Audemars Piguet Royal Oak Offshore, storia di un'icona sportiva

Audemars Piguet Royal Oak Offshore, la storia

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Oggi entriamo di diritto nell’Olimpo dell’orologeria, dove si incontrano storia-leggenda-tecnologia-manifattura. Audemars Piguet è storia perchè, nata nel 1875, fa parte di diritto della storia dell’orologeria della più alta fattura:

Audemars_Piguet_Museum_badgeAudemars Piguet è leggenda perchè, sebbene annoveri tra le sue creazioni ogni tipo di segnatempo (complicato-classico-ultrapiatto-all’avanguardia) ha inventato l’orologio “sportivo” probabilmente più riconoscibile al mondo:

Audemars Piguet AntiquorumAudemars Piguet è tecnologia perchè per prima, ha investito in modo consistente in nuovi materiali e leghe quali il Cermet ed il Carbonio forgiato. Audemars Piguet è manifattura perchè i suoi movimenti sono progettati e realizzati in-house:

audemars-piguet-lebron-james-5Infine, aggiungo, è dal 1875 sempre di proprietà dei fondatori attraverso le generazioni, un intenditore ha capito cosa voglia dire. Credo che pochi sappiano condensare in un unico orologio tutti questi valori e ancor meno possano vantare nella loro collezione un orologio dello spessore e dell’allure del Royal Oak. Nato negli anni ’70 per espressa volontà del mercato italiano e dalla matita di un genio, il cui nome è scritto indelebilmente nella storia dell’orologeria, Gèrald Gènta:

e, come recita il claim di Audemars Piguet: “from Avantgarde to Icon”. All’avanguardia quando fu lanciato, una autentica scommessa, il suo successo ha probabilmente “scioccato” la stessa Audemars Piguet. Allora come oggi: lunetta ottagonale, viti a punta in tangenza ad un cerchio ideale concentrico al quadrante, a fissare la lunetta sulla cassa (e sul retro a fissarne il fondello); bracciale in acciaio, quadrante motivo “mega tapisserie”. Oggi, come ieri. È riconoscibile al primo sguardo anche senza logo, quanto lo è una 991 senza scudetto sul cofano. Poi l’estensione della gamma, per rispondere ad un mercato in evoluzione, in cerca di varianti più ricercate ed ecco la versione Royal Oak Crono a dare quel tocco di sportività in più, con mano sapiente e leggera, ad un capolavoro:

Audemars Piguet RO Chrono Leo MessiInfine la versione Royal Oak Offshore Crono di questo articolo, quella più sportiva, diametro di 44mm, movimento a carica automatica, 55 ore di riserva di carica, lunetta, pulsanti crono e corona in ceramica, scala tachimetrica, fondello a vista, rotore ad inerzia variabile ed a carica bi-direzionale, bilanciere che oscilla a 3Hz:

Il cinturino in gomma con le due scanalature che terminano sulla cassa attraverso le due maglie verticali a ricordare il bracciale d’acciaio del Royal Oak, e la generosa fibbia ad ardiglione con il logo AP. Un design elaborato ma mai pesante, grazie al sapiente lavoro del direttore artistico Octavio Garcia, che ha saputo dare, sin dal suo arrivo, coerenza espressiva all’intera gamma, dal modello più classico a quello più sportivo. Insuperabile? Non direi, esiste un orologio che mi attrae ancora di più: è dedicato ad un 7 volte campione del mondo di F1 ed è un Audemars Piguet Royal Oak Offshore!

(Foto: Google – Antiquorum; Royal Oak Offshore shooting: Trucchi Orologeria)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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