Tipi di chiusure degli orologi: la Guida completa

Tipi di chiusure degli orologi: la Guida completa

Introduzione

Dopo aver introdotto alcuni esempi di cinturini da orologio, scopriamo cosa offrono i marchi di orologeria quando realizzano le chiusure degli orologi, le scelte alla base delle soluzioni tecniche esistenti ed alcuni cenni storici. Il modo in cui sono realizzate le chiusure cinturini orologi spiega il target di acquirenti cui il marchio si rivolge e l’intento che vuole perseguire. Le soluzioni disponibili sono ormai standardizzate.

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L’obiettivo di una chiusura è insieme funzionale ed estetico: è un elemento su cui il marchio punta per offrire comoditàraffinatezza e sicurezza sebbene in più di un’occasione, scopriremo in quale, raggiunge purtroppo l’effetto opposto. L’obiettivo di questa guida non è pertanto quella di elencare esclusivamente i tipi di chiusura, quanto di evidenziare vantaggi e svantaggi derivanti dalla mia esperienza personale. Credo che la maggior parte delle persone conosca bene le diverse tipologie di chiusure orologi e bracciali orologi ad esse associati.

Chiusura déployante come funziona e chi ha inventato la fibbia deployante.

La chiusura déployante è di gran lunga la più utilizzata e si trova praticamente su ogni tipologia di orologi, sia quelli dotati di bracciale in metallo (acciaio, oro, platino, etc…) che quelli costruiti con materiali non convenzionali come ceramica o le varie forme di materiali compositi. Infine è largamente adottata anche su cinturini in pelle o gomma.

Chi ha inventato la déployante?

Esteticamente, la chiusura déployante si presenta come una chiusura che mostra usualmente il logo del marchio o richiama il motivo del logo mentre al suo interno è costituita da un insieme di lame e cerniere che ruotano e si accoppiano garantendo una solida adesione al polso.

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La sua invenzione si deve a Louis Cartier che la brevettò nel 1910 e non è un caso che proprio Cartier vanti un’esperienza unica nel costruire ottime chiusure deployante su orologi con bracciale, cinturino e gomma come nel caso dei suoi Santos più sportivi.

I vantaggi della déployante

Il principale vantaggio di una chiusura deployante è il fatto che una volta regolata sulla taglia del vostro polso (rimuovendo o aggiungendo maglie) non dovrete mai più regolarla. La chiusura spesso integra, sia esso un subacqueo professionale od uno sportivo di lusso, un sistema di microregolazione o regolazione fine, come nel caso del Big Pilot’s Watch 43 (foto sotto).

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La più comune chiusura deployante è asimmetrica e prevede un sistema costituito da tre parti che si accoppiano l’una sull’altra; ci sono due lamine interne ed una parte esterna che si chiude a scatto e può essere o meno bloccata da un fermo di sicurezza onde evitare che possa aprirsi inavvertitamente durante un’attività sportiva o a seguito di un urto. E’ quella usualmente e largamente adottata da Rolex (vedi ad esempio la chiusura Rolex Submariner) o Seiko, e prevede una fascetta metallica di sicurezza.

La soluzione adottata da Omega

Diversa la soluzione adottata da Omega su Moonwatch o Seamaster, in cui la clasp è corredata da due eleganti pulsanti di sicurezza posti ai lati della chiusura che la sbloccano ed egualmente ne prevengono l’apertura accidentale. Altri esempi di chiusura déployante, ma priva di pulsanti, sono quelli di Breitling, che la monta su alcuni orologi con cinturini in pelle.

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Il vantaggio della chiusura deployante nella sua forma più semplice è la possibilità di agganciare l’orologio al polso con un unico movimento della mano.

E Rolex?

Le chiusure deployante Rolex prevedono in alcuni casi l’accoppiamento con il cinturino in gomma brevettato Oysterflex e rappresentano le chiusure Rolex più comode in assoluto. In generale, anche sulle versioni con bracciale, la chiusura bracciale Rolex è tra le più comode e sicure. Tra gli svantaggi di questo tipo di chiusura orologio c’è il fatto che sia adesione che confort non sono sempre ottimali; molto dipende dalla geometria del bracciale.

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Se associata al cinturino in pelle, la deployante non è a mio avviso l’opzione più comoda e spesso lascia un vistoso segno sul polso. Inoltre, in caso di assenza del doppio bottone di sblocco chiusura, si demanda alla sola chiusura a pressione il compito di assicurare con solidità l’orologio al polso, ed il risultato è che basta un piccolo allentamento della chiusura a pressione per aprirla a seguito di uso intenso o semplice urto.

Non la consiglio. Tra i vantaggi di tutte le deployante c’è senza dubbio il fatto che, se l’orologio dovesse accidentalmente aprirsi, non cade dal polso e ciò ne spiega perché sia la soluzione preferita.

La chiusura deployante a scomparsa, quella a farfalla e..entrambe

Una chiusura déployante a doppia lama per bracciali orologio, introdotta al paragrafo precedente, può essere anche a scomparsa, con o senza disegno a farfalla. Nel primo caso si accoppia ad un’apertura a tre lame, simmetrica, con le due laterali che simulano il movimento delle ali di una farfalla; in questa configurazione occorrono due movimenti della mano per chiudere l’orologio.

Chiusura a farfalla

Nella soluzione di chiusura a farfalla ed a scomparsa, nella variante più semplice come quella di un Cartier Panthère, è possibile chiudere indifferentemente prima una metà o l’altra del bracciale. Una volta chiuso il bracciale, il meccanismo della chiusura deployante a farfalla è invisibile.

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Un brillante esempio di questa soluzione è offerta da Octo Finissimo. Altrove, come nel caso del Royal Oak Ultra-Thin ad esempio, va necessariamente bloccata prima una delle due metà; successivamente quella che reca il logo del marchio.

