Audemars Piguet Millenary 4101, la recensione completa

Audemars Piguet Millenary 4101, la recensione completa

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La storia vuole che il primo Audemars Piguet Millenary risalga addirittura al 1980. Una collezione importante che, forse, però, solo con l’arrivo di Octavio Garcia alla guida del design di Audemars Piguet ha raggiunto una sua chiara identità. L’immagine della manifattura di Le Brassus è fortemente legata al Royal Oak, tanto che alcuni appassionati la identificano largamente (in Italia almeno) con questa collezione ma se si ripercorre la storia del marchio, si comprende che Audemars Piguet è sinonimo di lunga tradizione nell’alta orologeria più classica e che negli ultimi anni ha spinto l’acceleratore sullo sviluppo di collezioni legate ai canoni più classici dell’alta orologeria.

Il percorso dell’Audemars Piguet Millenary negli ultimi anni è passato attraverso svariate trasformazioni e dimostrazioni di savoir-faire quali l’MC12, il Cabinet n°5 od il Carbon One: calibri con calendario perpetuo lineare piuttosto che tourbillon e cronografo, in edizioni ultra limitate. Tre modelli per un’unica collezione, esperimenti di altissima orologeria ma una identità a volte poco definita: talvolta classica, talvolta sportiva.

Audemars Piguet Millenary 4101 twelve L’Audemars Piguet Millenary 4101 è la dichiarazione della scelta definitiva: il motivo ovale della cassa, che lo identifica, è ora una geometria che ispira tutti gli elementi principali dell’orologio: cassa, quadrante e movimento, cui Octavio ha poi aggiunto un tocco dichiaratamente neoclassico. Il movimento, il calibro 4101, è stato interamente pensato e realizzato da Audemars Piguet ed è originalissimo.

È automatico con il bilanciere che vibra a 4Hz, ha il rotore di carica bidirezionale in oro 22 carati, montato su cuscinetti in ceramica e prevede bilanciere, ancora e scappamento ben visibili lato quadrante. Sul lato sinistro è infatti in primo piano il bilanciere ad inerzia variabile con le sue otto piccole masse di equilibratura. La resa estetica è quella di un orologio in cui i due lati, quadrante e fondo cassa, quasi si confondano rispetto ad uno schema tradizionale ed il movimento sembri sospeso in aria.

Audemars Piguet Millenary 4101 sevenI ponti del calibro 4101 sono dodici e sono rifiniti Cotès de Geneve, perlati e molati a spirale e creano un motivo ondulato da sinistra a destra che termina idealmente con il quadrante decentrato su cui sono applicati i numeri romani. Sono, inoltre, meticolosamente smussati e lucidati, in modo da presentare solo spigoli vivi e brillanti, mentre il movimento è stato sottoposto a trattamento galvanico superficiale color antracite sulla versione in acciaio ed a rodiatura e doratura sull’altra versione, quella in oro rosa.

Audemars Piguet Millenary 4101 five Indossandolo, si scopre che l’Audemars Piguet Millenary 4101 è eccezionalmente confortevole a dispetto di una cassa larga ben 47mm ed alta 42mm. Adotta un cinturino in coccodrillo nero con la classica deployante in acciaio o oro rosa. Non è neanche pesante e ciò grazie probabilmente alla costruzione del movimento che ricorda vagamente gli orologi scheletrati ed alla architettura della cassa che è in realtà un “anello”, spazzolato sulla carrure e lucido sulla lunetta.

Audemars Piguet Millenary 4101 eleven L’Audemars Piguet Millenary 4101 è proposto sia in acciaio che in oro rosa. È la proposta di Audemars Piguet in un segmento molto competitivo ed ha dalla sua un design inconfondibile, che te lo fa amare o odiare al primo sguardo, ed una qualità di esecuzione elevatissima.

Audemars Piguet Millenary 4101 two Da lontano però, puoi percepirlo talvolta come un orologio complicato e dal quadrante un po’ affollato, mentre avvicinandoti riesci a cogliere l’eccezzionalità delle finiture e la cura dei più piccoli dettagli. Un quadrante di ore e minuti su fondo chiaro (in particolare sulla versione in acciaio), sulla base di quanto visto sul Cabinet n°5 ad esempio, potrebbe accentuare quel concetto di tridimensionalità che è dichiaratamente uno degli elementi distintivi di questa collezione.

(Photo credit: courtesy of Audemars Piguet; Horbiter®’s proprietary photo-shooting)

Gaetano C. @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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