Jaeger-LeCoultre Reverso Tribute Moon, la recensione

Jaeger-LeCoultre Reverso Tribute Moon, la recensione

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Quando penso a Jaeger-LeCoultre penso al Reverso, questo binomio storico è indissolubile. Un modello che nasce da una “spavalda” richiesta fatta negli anni “20” da un ufficiale britannico in India che, dopo aver rotto il vetro del suo orologio durante una partita di Polo, chiese a César de Trey, un commerciante di protesi dentarie ma ardente e appassionato collezionista di orologi, se ci fosse la possibilità di poter indossare un orologio sportivo e resistente durante le partite di polo che fosse al tempo stesso elegante.

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César de Trey, tornato in Svizzera, si mise in contatto con JacquesDavid LeCoultre per la realizzazione di un modello con queste caratteristiche.  Dalla stretta collaborazione ed amicizia con Edmond Jaeger, fabbricante di cronometri a Parigi, e al designer RenèAlfred Chavout,  al quale commissionò il lavoro, nacque il Reverso. Questo modello sobrio ed elegante, ma al contempo pratico e sportivo, è nato da un brevetto del 4 marzo 1931 del designer parigino RenèAlfred Chauvot, il quale trae da questo periodo creativo l’ispirazione per progettare in perfetto stile Art Decò.

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Gli orologi dell’epoca erano troppo fragili per affrontare gli sport in voga del periodo come il polo, lo sci e le corse in auto, ma montando la cassa dell’orologio su un robusto supporto, che poteva ruotare di 180°, il vetro e il quadrante venivano protetti dagli urti. La cassa del Jaeger-LeCoultre Reverso era composta da 30 elementi rifiniti uno ad uno e così ben concepita che non ha richiesto modifiche per più di cinquant’anni. Il vantaggio era nl fatto che il fondello poteva essere personalizzato con uno stemma o altre incisioni. Probabilmente, se non fosse stato per la debolezza del vetro di quei tempi, questo modello non avrebbe riscosso questo incredibile successo o forse non sarebbe neanche nato.

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L’avvento della seconda guerra mondiale porta il design verso orologi di forma tonda e l’avvento del quarzo degli anni 70 porterà alla “fine“ degli orologi meccanici e di forma in stile art decò. Nel 1972 Giorgio Corvo, importante commerciante italiano di orologi, trovò presso la manifattura 200 casse di Reverso inutilizzate, le comprò tutte e le assemblò con dei movimenti meccanici per poi commercializzarli in Italia. Il successo fu tale che nel 1982 la Jaeger rilanciò la nuova linea Reverso.

Nel 1985 la cassa viene ulteriormente migliorata, viene resa impermeabile e passa dai 30 pezzi originali dell’epoca ad una costruzione più complessa di 50 pezzi che la rende di per sé una tra le più complesse costruite nel panorama mondiale dell’orologeria. Anche quest’anno viene reso omaggio a questo modello con il Jaeger-LeCoultre Reverso Tribute Moon in acciaio. Su un semplice ma elegante quadrante color argento decorato a grana fine con indici blu applicati a mano, ad ore sei c’è una splendida Luna con crateri dorata e cielo stellato, accompagnata da una data a lancetta con punta a falce lunare.

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Il concetto della protezione originale, nel Jaeger-LeCoultre Reverso Tribute Moon, viene sacrificato per il piacere tecnico estetico del secondo fuso orario sul fondello, anche se è più corretto dire secondo quadrante. Per anni era stato indirizzato più su varianti estetiche che tecniche.

Nata nel 1994 questa complicazione utilizza un solo movimento e fa girare le lancette del secondo fuso orario nel senso giusto, su due quadranti contrapposti, utilizzando un sistema di trasmissione di ingranaggi che attraversa il centro del movimento, azionando le lancette del secondo fuso e facendole girare nel senso opposto rispetto al supporto della cassa, ma in quello corretto una volta girato in alto, il tutto con una splendida decorazione a linee oblique stile art decò.

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A rendere facile la regolazione c’è un cursore sulla carrure (o leva) che fa saltare avanti di un’ora il secondo fuso orario e il disco giorno/notte di questa versione. Il quadrante è in netto contrasto con quello principale per il colore blu profondo su una decorazione a ”Clous de Paris” ai bordi con indici color argento, mentre al centro con finitura opalina liscia e un disco Sole/Luna  con le  scritte Night & Day ai lati. Questo calibro raffinato denominato 853A a carica manuale con 19 rubini, ha un solo bariletto e viaggia a 21600 oscillazioni, viene alloggiato in una cassa di generose ma non eccessive dimensioni di 49,4 x 29.9mm e 10.9mm di spessore, corredato di un cinturino in pelle blu.

In opzione è possibile scegliere tra un cinturino con cuciture rosse denominato Trieste e uno classico in coccodrillo nero. La capacità di rinnovare e complicare questo modello rimanendo se stesso da parte di Jaeger-LeCoultre sembra infinita. Secondo me potrebbero sul Jaeger-LeCoultre Reverso Tribute Moon lasciare solo la scritta Reverso, come sul modello Grande Reverso Tribute to 1931 Ultra-Thin e Duoface di qualche anno fa, anche se a me non dispiace questa nuova versione. Il prezzo di 13.500 euro è, a mio avviso, commisurato al valore ed alla difficoltà di esecuzione di questo Reverso.

(Photo credit: Horbiter®’s proprietary photo-shooting)

Denis Fabbro @Horbiter®

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