Breitling Superocean Automatic 46 Black Steel, la recensione

Breitling Superocean Automatic 46 Black Steel, la recensione

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La tradizione di Breitling tra gli orologi subacquei non è seconda a nessuno. Con Georges Kern al timone, il marchio di Grenchen ha beneficiato di una ristrutturazione di immagine e prodotto che ha coinvolto quasi tutte le collezioni, allargando la visione di marchio storicamente troppo focalizzato sulla produzione di orologi per piloti professionisti. A Grenchen si realizzano orologi subacquei professionali col nome Superocean dal 1957 che, dal punto di vista di prodotto, offrono da tempo movimenti certificati COSC ed un rating di water resistance che marchi concorrenti sulla carta più titolati non sono tuttora in grado di offrire.

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Completamente ridisegnata e ripensata in termini di posizionamento, la nuova collezione Superocean lanciata nel 2019 a Baselworld ha tra le sue armi una qualità percepita decisamente superiore alla collezione uscente. Come è un Breitling Superocean visto molto da vicino, sotto la lente di ingrandimento dell’obiettivo macro nostro fotografo? Ve lo raccontiamo nella nostra rubrica “Macro by Horbiter®” che consente di apprezzare appieno dove si è concentrato il lavoro dei designer e come si siano trasformate lunetta e quadrante in particolare. Lo stile è coerente con l’immagine di un orologio non necessariamente destinato alla tuta di un subacqueo professionista, ma adatto agli sport aquatici in senso più lato ed a quelli molto dinamici, come dimostra la partnership con icone del surf quali il leggendario Kelly Slater.

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Il quadrante è stato innanzitutto semplificato; nella versione che vedete, con cassa in acciaio da 46mm trattata DLC, ha una grana finissima di colore blu con indici trapezoidali allungati e numeri arabi, entrambi applicati. Le foto macro consentono di apprezzare la eccezionale qualità della fattura degli indici e la deposizione di SuperLuminova® senza alcuna sbavatura su indici e lancette. Inoltre, la finestra della data ha una geometria perfetta, con un bel gradino rispetto al piano del quadrante. Riuscito l’accoppiamento con il logo Breitling applicato: aggiunge un tocco vintage ad un orologio moderno. Pregevole anche la fattura della lunetta, anche se tradisce qualche apparente imperfezione, ma va detto che le foto che vedete sono state realizzate su uno dei primi prototipi. Piacevole il profilo della dentatura sulla lunetta girevole unidirezionale, più sottile di quello “heavy duty” di un puro tool watch: è una dentatura quasi da “skin diver” per finezza di lavorazione di macchina.

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Il fondo cassa avvitato, infine, copre il calibro 17, rilavorato su base ETA (oggi è probabilmente un Sellita) per garantire la precisione prevista dai test del COSC, cui Breitling fa riferimento in modo massiccio nella sua normale produzione. La chiusura del fondo cassa ricorda una del tipo SuperCompressor, mentre la corona a vite ha doppia guarnizione. Breitling ha alzato il livello di qualità percepita della sua collezione, non c’è  dubbio, e l’estetica è stata semplificata proprio per comunicare un posizionamento più premium ed attrarre un pubblico più ampio.

Il Breitling Superocean 46 Black Steel è un tool watch in abito borghese, è questo il suo punto di forza. Sebbene ritenga sia il meno Breitling tra i Breitling, va riconosciuto al marchio di aver costruito una proposta intelligente per chi vuole avvicinarsi al marchio senza passare per lo stile troppo identitario, e non gradito a tutti, di un Navitimer o un Chronomat. Nota finale sul prezzo: 4.550€ sono un pò tanti, considerando che il Superocean 46 non monta un calibro di manifattura, che meriterebbe. Viceversa, la fattura complessiva, e la fama di marchio tra i più affidabili al mondo nel lungoi periodo, giocano a favore del marchio svizzero.

(Photo credit: Peter Tung per Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

2 Comments

  1. Finalmente!!! Non se ne poteva più di quei cavalieri e per colpa loro ne ho venduto 3 di Breitling. Il primo orologio di questa marca che mi soddisfa completamente e che prima o poi comprerò. Un encomio a Georges Kern per aver dato una svolta decisiva al mrchio.

    • Ciao Augusto, è vero che Kern ha dato una sostanziosa svolta ma nella vecchia gamma c’era più di un bel modello. Cito i Chronomat in serie limitata come il Frecce Tricolori, il Patrouille de France e de Suisse. Aggiungo svariati Navitimer.

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