Longines Spirit Flyback, la recensione

Longines Spirit Flyback, la recensione

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Dai pionieri dell’aviazione al moderno Longines Spirit Flyback

Un tempo gli ambasciatori non erano selezionati dallo Star System ma lo diventavano per le imprese nei cieli del mondo. Nella fase sperimentale del volo e delle spedizioni, un orologio Longines era il loro strumento di back up della strumentazione di bordo; Richard Byrd, primo uomo a sorvolare il Polo Sud, ne indossava uno.

Richard Byrd Longines

Correva l’anno 1928 ed al suo polso c’era un cronografo prodotto a Saint-Imier, e continuò ad esserlo anche nelle spedizioni successive inclusa quella del 1939, quando al polso indossava un orologio modello Longines 13ZN cui era stata aggiunta la funzione Flyback.

longines chronograph 13.33Z 1928

Non c’è vera storia, però, senza evidenza storica; abbiamo fotografato due dei tre esemplari che hanno costruito la storia del cronografo Flyback e sono in queste foto: il primo è il Longines Cronografo Flyback Calibro 13.33Z del 1928 modificato con l’adozione della funzione Flyback, il secondo è il modello del 1929 che monta lo stesso calibro ma ha cassa a cuscino che si ispira alla referenza 3582 ed il terzo, forse il più famoso, un crono a due contatori dotato del calibro 13ZN, datato 1936.

Longines chronograph 13ZN Flyback 1936
Fonte: Longines

L’ultimo della lista è il nobile progenitore dell’attuale cronografo Flyback, il cui brevetto fu depositato nel 1935 per essere infine ufficializzato nel 1936.

La cassa ed il bracciale

La storia alimenta i progetti 2023. Volo e cronometria tornano protagonisti e sono il perno del pedigree Longines, in particolare l’ambito tecnico sul quale è iniziato un percorso con cui il marchio intende rinverdire i fasti di una certa orologeria in cui ha fatto scuola riappropriandosi, al contempo, di una storia che le appartiene di diritto.

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Aver contribuito attivamente al progresso dell’aviazione civile in tutti gli ambiti attraverso le gesta coraggiose, spesso folli, di uomini e donne temerari aggiunge ulteriore valore ai cronografi del marchio, ed un certo romanticismo.

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Spirit ha poco anzi nulla di vintage, per raggiungere quell’obiettivo esistono le collezione Heritage. E’ piuttosto l’ossatura della narrazione contemporanea. Se si esclude la complicazione meccanica che rende questo specifico cronografo una proposta totalmente diversa dal fratello con complicazione GMT e dagli altri crono Spirit, il modello Flyback condivide gli ingredienti di base della formula Spirit, in cui sono nascoste tante fonti di ispirazione che spaziano dagli strumenti di bordo del 1937 ai più recenti Admiral, ammirati per la loro precisione come testimoniato dalle cinque stelle sul quadrante.

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Entrando nel merito, il nuovo cronografo non potrebbe essere più attuale anche per aspetto e dimensioni, che non lasciano alcun dubbio: cassa da 42 millimetri di diametro, spessore di 17 mm e distanza da ansa ad ansa di 49,50 mm. Numeri da quasi peso massimo, come conferma l’ultima quota pensata per garantire la giusta portabilità ad un orologio che gli anglosassoni definirebbero “Bold”, grande e volutamente d’impatto.

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In configurazione tutto acciaio ferma l’ago della bilancia a 178,3 grammi, non pochi in assoluto e con un leggero sbilanciamento del bracciale rispetto alla cassa, cui manca stranamente un sistema di regolazione fine. Per uscire dall’impasse, si può optare per un robusto cinturino in pelle, che abbassa il peso ad un più ragionevole 127,7 grammi e presumibilmente risparmia ancora qualche grammo se si sceglie la terza opzione, un cinturino in tessuto blu.

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Entrambi offrono l’intelligente sistema di regolazione micrometrica posto sulla slitta della deployante, che ha debuttato su Zulu Time, pur senza offrire quella compattezza e quell’effetto estetico cosiddetto “a cassaforte” che solo il bracciale può garantire; basta osservare la zona di attacco alla cassa.

Un nuovo calibro per un nuovo Cronometro

Se il bracciale Spirit è una vecchia conoscenza, la meccanica è l’area in cui si sono concentrati gli sforzi progettuali. Premesso che la complicazione Flyback di questo Spirit è e resterà una esclusiva di Longines, l’operazione upgrade si è tradotta in una nuova generazione di calibro, codice L791.4, ovvero un movimento automatico che parte da un calibro L688.4, già montato sul cronografo Spirit, modificato per accogliere la complicazione Flyback ed incrementarne la resistenza ai campi magnetici, cui si aggiungono finiture a vista.

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Non è un calibro sottilissimo per natura, ma va detto che la dimensione trasversale complessiva della cassa è il frutto anche di precise scelte estetiche, tra cui il vetro ampiamente curvato al centro ed una distanza vetro-quadrante non indifferente. Il payoff è una combinazione di prestazioni e finiture mai viste su un cronografo automatico Longines di recente produzione: la ruota a colonne è ben visibile ed è di colore blu come alcune viti, la massa oscillante ha un disegno inedito ed in classico stile Longines, con l’effige di un globo sorvolato da una clessidra alata.

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E’ un ottimo calibro di costruzione industriale con buone finiture e tecnicamente dotato, per la complicazione Flyback e la precisione di Cronometro dell’orologio. Una volta attivato il cronografo, basta una singola pressione sul pulsante inferiore per arrestare, azzerare e far ripartire la lancetta centrale dei secondi istantaneamente.

Considerazioni finali

Il Longines Spirit Flyback è un orologio molto tecnico, le cui specifiche sono il primo argomento di persuasione, mentre l’abito Spirit non è sostanzialmente cambiato rispetto alle origini se escludiamo la lunetta graduata bidirezionale con inserto in ceramica. Crediamo che il modello da 42 millimetri in acciaio sia la collezione di lancio e non la mainstream, e ci meravigliamo che non sia stata prevista una taglia più piccola per allargare dal debutto la platea dei potenziali acquirenti. La dimensione del calibro consente, a prima vista, di poter agevolmente scalare la cassa osservando lo spazio fra bordo esterno e sede del calibro stesso.

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Tra le luci c’è l’ottima qualità costruttiva di Spirit che conosciamo ed include una piacevole alternanza di superfici spazzolate e bordi lucidi, con l’area principale di miglioramento rappresentata da un bracciale che sembra adatto al solo tempo e meno ad un cronografo dalle dimensioni importanti, in cui ogni “grammo” di regolazione è gradito oltre che atteso.

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Sarebbe interessante inoltre dotare il nuovo Spirit Flyback di un cinturino in gomma integrato come il bracciale, scegliete voi se con ardiglione o meno. Con una resistenza all’acqua dichiarata pari a 100 metri, corona avvitata e sistema di sostituzione a sgancio rapido, una strap del genere con logo Longines (o Longines Spirit) sarebbe perfetta da maggio a settembre inoltrato, e forse anche oltre.

(Photo credit: Horbiter®)

Redazione @Horbiter®

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