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La visita in manifattura è una delle esperienze più popolari tra quelle proposte dai marchi di orologeria eppure è proprio quella soggetta ad interpretazioni diverse. Se si dovesse parlare di formula, quella scelta da IWC è la più innovativa e coinvolgente tra tutte quelle che ho avuto l'opportunità di fare finora.
Pur vantando una storia importante, IWC è nata nel 1868 e celebra il suo giubileo proprio quest'anno, il marchio rappresenta uno dei marchi più all'avanguardia del Gruppo Richemont e del mercato tra i marchi tradizionali di orologeria, come è anche ripetuto nel pay-off ufficiale: “The future of watchmaking since 1868“.
E' un motto che ripropone in una forma intelligente ed originale la fusione tra la storia (singolare) del marchio, fondato da un americano che si trasferì a Sciaffusa nella seconda metà dell'800, e la manifattura più moderna ed automatizzata che abbia visto finora tra tutti i costruttori premium.
Due giorni e due esperienze diverse
La visita a Sciaffusa è separata in due esperienze diverse e complementari: la prima, aspirazionale, è un invito a scoprire le origini aeronautiche di IWC e raggiunge l'apice con il volo su un Junkers 52 del 1939 targato IWC Schaffhausen, attraverso le Alpi Svizzere.
La seconda è dedicata alla scoperta della nuova manifattura, completata in appena 22 mesi e che rappresentava ancora un cantiere in costruzione quando il marchio ha ospitato l'anteprima delle novità 2018 del SIHH, lo scorso novembre, cui ho partecipato. E' questa la ragione per cui ho anche deciso di separare questa esperienza in due momenti: la seconda parte, dedicata a manifattura e prodotto, merita un redazionale dedicato.
Il volo, se ci concentriamo sull'esperienza del martedì, è nei cromosomi del marchio, ed il Junkers 52 era il luogo in cui i piloti della seconda guerra mondiale indossavano le loro spesse tute in pelle su cui allacciare un Grosse Fliegeruhr. Sebbene IWC si sia convertita da “Engineered for men” al più ampio “Engineering Time since 1868“, resta un marchio originariamente pensato per gli uomini, in cui alcuni Portofino e (soprattutto) Da Vinci iniziano ad avvicinare le donne al marchio.
Il quartier generale di IWC Schaffhausen è sulle sponde del Reno ed in pieno centro a Sciaffusa, è qui che abbiamo cenato dopo aver volato per circa un'ora. L'esperienza sul Junkers 52 è il momento più coinvolgente della prima giornata, soprattutto se viene vissuto subito dopo aver volato su un moderno Bombardier della Swiss Air (da Milano a Zurigo): i motori BMW si avviano molto lentamente e tutto, dal decollo all'atterraggio ed al volo tra le vette delle Alpi Svizzere, è rallentato e romantico.
Il Junkers 52 è stato completamente restaurato ed evidentemente aggiornato nella strumentazione di bordo ma non ha perso nulla del suo sapore.
Tutti i comandi a disposizione dei piloti sono manuali se si esclude il transponder che credo sia obbligatorio su qualsiasi volo civile moderno ed altre strumentazioni necessarie a garantire un viaggio sicuro.
Ai comandi dell'aereo, uno dei due piloti era un ex pilota della Patrouille Suisse con al polso uno dei 29 (il suo era il numero 20) IWC Fliegeruhr Mark XII Limited Edition Patrouille Suisse con il logo storico della Pattuglia sul quadrante.
Se si volesse parlare di Pilot's Watches da collezione dell'era moderna, si potrebbe iniziare da qui ma bisognerebbe provare a convincere uno dei 29 piloti che lo hanno avuto in regalo più di 20 anni fa, di cui uno è assolutamente “incorruttibile”.
Ho avuto la fortuna, tra tutte le persone che hanno partecipato al viaggio a Sciaffusa, che includevano giornalisti ed influencer/ambassador di IWC, ciascuno con un IWC al polso, di avere a disposizione un IWC Pilot's Watch Chronograph Edition 150 Years, la versione dedicata ai primi 150 anni del marchio che è dotato di un sofisticato quadrante smaltato bianco costituito da dodici strati di lacca, secondo un processo che IWC usava sugli storici orologi Pallweber e che Marco Scarpa, fotografo di IWC, ha catturato alla perfezione.
Ho un IW3777, la versione che precede questo IW377725 dotato di datario a forma di altimetro ma devo ammettere che la nuova edizione del Pilot con datario classico ed il contrasto tra quadrante bianco smaltato e sfere blu è particolarmente riuscito e se la gioca solo con il Chronograph Le Petite Prince.
Sulle sponde del Reno
Quando Florentine Ariosto Jones partì da Boston per fondare la International Watch Company, si fermò a Sciaffusa che è a pochi km dal confine tedesco per porre le fondamenta della sua manifattura sulle sponde del Reno, in modo da sfruttare l'energia delle cascate che alimentavano la centrale idroelettrica della città, fonte di energia inesauribile di tutte le aziende del tessuto industriale.
IWC Schaffhausen è il più tedesco dei marchi svizzeri (il Portuguese è ora diventato Portugieser) ed ha sposato un approccio di tipo industriale estremamente avanzato, e lo scopriremo quando parleremo della nuova manifattura (Manufakturzentrum), che si affianca ad attività che richiedono la mano dell'uomo e, quasi sempre, la precisione e la pazienza delle donne. A presto quindi, con la seconda parte di questa esperienza.
(Photo credit: courtesy of Marco Scarpa)
Gaetano C @Horbiter®
