’ un termine alternativo a quello di movimento meccanico. E’ di norma associato al nome del produttore (interno o esterno al marchio) seguito da un codice identificativo (ad esempio: ETA 2824).
GMT
E’ l’acronimo di Greenwich Mean Time ed identifica una complicazione in grado di visualizzare due o più fusi orari sul quadrante mediante l’accoppiamento di una ghiera girevole sulle 24 ore con indicazione (usualmente)…
Complicazione
Si indica l’aggiunta di una qualsiasi complicazione meccanica ad un movimento in grado di indicare semplicemente l’ora. Tra le complicazioni più importanti dell’orologeria ricordiamo ad esempio il tourbillon inventato da Breguet nel 1795, il calendario perpetuo oppure…
Riserva di carica
Impropriamente definita “riserva di carica” (sarebbe più corretto chiamarla “autonomia di marcia”), indica la massima autonomia di marcia espressa in ore, resa possibile dall'energia accumulata dalla molla all’interno del bariletto (o dei…
Ancora
E’ uno dei componenti del cosiddetto scappamento. Può essere di aspetto diverso in base al tipo di scappamento che viene utilizzato. Il suo nome deriva dalla forma simile a quella…
Cinturino
E’ costruito in diversi materiali: ad esempio pelle, nylon, nylon e pelle ed è chiuso su fibbia ad ardiglione o deployante.