complicati Patek Philippe

Tre orologi complicati di Patek Philippe: la nostra recensione

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Patek Philippe è rinomato per offrire gli standard in assoluto più alti dell'intera industria dell'orologeria. Movimenti, casse e finiture: il livello di dedizione e passione nel realizzare i componenti rispetta una tradizione di eccellenza che dura ininterrottamente dal 1839. In sintesi, Patek Philippe rappresenta la nobiltà in orologeria, non c'è alcun dubbio. Non è un caso se i suoi orologi sono al polso di persone influenti e celebrità, in tutto il mondo. La lunga lista include personaggi del calibro della Regina Vittoria, di Pablo Picasso, del Dalai Lama, di John Mayer e tanti altri. Non amiamo il marchio esclusivamente perché scelto da personaggi noti (sebbene ciò aggiunga ulteriore lustro), ma per il fatto di tramandare una tradizione di eccellenza attraverso un'instancabile ed ininterrotta formazione dei suoi maestri orologiai.

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Personalmente, i miei Patek Philippe preferiti sono sempre stati dei solo tempo, in particolare le collezioni Calatrava 5196 e Ellisse d'Oro. A volte però occorre alzare l'asticella e puntare a qualcosa di ancor più raffinato, in cui le menti e le mani migliori si uniscono per creare qualcosa di straordinario. Entrano qui in gioco le complicazioni di Patek Philippe (un perfetto esempio è il Patek Philippe Nautilus Calendario Perpetuo 5740-1G), tra le quali spiccano tre referenze presentate nel 2019.

Il Patek Philippe Calatrava Calendario Settimanale Referenza 5212A-001

Già ad un primo sguardo la bellezza di questo capolavoro della tecnica ti travolge. Non possiamo però certo giudicare un orologio dalle prime impressioni. Il 5212A è piacere asoluto appena comprendi il modo in cui è stato realizzato. Nel Calendario Settimanale il nome è autoesplicativo, dal momento che indica al fortunato possessore la settimana corrente del mese. Non è tutto; il quadrante è suddiviso accuratamente in giorni e mesi. Ma non è ancora finita! Il font è la vera chicca estetica, perché giorni e mesi sembrano scritti a mano. Non trovate che sia romantico? A prima vista è un dettaglio che può sfuggire ma una volta che lo scoprite, potrebbe assalirvi un senso di nostalgia. Mi ha ricordato i tempi in cui si inviavano cartoline ai propri cari oltreoeano.

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Potreste a questo punto chiedervi: perché qualcuno dovrebbe mai interessarsi a consultare settimana e mese su un orologio da polso? Non è un mistero che l'acquirente medio la pensi così. Ugualmente, si potrebbe argomentare che non abbiamo bisogno di alcun orologio visto che i nostri telefoni, ad esempio, offrono già tutte le informazioni che ci occorrono. Perché allora li indossiamo? Per una miriade di ragioni e la misura del tempo non è certamente la prima. Proseguendo con l'analisi dell'orologio, il 5212A Weekly Calendar ha portato al debutto un calibro interamente nuovo. Provate a chiedere ad altri marchi di orologi di realizzare una complicazione simile, la dimensione minima di cassa sarebbe probabilmente pari a 42 mm.

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Ma Patek è Patek, ed ha raggiunto l'obiettivo inserendo questa complicazione in una cassa da appena 40mm di diametro. A questo punto penserete: “ok, la cassa misura 40 mm, lo spessore misurerà almeno 14 mm”. Mi sbaglio? Lo spessore si ferma invece a 10,79mm. Un'altra pregevole ed intelligente novità è l'adozione di una cassa in acciaio. Credo che il team di sviluppo abbia indovinato la scelta; se vuoi catturare il pubblico di “frequent flyer”, l'adozione di un metallo prezioso per la cassa può risultare rischioso. Sebbene si viaggi poco ultimamente, presto torneremo alla normalità, fatta di rapidi e frequenti trasferimenti in treno o aereo. E l'ultima cosa che vogliamo è rischiare di danneggiare il nostro orologio.

