Grand Seiko Elegance SBGK002, la nostra recensione

Grand Seiko Elegance SBGK002, la nostra recensione

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Perché SBGK002 è importante

Un orologio Grand Seiko è la massima espressione di ciò che Seiko, come gruppo, è in grado di offrire a chi desidera un orologio di lusso (esclusa Credor, che non ha però presenza globale). Dal momento in cui il marchio è nato, nel 1960, ha diffuso innovazioni quali il calibro HiBeat, le più avanzate tecnologie al quarzo e l’esclusivo movimento Spring Drive. Se ci concentriamo invece sul design, il marchio è tanto identitario quanto i movimenti che adotta, con modelli quali 62GS e 44GS (tuttora la migliore espressione della grammatica del design di Grand Seiko) a fare da portabandiera.

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Grand Seiko SBGK002 è un’estensione di gamma importante perché si allontana dal design originale della serie 44GS, esplorando un territorio nuovo. Superfici curve e prive di spigoli, lucidate secondo la tecnica zaratsu, sono in questo caso accoppiate ad una particolare lacca rossa in grado di attirare lo sguardo di chi di orologeria, in fondo, non è tanto appassionato. Questa nuova creazione (e la collezione Elegance) è il segnale che una nuova fase di sviluppo del marchio Grand Seiko è iniziata, e che il marchio può oggi offrire agli appassionati qualcosa che riesca a combinare sapientemente la purezza delle forme con una indiscutibile funzionalità, due pilastri della visione del marchio.

Uno sguardo ai design iconici di Grand Seiko

Se mi domandaste quale Grand Seiko vintage è il mio preferito in assoluto, vi risponderei senza esitare indicando il primo Grand Seiko lanciato nel 1960. La mia risposta si fonda sulla storia dell’orologio e su cosa rappresentasse al tempo, per Seiko e per l’industria dell’orologeria del Sol Levante. In termini di design, mi vengono in mente due modelli in particolare, come anticipato sopra, il 62GS e il 44GS. Il primo combina in modo incredibile spigoli e superfici arrotondate su una cassa priva di lunetta. Inoltre, è stato il primo Grand Seiko automatico in assoluto e porta la corona, incassata, ad ore quattro. E’ un dettaglio che trovo unico. Ciò nonostante, credo che il Grand Seiko vintage più affascinate, la perfetta espressione della “Grammatica del design” del marchio, sia il modello 44GS.

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Al tempo, il team di Grand Seiko assunse un giovane designer il quale riteneva che per competere ad armi pari con la più forte concorrenza europea, fosse necessario disegnare una cassa dalle superfici piatte e sapientemente lucidate in grado di riflettere la luce come nessun altro orologio aveva fatto fino ad allora. Questo elemento di design è il fondamento di tutti i moderni orologi Grand Seiko. Nel 2019, a Baselworld, il marchio ha però introdotto una linea di orologi classici inedita, la famiglia Elegance SBGK.

Il design della cassa di un SBGK

Dopo aver raggiunto la piena indipendenza da Seiko nel 2017, il marchio ha accelerato il suo sviluppo, ed ha alzato l’asticella, lanciando prodotti che rappresentano il meglio dell’alto artigianato giapponese. La collezione SBGK, è il risultato del lavoro del giovane designer Kiyotaka Sakai, che ha vinto una competizione interna per creare il migliore orologio classico possibile. Nelle intenzioni del marchio, il design doveva conservare il DNA di un Grand Seiko offrendo al contempo uno stile nuovo. L’orologio doveva inoltre facilmente scivolare sotto il polsino della camicia.

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Si dice che il design della cassa disegnata da Sakai si ispiri alle barche a vela, ed al loro profilo quando navigano inclinate, dolcemente, in mare. E’ una affermazione che assume più senso quando l’orologio è indossato, perché cassa curva e vetro zaffiro bombato sembrano integrarsi alla perfezione con il polso. Grand Seiko SBGK002 è uno dei migliori esponenti della nuova collezione, per il modo in cui combina la cassa in oro rosa 18 carati con il quadrante rosso Urushi.

