Zenith El Primero: storia e modelli

Zenith El Primero: storia e modelli

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zenith el primero A384

Meccanica pionieristica, design innovativo, storia appassionante. Zenith El Primero porta con sé le migliori caratteristiche di un orologio che ha lasciato il segno nella storia.

Tralasciando alcune dinamiche che approfondiremo tra poco, è stato infatti il primo cronografo automatico del mondo, definendo nuovi standard di precisione e canoni estetici.

Nel corso degli anni il marchio ha introdotto diverse migliorie tecniche e declinazioni del design originale, che permettono al giorno d’oggi di poterlo ammirare in diverse forme e modelli – più di cinquanta.

Partiamo dall’inizio della sua storia.

Le origini progettuali del movimento Zenith El Primero

L’idea nacque nel 1962, ed aveva alla base un progetto assai ambizioso per l’epoca: creare il primo cronografo automatico. E, come se questo obiettivo da solo non fosse abbastanza sfidante, i progettisti volevano che fosse anche il cronografo più preciso sul mercato.

zenith el primero booklet 1969

Il piano originale prevedeva la presentazione al pubblico nel 1965, in occasione del centenario della Maison. Un anniversario perfetto per un progetto di tale portata.

Ma la realtà si dimostrò meno clemente di quanto sperato, ponendo diversi ostacoli sul sentiero verso il successo. Un progetto di questa entità richiedeva infatti diversi accorgimenti tecnici, assai complessi per l’epoca:

  1. Era necessario integrare il sistema del cronografo direttamente nel meccanismo, per evitare ingombri eccessivi dovuti ai componenti aggiuntivi
  2. L’assoluta precisione voluta necessitava di un’oscillazione ben più veloce rispetto a quelle che si erano viste fino a quel momento in applicazioni simili
  3. Si doveva cercare di mantenere il calibro entro dimensioni contenute, sì da rispettare una precisa idea di design
  4. Volendo inserire anche il datario, occorreva trovare un modo per farlo senza compromettere dimensioni e funzionalità

zenith calibre el primero

Il presentarsi di queste difficoltà tecniche portò all’inevitabile slittamento della data di uscita e alla necessità di creare ben 400 nuove macchine per la realizzazione del progetto.

Zenith El Primero vide finalmente la luce nel 1969, a ben sette anni dall’idea originaria ed a quattro dall’anno previsto.

Zenith El Primero 38 mm: i primissimi modelli

El Primero esordisce agli occhi del pubblico in 3 diversi modelli, A384, A385, A386. Tra questi, quello che ottiene il successo maggiore è sicuramente la versione A386.

zenith el primero A386

Sebbene condividano le stesse innovative caratteristiche tecniche, è infatti su quest’ultimo modello che Zenith mostra la sua idea di design alternativo:

  • la famosa sovrapposizione parziale dei contatori del cronografo, segno distintivo del marchio
  • il cromatismo che gioca su sfumature di grigio antracite e blu, cangianti tra un contatore e l’altro
  • la lunetta molto sottile che permette una lettura ottimale del quadrante
  • la presenza di un contatore per la divisione dei minuti in 100 unità sulla scala tachimetrica
  • il datario tra le ore quattro e le cinque

La volontà di portare alla luce il cronografo più preciso del mondo si è concretizzata in un modello in cui il regolatore lavora ad una frequenza di oscillazione pari a 36.000 alternanze all’ora, con l’incredibile presenza anche della lancetta centrale per i secondi.

Queste caratteristiche di indiscutibile superiorità hanno portato nel tempo a dimenticare il fatto che, cronologicamente parlando, El Primero non sia stato davvero il primo cronografo automatico della storia.

Nello stesso anno, infatti, altri due marchi lo batterono, per poco, sul tempo: Seiko con il 6139 e Chronomatic. Entrambi i modelli degli avversari erano però nettamente inferiori tecnicamente, rendendo quindi inevitabile considerare Zenith come unico vero detentore del trono.

Crisi e rinascita tra gli anni ’70 e ’80

Sebbene fosse senza ombra di dubbio un capolavoro di tecnica e progettazione estetica, anche El Primero subì l’onda della famosa crisi che sferzava senza sosta il mondo orologiero al tempo. Il quarzo e gli orologi digitali monopolizzavano la domanda del mercato, rendendoli più attraenti di quelli meccanici grazie alla perfetta combinazione tra estrema precisione e prezzi contenuti.

Negli Anni Settanta Zenith passò sotto amministrazione americana, che decise di seguire i trend del momento e focalizzare la produzione su movimenti al quarzo, abbandonando quelli meccanici. I vertici decisero addirittura che tutti i macchinari destinati a quell’uso dovessero essere smantellati, costituendo a quel punto degli inutili cimeli industriali.

Charles Vermot Zenith

Fu grazie alla lungimirante passione di Charles Vermot – orologiaio in casa Zenith all’epoca – se questo non accadde. Convinto che gli orologi meccanici sarebbero tornati alla ribalta sul mercato, Charles nascose un gran numero di progetti e macchinari in una soffitta inaccessibile a chiunque altro, tenendoli al sicuro.