Il Patek Philippe Chronografo Referenza 5172G-001

Haruki Murakami, noto scrittore giapponese scrisse questa bellissima frase: “L'orologio segna il tempo e le ore passano inesorabilmente. Il passato avanza, il futuro recede. Diminuiscono le possibilità, aumentano i  rimorsi”. Per quanto triste possa suonare questa frase, datemi un Cronografo 5172G, ed accetterei più che volentieri l'inesorabile scorrere del tempo. Siete alla ricerca di una complicazione piuttosto diffusa, ma non certo scontata per come è realizzata? Il Cronografo 5172G è un punto di arrivo. Diversamente dalla precedente, questa versione offre tutto ciò che si può desiderare in un cronografo di lusso e molto di più.

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Solitamente, quando pensiamo ad un orologi sportivo o anche ad un “tool watch” pensiamo immediatamente ad un orologio in acciaio, a qualcosa di robusto, preciso, piacevole in grado di resistere a tutto. Se alle qualità di un raffinato crono meccanico volessimo aggiungere qualcosa ancora? Il 5172G è, nel linguaggio diffuso tra i giovanissimi, “tanta roba”. Entrando nei dettagli, questo capolavoro di eleganza e stile maschile misura 41mm in larghezza e 11,45mm di spessore. E' una misura ragionevole per un cronografo (se confrontato con la concorrenza) e credo sia perfetto nella maggior parte delle occasioni.

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Oggigiorno, nessuno si scandalizza più se indossi un cronografo al posto di un classico tre sfere sotto l'abito, e credo che cassa in oro bianco e numeri arabi esaltino ulteriormente l'eleganza delle forme. L'elemento più forte è ancora una volta il quadrante. Il blu scelto da Patek ha un tono sobrio ma invitante. Il bilanciamento estetico è ancora una volta invidiabile, che si osservino la scala tachimetrica o le sfere; tutti gli elementi si mescolano alla perfezione.

Il Patek Philippe Ore del Mondo Quadrante Cloisonné Referenza 5231J-001

Ricordate cosa ho scritto a proposito del Weekly Calendar 5212A, dell'effetto che fa a prima vista? E che più ne assapori i dettagli, tanto più apprezzi l'orologio? Per l'ultimo di questi tre Patek, l'aggettivo “capolavoro” è quello giusto: ecco a voi il 5231J World Time. Lasciatemi dire che gli orologi Ore del Mondo rappresentano una grande sfida per qualsiasi marchio, perché possono esaltarne o meno le capacità.

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Se il quadrante di un Ore del Mondo è troppo affollato e l'orologio risulta difficile da interpretare, l'orologio perde appeal immediatamente. Pochissimi marchi sono in grado di interpretare al meglio questa complicazione e Patek è uno di questi, non c'è alcun dubbio. Non voglio sembrar di parte, ma se esiste un marchio in grado di realizzarlo alla perfezione, questi è Patek Philippe che interpreta al meglio questa complicazione dal 1940. Andiamo diritti al punto e concentriamoci sulla caratteristica vincente, il quadrante. Alcune persone prestano attenzione alla cassa, al quadrante, ai movimenti ed infine al font.

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Sul 5231J, la fattura del quadrante in smalto cloisonné (realizzato ovviamente a mano) è l'argomento principale; sul quadrante sono raffigurati Africa, America ed Europa. La tela su cui è stata dipinta la mappa è un disco in oro 18 carati. Su di esso sono poi applicati la decorazione cloisonné ed i fusi orari di 24 città. Il tutto è racchiuso in una cassa da appena 38,5mm di diametro e 10,23mm di spessore. Ma come faranno mai?

(Photo credit: Peter Tung per Horbiter®)

Daniel Yong @Horbiter®

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