In un mondo dominato da centri commerciali e multinazionali apolidi esistono realtà a gestione familiare che durano da generazioni e funzionano bene, in particolare in Italia. Il Belpaese è ricco di realtà tramandate da una generazione alla successiva, che vantano un forte legame storico con il territorio e rappresentano la moderna versione di un’antica bottega di artigiani. Tra le aree a più alto valore storico del paese, il Borgo Orefici di Napoli è un’area del centro città che vanta una storia lunga e gloriosa, risalente addirittura al Medioevo. Probabilmente nessuna area urbana al mondo offre una storia tanto affascinante che ha attraversato i secoli e superato varie trasformazioni. Partendo dall’esperienza di sapienti maestri francesi provenienti dalla corte degli Angiò, il Borgo Orefici li ha progressivamente sostituiti con i maestri orafi napoletani che hanno imparato l’arte e continuano a tramandarla.
Ho conosciuto Vincenzo e Melania Caruso (e, successivamente, il padre Cosimo) durante un training del marchio Mido di cui la famiglia Caruso è rivenditore ufficiale. Gioielli Caruso nasce dalla volontà ed esperienza della famiglia di creare un punto di riferimento per la gioielleria a Piazzetta Orefici, il simbolo del quartiere orafo oggi rappresentato anche da un Consorzio omonimo.
All’attività storica di gioielliere, il negozio ha da tempo affiancato quello della vendita di orologi rappresentata da quattro marchi, al momento: Longines, Mido, Rado ai quali si è da poco aggiunto il marchio indipendente Oris. Vincenzo Caruso, in particolare, ha un’attenzione spiccata per orologeria e web, due argomenti che alimentano le nostre lunghe chiacchierate ogni qualvolta parto da Milano per andare a Napoli, immergendomi nel quartiere che dopo gli Angió fu protetto e sviluppato da Federico II di Svevia, cui si deve un primato importante, quello di aver fondato la prima università d’Italia, il cosiddetto “Studium”.
Gioielli Caruso si distingue per due attributi: la competenza non comune tra i rivenditori di orologi ed una piattaforma e-commerce ben progettata. Infine, aggiungo la cura per l’allestimento tipico da boutique di orologeria. È ovviamente difficile trovare a Napoli una boutique delle dimensioni di quelle milanesi e non avrebbe neanche senso considerando territorio e storia; stonerebbe con il concetto di “Borgo”.
Il portafoglio di marchi di orologeria include nomi che operano tendenzialmente tutti in fascia di prezzo media (con Mido a rappresentare la fascia d’accesso) appartenenti principalmente alla galassia di Swatch Group. L’aggiunta di Oris è recentissima. Non nascondo che, se Vincenzo aggiungesse all’offerta un marchio sassone ed uno giapponese, potrebbe vantare una scelta unica fatta di marchi svizzeri, sassoni e giapponesi, almeno in Italia.
Il mio è il desiderio di un consumatore che vorrebbe confrontare tutte le opzioni idealmente disponibili, prima di poter scegliere un nuovo orologio solo tempo o cronografo, in acciaio, ceramica o bronzo; dal punto di vista dell’imprenditore, si scontra con la necessità di gestire una numerosità di marchi e codici non facile, senza considerare che ogni marchio ha il suo piano training e comunicazione dedicati. Se Napoli è la vostra prossima meta, e siete appassionati di orologi, vi suggerisco di visitare il Borgo Orefici e fare visita a Gioielli Caruso. Per maggiori informazioni visitate https://www.gioiellicaruso.it/
(Photo credit: courtesy of Gioielleria Caruso)
Gaetano C @Horbiter®