Il fascino è nel quadrante

Come in ogni storia che si rispetti, c’è sempre un eroe. L’eroe, nel caso di Grand Seiko SBGK002, è senza dubbio il quadrante, a mio parere la migliore espressione di un orologio classico giapponese. Su questo orologio troviamo i classici elementi di design di un Grand Seiko, in cui le superfici giocano con luce ed ombra, eppure è il modo in cui la lacca Urushi viene depositata sul quadrante che rende l’insieme unico. Cos’è la lacca Urushi? E’ una linfa estratta da un albero di Urushi, che si trova in Cina, nel sud-est asiatico e, ovviamente, in Giappone. Quando la linfa viene estratta, ha un colore naturale simile all’oro. Per ottenere il tono rosso intenso che vedete in foto (detto Suki-urushi, ossia Urushi chiaro, in giapponese), gli artigiani lasciano evaporare l’acqua presente nella linfa grezza, ottenendo così il colore finale. Notate che, per ottenere la variante di colore nero di lacca Urushi, presente a catlogo, viene aggiunta della polvere di ferro alla miscela.

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Osservando più da vicino il quadrante, si nota anche che il fondo replica il motivo indicato come Monte Iwate, la montagna visibile dalle finestre dello Shizuku-ishi Watch Studio, nella città di Morioka, dove i Grand Seiko vengono realizzati. Quello che più apprezzo del quadrante è la capacità di regalare una incredibile fluidità; sembra quasi che si stia osservando il lento scorrere dell’acqua lungo la riva di un fiume. Allontanandosi progressivamente dal quadrante, invece, si nota come gli indici ed il logo “GS” non siano stati né applicati né stampati. Come su un Credor Eichi II, sono dipinti a mano sulla base del quadrante. Per farlo, il maestro Urushi Isshu Tamura adotta una tecnica meglio nota come Makie. Consistei nell’applicare oro 24K o polvere di platino, lucidata. Il risultato è l’effetto brillante che vedete in foto.

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Uno dei particolari che più amo su SBGK002 sono le lancette a forma di spada. Le mani esperte dei maestri Grand Seiko le manipolano sapientemente per integrarle nell’estetica complessiva. Sulle varianti chiare di SBGK, le sfere sono particolarmente lucide; su altre varianti di colore, e con toni scuri come questo, le lancette sono spazzolate al centro e lucidate ai lati, per favorire la leggibilità. Le lancette in oro rosa di SBGK002 appartengono chiaramente alla seconda categoria. Un piccolo dettaglio che potrebbe sfuggire ai più è che le sfere sono piegate (a mano) per seguire la curvatura del quadrante. Il risultato è un quadrante sottile ma dall’aspetto tridimensionale, tanto attraente quanto fedele alla fonte di ispirazione scelta da Sakai.

Il movimento

All’interno di Grand Seiko SBGK002 batte il calibro a carica manuale 9S63 che si ispira all’architettura del validissimo 9S64. E’ la prima volta che Grand Seiko utilizza il contatore dei piccoli secondi su un suo orologio e credo che questa scelta sia in linea con il desiderio di di offrire un prodotto elegante, pensato per eventi formali. Personalmente, adoro questa soluzione perché è discreta e consente all’osservatore di concentrare l’attenzione sulle lancette di ore e minuti.

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Il movimento garantisce una autonomia di 72 ore, con una precisione da + 5 a – 3 secondi al giorno. Si può così riporre l’orologio nel cassetto per tutto il fine settimana e riprenderlo al lunedì ancora in marcia. Infine, come per tutti gli altri orologi meccanici realizzati da Grand Seiko, il movimento 9S63 viene assemblato e regolato sempre presso lo Shizukuishi Watch Studio.

(Photo credit: Peter Tung per Horbiter®)

Daniel Yong @Horbiter®

Mr Grand Seiko

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