Nel 1980 avevo sei anni; la mia conoscenza dell’orologeria si limitava a curiosità e scoperta, alimentate dalle pubblicità su riviste patinate di interior design, quali AD. Se sfogliavate quella rivista, in quegli anni, sembrava di consultare un catalogo di orologi, perché i marchi di settore l’avevano eletta a rivista preferita per le loro campagne di comunicazione. Hublot era una piccola realtà, una declinazione del marchio MDM, un esperimento figlio di un’intuizione, ed una scommessa vinta: la commercializzazione del primo orologio in oro con cinturino in gomma; una rivoluzione per l’epoca. Possiamo affermare che tutti i migliori rappresentanti dell’orologio di lusso, che accoppiano cassa oro e cinturino in gomma, devono tanto al coraggio di Hublot, pioniere del segmento.
L’acquisizione di LVMH, lo sviluppo che ne è conseguito grazie alla mano di Biver hanno trasformato un marchio pressochè sconosciuto in successo globale dell’alto di gamma sportivo. Nel 2020 Hublot compie, udite udite, 40 anni. E’ un numero che non fa rumore in un settore che viaggia con numeri a tre cifre; sono tanti se consideriamo l’approccio, la missione e l’evoluzione di Hublot, e quanto abbia innovato in questi anni. Hublot Classic Fusion 40 Years Anniversary è un’intelligente operazione destinata agli “orfani” degli Hublot classici, in cerca del Sacro Graal del marchio. Del resto, il primo Hublot in oro e gomma della storia è tuttora incredibilmente attuale ed anche piuttosto quotato sul mercato dell’usato. La nuova collezione si rivolge ad una specifica audience di appassionati, storicamente presente in mercati maturi quali quello europeo.
Il nuovo Classic Fusion 40 Years Anniversary è declinato in tre versioni in serie limitata: il più significativo, quello che più gioca sull’effetto nostalgia, è senza dubbio la versione in oro giallo 18 carati. E’ l’erede dell’originale in oro, cui si aggiungono due versioni più accessibili, una in titanio ed una in ceramica, volte ad allargare l’offerta. Il titanio è però presente su tutte le versioni, perché usato per la doppia fibbia deployante.
Il diametro di 45mm è una sorpresa; è decisamente più grande dell’originale (39mm); mi sarei aspettato una misura intermedia anche se lo spessore inferiore ad 11mm è rassicurante. Il comfort al polso è uno degli atout dei Classic Fusion. Sono sorpreso invece dall’adozione di un calibro non di manifattura considerando pedigree e tecnologia di Hublot, oggi. Il movimento HUB 1112 è un robusto calibro di derivazione Sellita, personalizzato, ma qualcosa di più raffinato avrebbe quadrato il cerchio di una collezione tanto significativa.
Il colpo d’occhio del quadrante è notevole: i designer hanno optato per un quadrante laccato, minimalista, privo di indici applicati in cui risaltano esclusivamente logo e scritta sovradimensionati. Il quadrante laccato e l’oro giallo offrono una purezza superiore ad ogni altro Classic Fusion; osservate ad esempio come il bordo della finestra della data sembra fluire verso l’interno. Contrariamente all’originale poi, il disco della data è nero con le cifre bianche a contrasto.
Mi piace molto anche l’inserto in gomma tra lunetta e cassa, perché rende più attuale questa riedizione moderna. I prezzi riflettono tiratura limitata e design esclusivo: il Classic Fusion 40 Years Anniversary Yellow Gold è limitato a 100 esemplari ed ha un prezzo di 24.800 Euro. Ne occorrono 8.200 per la versione in titanio e 10.300 per quella in ceramica, entrambe limitate a 200 esemplari. Superfluo sottolineare che la preferenza va alla versione in oro giallo, che spero Hublot voglia presto introdurre stabilmente in collezione.
(Photo credit: courtesy of Hublot)
Gaetano C @Horbiter®
