
Patek Philippe Nautilus 5712/1A-001
E' l'ora dei nostri lettori: diamo il benvenuto ad @horosd ed al suo 5712
È inutile negarlo, il mercato degli orologi in questo momento ruota intorno a pochi modelli e pochissime manifatture ed a farla da padroni ci sono, tra questi, i Nautilus e Patek Philippe. Il Patek Nautilus è molto desiderato ed estremamente difficile da trovare dato che i pochi orologi distribuiti nelle boutique vengono spesso riservati a clienti molto importanti. Tra i fortunati a possederne uno c'è l'amico e lettore di Horbiter® che trovate col nome di @horosd su Instagram, collezionista americano che apre la nostra rubrica Guest Star (dedicata a voi, i nostri lettori) e che possiede uno tra i Nautilus più desiderati: il Patek Philippe Nautilus 5712/1A-001.
Il Patek Philippe Nautilus 5712/1A-001 appartiene alla collezione creata nel 1976 da quel genio che risponde al nome di Gérald Genta, colui che ha ideato il Royal Oak di Audemars Piguet, l’Ingenieur di IWC e il Pasha di Cartier. Si declina principalmente in 5 versioni: un solo tempo (5711), un complicato con fasi lunari (appunto il 5712), un calendario completo (5726), un cronografo (5980-5990) e un calendario perpetuo di cui abbiamo scritto lo scorso anno (il Patek Philippe Nautilus Perpetual Calendar 5740-1G). Il Nautilus Patek Philippe 5712 è l’erede del 3712, referenza prodotta solo per un anno intorno al 2006. A proposito di design generale, non presenta variazioni rispetto al 5711, cioè il modello solo-tempo, ma ha ben 3 complicazioni in più.
Il quadrante è di un nero-blu intenso con sfumature che virano anche al bianco e presenta un motivo orizzontale lavorato a sbalzo, tipico della collezione Patek Nautilus. Già ad un primo sguardo è possibile notare l’estrema attenzione che Patek presta ai dettagli, come la tridimensionalità delle sfumature che proprio questa lavorazione a sbalzo genera con il movimento del polso. Il quadrante riesce a brillare ed a risaltare pur senza l’utilizzo di colori forti. Gli indici delle ore, la luna e le stelle al centro del datario sono realizzate in oro bianco e contribuiscono anch’essi a dare una notevole profondità di nuances grazie alla loro lucentezza.
Rispetto a ciò che generalmente propone la maison ginevrina sui Patek Nautilus, il Patek Philippe Nautilus 5712/1A-001 ha un quadrante abbastanza “affollato”: ad ore 10 c'è l'indicatore della riserva di carica (48h a piena carica), tra ore 7 ed 8 il datario con le fasi lunari e tra ore 4 e 5 i piccoli secondi. Sembra, all'apparenza, che le varie complicazioni siano state inserite senza un ordine preciso e senza ricercare particolari simmetrie, cosa che invece accade su un 5726, ad esempio.
Questa apparente “casualità” rompe gli schemi, non ci sono il rigore e la perfezione delle forme che di solito ritroviamo in un Nautilus Patek e ritengo che proprio questo “disordine” sia uno dei fattori chiave che ha decretato il successo dell’orologio. È “squilibrato” quanto basta da renderlo estremamente affascinante e diverso dal solito.
Osservando la cassa, invece, si ritrova tutta l’essenza di Patek Philippe. Le forme sono armoniose e le proporzioni estremamente curate, con uno stile diventato iconico. Il materiale usato è l’acciaio, la misura è di 40mm (misurati da ore 10 ad ore 16, come giustamente sottolinea Patek) per il diametro e di 8.52mm per lo spessore. La lunetta ha forma ottagonale smussata mentre la cassa ha un’architettura a oblò. Non è un eccessivamente grosso, nè piccolo, è semplicemente perfetto sulla maggior parte dei polsi. Il bracciale è leggerissimo, è satinato tranne che sui collegamenti centrali tra le maglie, finemente lucidati.
Parliamo della meccanica: il calibro, composto da 295 parti e 29 gioielli, è il 240 PS IRM C LU (Petite Seconde, Indicateur de Réserve de Marche, Calendrier and Phases de Lune) con 21’600 alternanze/ora (3Hz), 31mm di diametro, bilanciere Gyromax e micro-rotore. Il 5712 monta un micro-rotore in oro da 3.98mm di diametro con impresso il marchio Patek Philippe. I benefici sono svariati. Innanzitutto, garantisce spessore ridotto, poiché snellisce notevolmente il calibro ed è pienamente visibile attraverso il cristallo zaffiro posto sul fondello.
La filosofia di questo marchio è racchiusa nel motto “You merely look after it for the next generation”, ma, in questo momento storico, mi sentirei di modificarla in “You merely look for it for the next generation”. Scherzi a parte, il Patek Philippe Nautilus 5712/1A-001 è forse il più ricercato tra tutti e ad oggi ha quotazioni dai 60’000€ a salire, a fronte di un prezzo di listino di 36.170€.
Cosa penso in sintesi del Patek Philippe Nautilus 5712/1A-001? A mio parere è meraviglioso e la sensazione che si prova ad averlo al polso è la stessa di quando si indossa una camicia su misura: veste alla perfezione. La mancanza di simmetria del quadrante potrebbe far storcere il naso ai puristi del marchio, ma non credo che il target a cui il Patek Philippe Nautilus 5712/1A-001 è rivolto sia esattamente quello dei puristi. Penso che sia, piuttosto, quello di coloro che sono alla ricerca di un modello iconico al proprio polso ma con quel tocco di complessità, che permetta di distinguersi dalla massa e proprio da chi, forse, possiede proprio un 5711.
(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting by Peter Tung)
Buongiorno tramite il Vs bell articolo sul nautilus 5712/1a ho scoperto favorevolmente horbiter tant è che mi sono iscritto. Però da profano del settore vorrei capire perchè su alcuni siti il nautilus in questione lo vendono a 89.000 € ed in altri addirittura a 37.000 € ......siccome possiedo un 5712/1a del 2007 vorrei che gentilmente mi aiutaste a capire qual'è il valore effettivo dell'orologio e il perche di queste discrepanze nei prezzi. grazie e complimenti ancora
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