Esempio analogo è quello, recentissimo e piuttosto elegante, del Tonda PF di Parmigiani (foto di testa). Tornando invece alla chiusura deployante a scomparsa, ma non a farfalla, un altro esempio che ha fatto scuola è il bracciale President di Rolex, con l’unica differenza, rispetto a quelli mostrati, che il logo Rolex è sulla chiusura ma non interrompe l’ineguagliabile soluzione di continuità del bracciale.

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La chiusura a farfalla è adoperata spesso in accoppiamento con il cinturino in pelle; richiede non solo un doppio movimento di chiusura ma essendo associata alla fibbia ad ardiglione, va preventivamente regolata e spesso provata più volte per verificare la corretta adesione al polso.

E’ largamente adottata da marchi di lusso che vogliono mostrare il logo e dare la giusta dignità tanto a cassa e quadrante quanto al cinturino; i casi più evidenti sono quelli offerti da Patek Philippe, in cui la deployante si chiude con la grande “Croce di Calatrava” ma sulla stessa lunghezza d’onda è Breguet le cui chiusure mostrano la larga “B” in corsivo, simbolo del marchio.

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Pur lodando esteticamente questa soluzione, la trovo scomoda e poco furba dal punto di vista commerciale: quando il cinturino di pelle è nuovo, è difficile farlo aderire bene e la fase di regolazione è lunga e noiosa. Anche dopo aver assicurato l’orologio al polso, quest’ultimo si appoggia rigidamente al polso senza aderire come si vorrebbe.

La chiusura ad ardiglione (o fibbia ad ardiglione)

La chiusura ardiglione è la più semplice e logica delle chiusure di un orologio e, dopo un periodo storico di “overdose” di chiusure deployante, la fibbia ad ardiglione sta prepotentemente tornando in auge sugli orologi classici e su quelli sportivi privi di bracciale.

In questo caso, una fibbia ed una punta, l’ardiglione, assolvono sostanzialmente il ruolo di una cintura, e restano il modo migliore di assicurare l’orologio al polso, soprattutto quando il modello in questione monta un cinturino in alligatore, rigido per sua natura, e nei casi in cui si sceglie un orologio ultrapiatto come un Piaget Altiplano, ad esempio.

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Ultimamente si applica anche ad orologi sportivi con cinturino in morbida pelle; un ottimo esempio è il Longines Avigation Big Eye in titanio. Funziona bene, alleggerisce il design dell’orologio, ne rispetta lo status sia esso classico o di ispirazione vintage. Bisogna solo fare attenzione quando la si apre per sfilare l’orologio. Mi verrebbe da dire: tutta la vita la fibbia ad ardiglione se il vostro prossimo orologio non monta un bracciale; non ve ne pentirete.

Chiusura con maglia milanese o maglia Milano

Contrariamente a quanto il nome suggerisce, la maglia milanese o maglia Milano è stata inventata negli Stati Uniti nel 1925 ad opera di Charles R.Tost che brevettò, per conto della società Hadley, il primo bracciale a maglia milanese. E’ stato molto popolare nella prima metà del ventesimo secolo e durante gli anni settanta. Negli ultimi anni è tornata in auge ed è oggi abbastanza diffusa soprattutto su orologi di fascia media.

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Tra i suoi vantaggi ha leggerezza e facile adesione al polso; a questa maglia è associata una chiusura in cui il sistema di aggancio è costituito da una slitta che reca un piccolo cilindro e scorre sulla maglia. Una volta bloccata nella posizione desiderata, la controparte con attacco ad uncino aggrappa il cilindro e si chiude a scatto. Pregevole per comfort e costruzione quella realizzata sul Seamaster Bond Edition, complice un bracciale molto ben disegnato e dal profilo piatto in titanio.

Chiusura in Velcro

La chiusura in velcro è tornata popolare già negli anni novanta con le strap realizzate da Panerai per i neonati Luminor Marina e Luminor Submersible. In alcune occasioni, è diventato un accessorio molto desiderato ed originale. E’ il caso dello Speedmaster Moonwatch Alaska Project Limited Edition. E’ a questa strap in velcro che Omega si è ispirata quando ha realizzato le nuove chiusure in velcro targate NASA da montare sui Moonwatch.

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Perfetta su un orologio sportivo rigorosamente in acciaio, la chiusura in Velcro è probabilmente la più comoda possibile. E’ un ottimo modo per preservare l’aspetto del bracciale.

I marchi di orologi si stanno attrezzando per offrire Velcro strap originali. Il caso di Omega è forse il più emblematico da questo punto di vista.

Tra gli aspetti da considerare c’è il fatto che, con l’utilizzo, la capacità di adesione diminuisce ed i fili di velcro tendono a perdere consistenza. E’ un aspetto da considerare ma va detto che la mia esperienza si riferisce a soluzioni aftermarket economiche.

Considerazioni finali

Non esistono fibbie o chiusure per cinturini orologio perfette; molto dipende dai vostri gusti personali e dal tipo di orologio che volete acquistare. Io mi comporto nel modo seguente. Se scelgo un subacqueo od un orologio classico, la fibbia ad ardiglione è un must nonostante le divagazioni di alcuni marchi. Se sono alla ricerca di un orologio interamente in acciaio, la chiusura déployante è invece un’opzione obbligata, ma prediligo la deployante a farfalla.

Qui si aprono due scenari: deployante a farfalla con o senza pulsanti? Opterei per la seconda; nel caso di un ultrapiatto il doppio pulsante offre sicurezza, è innegabile. Non è il massimo dal punto di vista estetico avere due pulsanti che sprofilino dai lati di un bracciale che si restringe in prossimità della chiusura.

(Photo credit: Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

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