Jaeger-LeCoultre Polaris, la nostra recensione

Jaeger-LeCoultre Polaris, la nostra recensione

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JaegerLeCoultre vanta una storia quasi bicentenaria, costruisce calibri meravigliosi ed è conosciuto ovunque grazie al “Reverso”, l’orologio di forma più famoso del mondo. Fermarsi al Reverso sarebbe però riduttivo considerando storia e know how della manifattura, che produce eccellenti calibri meccanici che equipaggiano anche altri marchi del Gruppo Richemont.

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Tra le sue collezioni di spicco figura anche la  nuova collezione “Polaris”, riedizione moderna del Polaris Memovox del 1968 di cui ha realizzato alcuni anni fa una edizione “Tribute To 1968” oggi particolarmente amata dai collezionisti.

Polaris Memovox

Il Polaris Memovox nacque nel 1968, fu prodotto in 1714 esemplari ed è tuttora uno dei JaegerLeCoultre vintage più ambiti, rari e collezionati. La combinazione tra complicazione meccanica e struttura della cassa lo hanno consacrato alla storia. La versione originale era infatti uno “svegliarino” dotato di specifiche da orologio diver, ovvero un orologio subacqueo fino a 200m di profondità dotato di sveglia meccanica.

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La cassa presentava un doppio fondello, uno per garantire la resistenza all’acqua e l’altro, dotato di 16 fori, consentiva al suono prodotto dai martelletti di propagarsi adeguatamente. La combinazione di queste caratteristiche così diverse non è affatto banale e, se pensiamo a quanto lavoro e quanti anni di sviluppo siano stati necessari ad Audemars Piguet per realizzare il Royal Oak Concept Supersonnerie, orologio con funzione ripetizione minuti impermeabile, si capisce quanto fosse vasta la conoscenza di JaegerLeCoultre in materia già 50 anni fa, quando le tecniche di sviluppo delle componenti meccaniche erano lontane anni luce da quelle moderne, ed i computer non esistevano assolutamente.

La reinterpretazione moderna

Come è prassi nei casi in cui si realizzano edizioni moderne di orologi iconici, il design e i dettagli più riconoscibili dell’orologio vengono preservati al fine di marcare la continuità col passato; i cambiamenti riguardano un upgrade dei materiali utilizzati, un generale ammodernamento delle forme per rendere attuale l’orologio ed un ampliamento della gamma attraverso l’adozione di nuovi calibri e complicazioni meccaniche.

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Il nuovo Polaris conferma questa regola, mantenendo sostanzialmente invariati la forma degli indici ed il font dei numeri arabi, la forte bombatura del vetro e la possibilità di ruotare la lunetta interna, che rappresentano le caratteristiche originali dell’orologio, ma introducendo nuovi quadranti, la cassa in oro e l’abbinamento della complicazione del cronografo con quella delle ore del mondo.

Il quadrante

Confrontando il quadrante della nuova collezione Polaris con quello del Polaris Memovox del 1968, emerge in maniera evidente il concetto di “eredità”. È lo stesso concetto che spesso e volentieri viene citato nel basket americano; Michael Jordan, Kobe Bryant e LeBron James sono i tre giocatori che hanno caratterizzato gli ultimi 30 anni di NBA. Ciascuno sembra aver ereditato, dal precedente, voglia di vincere e approccio alle partite messi a punto dal giocatore precedente in ordine di tempo, ma ha evoluto ed adattato il proprio stile di gioco al proprio tempo.

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Il quadrante del nuovo Polaris, pur mantenendo la struttura originale, si è evoluto. Sono ben tre le lavorazioni utilizzate: la superficie lavorata “soleil” al centro, una seconda rifinita “graineè” ed una corona più esterna totalmente opaca che reca applicati gli indici della minuteria. La variazione di sfumature che si crea con il semplice movimento del polso è perciò molto ampia e raggiunge il risultato più affascinante sul nuovo quadrante blu.

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Quasi tutti i brand hanno stabilmente introdotto in collezione un quadrante blu  (Rolex ha lanciato lo YachtMaster I, il DateJust e lo SkyDweller; Patek le referenze 5711 e 5712; IWC il Portugieser, etc…), ma pochi hanno avuto il coraggio di adottarlo su un orologio dallo spiccato gusto vintage.

Le complicazioni

Le combinazioni disponibili a catalogo riescono a soddisfare anche le voglie dei clienti più esigenti. Analizziamole nel dettaglio.

Polaris Automatic

E’ mosso dal calibro 898E/1 con 40 ore di riserva di carica e rotore personalizzato con lavorazione Côtes de Genève, viti azzurrate e logo JL scheletrato al suo interno. Ha una cassa da 41mm con fondello a vista, spessore di 11.2mm, 10 bar di impermeabilità e presenta due corone, quella ad ore 4 per la regolazione dell’ora e quella ad ore 2 per ruotare il rehaut.

