Il Longines Master Collection Calendario Annuale, la recensione
Giovanni Di Biase21 Dicembre 2018
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Tutti gli orologi della Master Collection di Longines hanno un denominatore comune: la lunetta è liscia, lucidata, piuttosto spessa e le anse sono larghe e curvate. Un Longines Master non aveva mai montato, almeno in epoca recente (la storica referenza 6817 era un calendario annuale), un calibro con complicazionecalendario annuale e questa scelta conferma almeno in parte che Longines, che ha storicamente più familiarità con il cronografo, ha iniziato ad allargare la sua offerta di calibri complicati.
Se conoscete la Master Collection, saprete che non è una collezione a corto di complicazioni meccaniche, è stato infatti un Master a montare il calibro più complicato mai realizzato dal marchio in epoca moderna ed è il calibro L707 dotato di funzioni retrograde. Un bell’esercizio tecnico e di stile, rivolto però ad una nicchia di appassionati.
Il debutto della complicazione con calendario annuale (che consente di gestire i mesi di 30 e 31 giorni senza alcuna correzione manuale) ha un significato più ampio di quello relegato alla semplice declinazione tecnica di un calibro base; la sensazione è che Longines stia sfruttando maggiormente le potenzialità di ETA e si stia lentamente proiettando verso l’alto, in termini di posizionamento.
Tornando al prodotto nel suo insieme, l’aggettivo che userei per definire un Master Collection Calendario Annuale è “rassicurante”, come rassicuranti sono i 40mm (non 1mm in più) della cassa. La Master Collection è la base per testare nuove complicazioni ma non sarà mai quella destinata a slanci di design ed è una strategia che paga quando devi fare volumi, non a caso è la collezione in assoluto più venduta di Longines.
Il calibro L897.2 è la piccola grande novità: senza pretendere di arrivare ad una complicazione con calendario perpetuo che è, al momento, al di fuori della sfera di interesse del marchio, un calendario annuale è la versione di calendario più intelligente che si possa desiderare.
Occorre correggerlo a mano una sola volta all’anno ed in occasione di febbraio, ed è da molti considerata l’opzione accessibile per chi non può permettersi un calendario perpetuo, che ha un prezzo decisamente più elevato e che in molti casi non ha assolutamente senso avere, se non per il puro gusto di possedere qualcosa di tecnicamente eccezionale.
Non mi meraviglierei comunque se un giorno Longines presentasse un prodotto flagship con calendario perpetuo, a patto di averlo ad un prezzo ragionevole, che vuol dire industrializzarlo ad un costo interessante per il marchio. Tecnicamente, Il calibro con complicazionecalendario annuale offre esattamente le stesse ore di riserva di carica del calibro base: 64 ore.
Il quadrante è molto raffinato: è decorato Argentè frappè “grain d’orge” ed ha la scala dei secondi disposta su un anello esterno molto inclinato. La finestra della data, se si ingrandisce la nostra foto macro, ha un evidente doppio gradino che fa risaltare le due indicazioni, separate, di giorno e data. La scritta Annual Calendar, posta alla base del quadrante e che considero superflua, serve però a ricordare che questo Master non è un semplcie day-date ma un calendario annuale.
Uno degli aspetti più difficili da comunicare è proprio questo: un cronografo lo vedi e lo azioni, mentre un day-date, un calendario annuale ed un calendario perpetuo si assomigliano, ma tra i tre c’è un abisso, tecnicamente parlando. Bello il font dei numeri arabi: Longines sembra essersi ispirata in quest’occasione all’Art Decò ed è questo font a dare personalità al quadrante del Master Calendario Annuale.
Ancora una volta, Longines ha fatto un piccolo miracolo economico: 1.920€ è il prezzo di mercato in assoluto più basso per un calendario annuale meccanico, un aspetto che ti fa chiudere un occhio su piccole scomodità come il cinturino in pelle piuttosto duro e la deployante che pizzica un pò troppo la pelle quando lo indossi.
(Photo credit: Horbiter®)
Gaetano C @Horbiter®
Approfondimenti in questo articolo:
Cronografo
E’ una complicazione che consente la misurazione di intervalli di tempo ed è disponibile su ogni tipologia di orologio: meccanico, al quarzo, digitale.
Complicazione
Si indica l’aggiunta di una qualsiasi complicazione meccanica ad un movimento in grado di indicare semplicemente l’ora. Tra le complicazioni più importanti dell’orologeria ricordiamo ad esempio il tourbillon inventato da Breguet nel 1795, il calendario perpetuo oppure…
Calibro
E’ un termine alternativo a quello di movimento meccanico. E’ di norma associato al nome del produttore (interno o esterno al marchio) seguito da un codice identificativo (ad esempio: ETA 2824).
Calendario
Funzione che visualizza il giorno del mese, e spesso il giorno della settimana. In alcuni calendari la data è riportata su registri secondari, in altri casi viene adottata una scala…
ETA
Manifattura svizzera di movimenti meccanici ed al quarzo di proprietà del Gruppo Swatch.
Riserva di carica
Impropriamente definita “riserva di carica” (sarebbe più corretto chiamarla “autonomia di marcia”), indica la massima autonomia di marcia espressa in ore, resa possibile dall'energia accumulata dalla molla all’interno del bariletto (o dei…
Deployante
Identifica un tipo di chiusura del cinturino o del bracciale che utilizza estensioni e cerniere. Può essere doppia o tripla. La versione originale fu inventata da Louis Cartier nel 1910.
Cinturino
E’ costruito in diversi materiali: ad esempio pelle, nylon, nylon e pelle ed è chiuso su fibbia ad ardiglione o deployante.
Ancora
E’ uno dei componenti del cosiddetto scappamento. Può essere di aspetto diverso in base al tipo di scappamento che viene utilizzato. Il suo nome deriva dalla forma simile a quella…