Cinque domande ad Alessia Zecchini, brand ambassador Seiko

Cinque domande ad Alessia Zecchini, brand ambassador Seiko

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Alessia Zecchini 5

Durante l’ultima esperienza organizzata da Seiko sull’isola di Lampedusa, abbiamo incontrato la pluriprimatista mondiale di apnea Alessia Zecchini ed è stata l’occasione per intervistarla.

Alessia, grazie della tua disponibilità innanzitutto. Da dove è nata questa passione e come si diventa una atleta professionista del tuo livello?

E’ partito tutto dal mare; i miei genitori mi hanno sempre portato in posti meravigliosi. La prima volta che ho avuto l’occasione di nuotare è stata a Zakynthos, all’età di sei o sette anni, insieme ad una tartaruga. E’ stata un’esperienza unica ed in quell’occasione è scattato qualcosa e si accesa in me la voglia di esplorare il mare.

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La passione per le immersioni è cresciuta così progressivamente. Non amavo il nuoto ma un giorno ad undici anni ho fatto una prova sott’acqua nella vasca da 25 m di profondità ed ho capito quanto amassi stare sott’acqua. Ho proseguito chiedendo ai miei genitori la possibilità di frequentare un corso di apnea, che ho iniziato a 13 anni. In quell’occasione mi sono resa conto che ero abbastanza forte rispetto agli altri, tutti uomini tra l’altro.

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Il problema è nato all’eta di quattordici anni; la federazione aveva vietato agli Juniores di gareggiare ed ho dovuto così aspettare quattro anni prima di gareggiare ufficialmente. Nel frattempo ho iniziato a fare pallavolo per integrare i miei allenamenti.

A 17 anni ed in prossimità della maggiore età mi sono iscritta ad un circolo di nuoto pinnato, categoria in cui le tecniche di allenamento sono all’avanguardia ed a 18 anni ho fatto la mia prima gara al Campionato Italiano dove ho vinto due medaglie d’argento. Di lì in poi ho soltanto cercato di migliorare ogni piccolo dettaglio per poter poi andare in mare. Da quando ho iniziato a gareggiare in mare è stato come un sogno che si avvera.

Quando ti sei effettivamente resa conto di poter trasformare questa passione nella tua professione?

A tredici anni, quando ero in terza media. Ho scritto un tema dal titolo: “Voglio diventare una apneista famosa”. Già al tempo avevo le idee molto chiare. Dopo aver completato l’università di Scienze Motorie ho fatto un Master di Management Olimpico al CONI. Ed ho finalmente detto a me stessa: “Ora faccio quello che ho sempre sognato; il dovere è stato fatto ed ora mi impegno solo su quello che voglio fare con tutta me stessa”.

Qual è il tuo rapporto con Seiko? Hai già familiarità con il mondo degli orologi e con Seiko hai trovato un nesso ancora più forte con il mare. Seiko vanta un legame esclusivo con il mondo degli orologi subacquei. Come vivi il marchio e l’oggetto che hai al polso?

E’ innanzitutto incredibile indossare un oggetto che è stato studiato per resistere alle pressioni corrispondenti a profondità incredibili, ben più alte di quelle che può sopportare il corpo umano. Sembra quasi surreale. Ciò che ci unisce e che, come nel caso di un orologio Seiko, non esiste un limite che non si possa sfidare e superare.

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Il limite siamo noi e questo rappresenta tanto il mantra del marchio quanto il mio. Condividiamo questo approccio nel voler continuamente superare i limiti di ciò che è possibile raggiungere.

Gli atleti del tuo calibro sono sempre più coinvolti nella fase di concept di un orologio, perché nutrono passione per l’orologeria oppure perché possono testarli, come nel tuo caso. Hai mai pensato di suggerire o creare qualcosa di speciale con Seiko?

Sarebbe senza dubbio qualcosa di meraviglioso. Se Seiko fosse aperta a questa possibilità, a me farebbe estremamente piacere.

Quali sono i tuoi prossimi traguardi, considerando i risultati eccezionali che hai già raggiunto?

Arrivare a fare un tuffo sempre più perfetto. Quest’anno mi sono goduta i tuffi come se andassi a quindici metri di profondità a fare snorkeling, ed ho provato le stesse emozioni che ho provato quando raggiungo i 120 metri di profondità.

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L’obiettivo è perfezionarsi continuamente, cercando di eseguire il tuffo perfetto, un risultato indipendente dalla disciplina, come sostiene il mio allenatore Gianfranco. Continuando a divertirmi, perché se ti diverti tutto è possibile; amo troppo il mare per poterci rinunciare.

(Photo credit: Aiace Bazzana, Rocco Cannella)

Giovanni Di Biase @Horbiter®

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