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Rappresenta la versione di accesso alla collezione ed è disponibile con quadrante nero o blu e ben tre diversi cinturini/bracciali, ovvero il nuovo bracciale a tre maglie in acciaio con finiture lucide e spazzolate, un cinturino in pelle di vitello marrone e un cinturino in pelle di alligatore nero. I prezzi al pubblico sono pari a 7.750€, 6.850€ e 7.000€ rispettivamente, a seconda della combinazione di cinturino/bracciale scelta.

Polaris Date

Rispetto alla versione precedente, presenta l’indicazione della data ad ore 3 e monta il calibro 899A/1, automatico, con 38 ore di riserva di carica. Le dimensioni della cassa aumentano a 42mm e lo spessore a 13.1mm in modo da garantire una impermeabilità di 200m ed è disponibile solo con il quadrante nero. La distribuzione delle complicazioni rimane la stessa della versione automatica. Viene venduto con un apposito cinturino in caucciù con motivo “Clous de Paris“. Il prezzo al pubblico è di 7.850€ e rappresenta la versione più professionale e robusta della versione automatica senza complicazioni.

Polaris Memovox

È la diretta riedizione del Polaris 1968 e viene mosso dal calibro 956 con 45 ore di riserva di carica. Le dimensioni della cassa sono di 42mm di diametro per 15.9mm di spessore con 200m di impermeabilità ed è realizzato esclusivamente con quadrante nero.

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Data la presenza della sveglia meccanica, monta 3 corone: quella ad ore 2 serve ad impostare la sveglia, la corona ad ore 3 gestisce la rotazione del rehaut e, infine, quella ad ore 4 consente di impostare ora e data. La luminescenza degli indici è garantita dalla SuperLuminova® color vaniglia. È stato prodotto in soli 1000 esemplari al prezzo di 13.100€ ciascuno e monta lo stesso cinturino in caucciù nero già presente sul Polaris Date.

Polaris Chronograph

È un cronografo bi-compax con contatore dei 30 minuti ad ore 3 contatore delle 12 ore ad ore 9 ed è mosso dal calibro 751H con rotore scheletrato che garantisce 65 ore di riserva di carica. La cassa è larga 42mm e garantisce l’impermeabilità fino a 100m.

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Alla classica versione in acciaio, JaegerLeCoultre aggiunge anche la versione in oro rosa dotata di un elegante quadrante antracite che vanta le stesse caratteristiche presenti sugli altri quadranti.

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Per la versione in acciaio è disponibile sia il quadrante blu che quello nero ed è possibile sceglierli con tutte le combinazioni di bracciale per un prezzo che spazia dai 10.100€ agli 11.000€, mentre ci vogliono 24.900€ per la versione in oro rosa con cinturino in alligatore marrone.

Polaris Cronograph World Time

il cronografo con funzione “World Time” rappresenta la versione top di gamma. Il materiale della cassa è titanio ed il diametro aumenta dai precedenti 42mm a 44m, mentre il calibro 752 ha 65 ore di riserva di carica.

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A ore 2, 3 e 4 troviamo tasti e corona per gestire il cronografo e regolare l’ora mentre ad ore 10 è presente una corona dedicata alla rotazione del disco esterno che contiene i 24 fusi orari con l’indicazione delle città di riferimento. Un piccolo triangolo bianco affiancato a ciascuna città indica la possibile differenza tra ora solare e legale. I prezzi, a seconda della versione, spaziano da 14.700€ a 14.800€.

Conclusioni

La manifattura di Le Sentier è stata in grado di reinventare un orologio sportivo e di attualizzarlo basandosi su una forte eredità, senza rinunciare a sperimentare e proporre combinazioni innovative che possano accontentare anche gli appassionati più esigenti del marchio. Ritengo, in particolare, che il cronografo in oro rosa con quadrante antracite e il cronografo world time siano le versioni più riuscite, il primo per via della combinazione tra gusto vintage (il quadrante a due contatori) e lo slancio dato dal connubio tra materiale e colore del quadrante, il secondo grazie all’abbinamento tra le diverse complicazioni.

Anche la versione d’ingresso, un automatico senza complicazioni, è un ottimo orologio, capace di avvicinare i più giovani che si affacciano al mondo dell’orologeria meccanica. Le note stonate sono alla voce “prezzi”, che sono sempre più alti, soprattutto sulle versioni di accesso, e che confermano purtroppo un inarrestabile trend di mercato.

(Photo credit: Horbiter®’s proprietary photo-shooting by Peter Tung)

Andrea Frigerio @Horbiter®

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