Osservando da vicino il NOMOS Glashütte Tangente Midnight Blue, mi torna alla mente una pubblicità degli anni settanta ironica e romantica al tempo stesso, che recitava così: “Quest’uomo è pericoloso, sta ricaricando a mano il suo orologio“.
Quella pubblicità era geniale, era un inno alla bellezza di un gesto d’altri tempi, prima dell’arrivo e della diffusione dei movimenti meccanici a carica automatica. La società era in rapida trasformazione e la vita frenetica imponeva scelte di praticità, anche tra gli orologi meccanici.
Se prestate attenzione alle novità presentate negli ultimi anni, non vi sarà sfuggito che il mix tra calibri a carica automatica e manuale sta cambiando. Quella pubblicità è più attuale che mai, perché anticipa il ritorno ad una gestualità un tempo diffusa, quella di prendersi del tempo per ricaricare il proprio orologio.
NOMOS Glashütte è oggi fortemente associata al suo movimento neomatik, pilastro industriale e di immagine: si è guadagnata sul campo, con ingenti investimenti, l’indipendenza dal monopolio svizzero ma non ha dimenticato la prima pietra del suo ambizioso progetto di marca, rappresentata dal calibro Alpha.
Pur riconoscendo ad un NOMOS Glashütte Tangente Midnight Blue tutte le caratteristiche tipiche e riconoscibili della versione a carica automatica, come la anse a spigolo e il quadrante essenziale, designer e guru del marketing di prodotto hanno fatto un passo avanti esaltando proprio la natura di orologio a carica manuale di questo Tangente, ragion per cui sia il NOMOS Glashütte Tangente Midnight Blue (largo 35mm) che il NOMOS Glashütte Tangente 38 Midnight Blue, hanno il calibro a vista; esattamente come a vista è il neomatik sul modello a carica automatica.
Una scelta riuscita: Alpha è un calibro piccolo, da 10 linee e mezzo spesso appena 23,3mm, inserito in una cassa che, nella versione più piccola, misura appunto 35mm di diametro. Ed è un movimento molto ben rifinito: la platina a tre quarti, rifinita a nastri di Glashütte, è associata a viti azzurrate a contrasto.
Il NOMOS Glashütte Tangente Midnight Blue è dal mio punto di vista la forma più esasperata del linguaggio Bauhaus: quadrante piatto, no data, contatore dei piccoli secondi leggermente incassato.
La taglia da 35mm è evidentemente piccola per il mio polso, e la foto dei due orologi al polso, che sembra imitare una moda lanciata un tempo da Gianni Agnelli (l’avvocato allacciava sempre l’orologio sopra il polsino) rende evidente le differenze tra le due versioni.
Anche nella misura grande, comunque, il NOMOS Glashütte Tangente 38 Midnight Blue, sembra più piccolo di quanto sia nella realtà: da un lato c’è il ridotto spessore di cassa, pari a 6,2mm, dall’altro il fatto che siamo così abituati a indossare orologi sovradimensionati, che un orologio classico a carica manuale ci sembra sempre piccolo.
La versione da 37,5mm è adatta ad un polso da 20cm come il mio, anche se una corona un po’ più grande non avrebbe guastato considerando che faccio sinceramente fatica a ricaricare l’orologio.
Se potessi esprimere un desiderio, vorrei avere l’estetica della versione da 35mm nella taglia da 37,5: il quadrante blu è associato a lancette in oro, numeri arabi color crema e cinturino in pelle effetto scamosciato. Combina al meglio il rigore formale del Tangente a colori mediterranei senza perdere l’identità di marca, ma è più gustoso.
Credo che NOMOS Glashütte debba osare sempre di più con combinazioni cromatiche del genere sui suoi modelli classici, ha già dimostrato di saperlo fare molto bene in altre occasioni, come sul NOMOS Glashütte Orion neomatik 41 datario oro–oliva, ad esempio.
E, in un prossimo futuro, vorrei vederne anche una variante ancora più grande; sono sicuro che raggiungerebbe una fascia di clienti ancora più ampia. I NOMOS Glashütte Tangente Midnight Blue rappresentano un modo gustoso per entrare nel mondo NOMOS Glashütte senza spendere una fortuna: 1.420€ e 1.620€ sono, rispettivamente, prezzi ragionevoli per un tre sfere con movimento di manifattura, a carica manuale.
(Photo credit: Horbiter®)
Gaetano C @Horbiter®
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