Jaquet Droz Grande Seconde Chronograph Ivory Enamel Limited Edition

Jaquet Droz Grande Seconde Chronograph Ivory Enamel Limited Edition

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Jaquet Droz Grande Seconde Chronograph Ivory Enamel Limited Edition

I modelli classici leader in alta orologeria, dotati di piccole o grandi complicazioni, sono pochissimi e quasi sempre hanno una lunga storia alle spalle. È difficile che un orologio classico, ad esempio, anche se proveniente da un marchio consolidato, riesca a fare breccia rapidamente tra gli appassionati anche se ha una breve storia alle spalle, guadagnandosi il “rispetto” dei collezionisti. Studiando i classici in acciaio, oro, platino, o qualsivoglia materiale, si intuisce che è come entrare in un club esclusivo, un po’ snob, fatto di convinzioni dure a morire.

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Stesso discorso vale per gli sportivi di lusso: alcuni di quelli più desiderati non hanno neanche riscosso immediato successo al debutto e ci sono voluti anni prima di guadagnarsi l’autorevolezza che vantano oggi. In questo scenario, il Grande Seconde di Jaquet Droz è un “case study”, perchè è riuscito a farsi spazio contaminando il DNA da orologio classico con quello di sportivo, senza appartenere a nessuna delle due categorie, sintetizzandole con successo e crescendo con autorevolezza in un lasso di tempo relativamente breve. Basterebbe osservare declinazioni quali il Jaquet Droz Grande Seconde SkeletOne Ceramic, ad esempio, per rendersene conto.

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Il Jaquet Droz Grande Seconde Chronograph Ivory Enamel Limited Edition esalta questa apparente, ma vincente, “contraddizione”. Considerato unanimemente uno degli orologi più riconoscibili in assoluto, a prescindere dai gusti personali, il Grande Seconde è quasi non pubblicizzato se confrontato ad alcuni famosi marchi competitor, la cui pubblicità multi-canale ci bombarda quotidianamente. Eppure quando osservi questo Grande Seconde in oro rosso, sei inondato da sensazioni nuove.

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Il re degli automi ha creato un cronografo mono pulsante, una scelta controcorrente che mira a rispettare l’architettura ad otto del quadrante, secondo me; qualcosa di simile esiste (se si esclude una analoga realizzazione da parte del marchio cugino Blancpain) dalle parti della manifattura Minerva, ma la filosofia di prodotto è diversa, più vintage, non così artistica. La base tecnica è infatti qui completata da una parte puramente decorativa: la lavorazione Grand Feu ha infatti più affinità con quell’arte che con l’orologeria meccanica pura.

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Il quadrante a due registri poi, se si rimuove idealmente il cinturino, sembra un cronometro da gara della prima metà del secolo scorso. Il professor John Keating protagonista di “Attimo Fuggente” mi sgriderebbe se mi sentisse definire il Jaquet Droz Grande Seconde Chronograph un triangolo equilatero dell’orologeria: penso infatti che i concetti di sport, orologio classico (non “dress watch”) e arte decorativa, su questo specifico Grande Seconde, siano mescolati con precisione stechiometrica. La decorazione Grand Feu color avorio aggiunge sicuramente “calore” ad un orologio che nella versione in acciaio non mi trasmette le stesse sensazioni e non è solo merito del metallo pregiato adottato in questa occasione.

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Mi auguro che Jaquet Droz, dopo questa edizione estremamente limitata (88 esemplari sono davvero un numero esiguo, da collezionismo vero) replichi l’esperimento con varianti più accessibili sfruttando esattamente questa stessa architettura. I due contatori incassati (sono entrambi sotto il piano del quadrante) hanno trattamenti diversi: le lancette di ore e minuti sono in oro rosso come la cassa, mentre il quadrante è un vago richiamo ai quadranti del tipo “California”. Tutte le misurazioni cronometriche sono preponderanti ed indicate con sfere in acciaio azzurrato. Trattandosi di un crono, ma pur sempre a due registri, il contatore dei trenta minuti ha preso il posto del classico contatore dei secondi continui.

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Terza ma non meno interessante, come complicazione, è la visualizzazione della data: accoppiato al cronografo mono pulsante, il cui azionamento è esemplare per morbidezza e precisione in fase di partenza e ripartenza (non si avverte la minima oscillazione della lancetta crono), il Grande Seconde Chronograph Ivory Enamel Limited Edition offre la data retrograda con indicazione di tipo “pointer date” (lancetta in oro rosso) disposta con asse coassiale ai minuti crono.

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Campione di simmetria, cercata in modo ossessivo, ha un quadrante vicino alla “sezione aurea” per proporzioni e leggibilità (tranne che al buio, purtroppo). Una nota stonata è rappresentata invece dalla corona che andrebbe leggermente ridotta in altezza e maggiormente godronata. Con l’aggiunta del pulsante coassiale al cronografo, infatti, sprofila troppo dalla già generosa cassa (43mm di diametro e 14,83mm di spessore confermano quanto unico sia questo classico dell’orologeria).

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La fibbia ad ardiglione? Io la adotterei sull’intera gamma Grande Seconde: così facendo anche le versioni più accessibili, quelle in acciaio, guadagnerebbero un sistema più rapido e confortevole per chiudere facilmente, e fermamente, l’orologio al polso. Come ho già sottolineato in passato, Jaquet Droz ha fatto un gran lavoro per migliorare le finiture dei suoi calibri ed il calibro Jaquet Droz 26M5R, sviluppato in esclusiva per questo orologio, non fa differenza.

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E’ un movimento che sfrutta l’esperienza degli sviluppi fatti nel 2018, quando il marchio, in occasione delle celebrazioni dei suoi primi 280 anni di attività, ha lanciato lo Skeletone che rappresenta il manifesto di questo cambiamento. Il rotore di carica si ispira evidentemente a quest’ultimo: in oro rosso, dal design ultra-slim, è in linea, per fattura, con la esclusività del quadrante Grand Feu e dell’orologio in generale. Il prezzo di un Jaquet Droz Grande Seconde Chronograph? Se riuscite a trovare ancora disponibile uno degli 88 esemplari, preparatevi a pagare 29.500€, una cifra neanche eccessiva considerando il tempo richiesto per realizzare il quadrante Grand Feu e la numerazione estremamente esclusiva che ne deriva.

(Photo credit: Marco Antinori per Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

Instagram – Gaetano Cimmino

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