Un gesto che il marchio stesso ha poi riconosciuto come degno di lode, considerato che una decina d’anni dopo gli ha consentito di risollevarsi dalla crisi.

Il ruolo di Rolex nel rilancio di Zenith

Il nuovo Daytona aveva bisogno di un cronografo a carica automatica e Rolex sapeva che il meglio che poteva trovare sul mercato era il movimento Zenith, ancora imbattuto. Il calibro El Primero fu allora scelto come esemplare ideale per il modello Rolex, che dovette comunque apportare diverse modifiche perché si integrasse al meglio con i propri progetti.

Da qui nasce il Rolex Daytona Zenith El Primero.

Siglato un accordo di 10 anni con Rolex, Zenith ebbe finalmente di nuovo le risorse economiche per tornare alla carica. La linea su cui investì maggiormente le sue energie creative negli anni successivi? Indovinate un po’.

I modelli El Primero

Zenith El primero anni 70

Nel ’69 uscivano le primissime tre referenze di cui abbiamo appena parlato. A brevissima distanza Zenith montava il suo nuovissimo calibro su altri modelli e varianti, per provare ad allargare la fetta di mercato e sperimentare qualcosa di nuovo.

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Fonte: Antiquorum

Un caso molto particolare è stato lo Zenith El Primero Tv, modello che prende il nome dalla sua forma rettangolare molto simile ai televisori di quegli anni. Esemplare che rappresenta forse appieno l’idea retrò che abbiamo oggi degli anni 70, è caratterizzato da uno stile quadrangolare in ogni elemento, che accompagna persino i contatori del cronografo, non più tondi.

Zenith El Primero Espada
Fonte: Antiquorum

Altra menzione di quegli anni merita lo Zenith Espada El Primero, che porta nella collezione del marchio i primi modelli di Zenith El Primero fasi lunari.

Zenith El Primero anni 80

Nell’88 viene realizzata la linea Zenith El Primero De Luca, che nel corso degli anni ha dato vita a molte referenze diverse, tutte caratterizzate però da un bracciale in acciaio a tre maglie. Con calibro El Primero 400, i modelli di questa collezione hanno una cassa da 40 mm.

Zenith El Primero anni 90

In questi anni il marchio comincia a digitalizzare i suoi movimenti, un po’ per contrastare il calo di manodopera specializzata, un po’ per fare tesoro delle innovazioni tecnologiche di quel periodo.

Zenith El Primero Rainbow Flyback
Fonte: Antiquorum

A questo decennio appartengono capolavori come Zenith El Primero Rainbow Flyback, dotato di calibro automatico El Primero 405B e della complicazione da cui prende il nome. Dalla cassa di un imponente 45,5 mm, è composto da TiAlum nero, lega di titanio e alluminio dall’incredibile resistenza. Il quadrante è protetto da un vetro in zaffiro, materiale di cui è composto anche il fondello per tenere in vista i meccanismi interni.

Zenith El Primero Chronomaster

Racchiude al suo interno serie di grande successo come la Chronomaster Sport, o le recenti versioni Revival – di cui Zenith si è reso protagonista anche con un altro suo eccezionale successo, il Defy.

Altra grande serie di questa collezione è la Open (nata nel 2003), che offre una variante alternativa di Zenith El Primero scheletrato. I suoi modelli offrono infatti un’apertura sul quadrante direttamente sui meccanismi interni. Una versione appena accennata di uno scheletrato, quindi, che sceglie di mantenersi a metà strada tra il fascino della nuda meccanica e l’eleganza di un quadrante chiuso.

Zenith El Primero Lupin The Third

Non mancano le edizioni limitate come Zenith El Primero Lupin the Third, ispirato al celebre manga di Monkey Punch, o il Radar, dalle elettrizzanti finiture rosse.

Zenith El Primero anni 2000

Nell’ultimo ventennio, Zenith arriva a produrre 4 nuovi movimenti e altre tipologie di modelli. Nel 2004 nasce per esempio il primo Zenith El Primero Tourbillon.

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Fonte: Collector Square

Esemplare di grande successo di questo periodo è lo Zenith El Primero Striking 10th, che richiama in molti aspetti il primo modello originale. Caratteristica fondamentale è la sfera rossa centrale, che compiendo una rotazione completa ogni 10 secondi rende più semplice la lettura dei decimi di secondo.

Zenith Defy El primero 21

Serie che monta l’innovativo calibro C 9004, ideato nel 2017. Questo nuovo calibro, che prende anche il nome di El Primero 21, è un perfezionamento ai massimi livelli di quello che il marchio aveva fatto con il suo modello originale di cronografo automatico. È infatti in grado di mantenere di una frequenza di oscillazione di 360.000 A/h (50 hz), capace di cronometrare l’impressionante precisione di un centesimo di secondo.

zenith el primero defy 21

La serie Defy El Primero è caratterizzata da orologi con casse da 44 mm – parecchio più grandi quindi degli originali 38 – disponibili in diversi materiali quali titanio, carbonio, oro o ceramica. Una piccola innovazione rispetto ai modelli classici è l’inserimento della riserva di carica.

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(Photo credit: Zenith, Antiquorum, Collector Square)

Tommaso Sabia @Horbiter®

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