Nel 1957 Girard–Perregaux presentò una sistema di ricarica, chiamato Gyromatic, che migliorava la prestazione del rotore di carica, sostituendo il classico sistema mediante ruote d’arresto e frizioni a rulli garantendone una durata superiore rispetto alle soluzioni tradizionalmente utilizzate negli orologi automatici dell’epoca. Questa soluzione fu anche propedeutica al lancio del calibro 32A, che equipaggiava il Chronometer HF, la risposta della manifattura di La Chaux de Fonds alla corsa per la massima precisione.
I primi 225 anni di vita, compiuti proprio quest’anno, sono serviti alla antica manifattura per regalarsi una nuova immagine ed aprire i suoi archivi storici aggiungendo, alle collezioni di alta orologeria, modelli che ne hanno fatto la storia recente e ne rappresentano pietre miliari. Quanti di voi erano consapevoli del fatto che Girard–Perregaux avesse realizzato il Gyromatic, brevettato una soluzione così originale e concepito un calibro ad alta frequenza? Il Girard–Perregaux 1957 è idealmente la versione moderna del primo Gyromatic, ne ripete lo stile senza riprenderne la soluzione tecnica, nemmeno una sua versione moderna, che resta quindi confinata alla storia e rappresenta un’occasione persa dal punto di vista del prodotto, considerando il suo posizionamento e la possibilità di creare un file rouge con quel capitolo della sua storia. L’orologio è un riuscito tre sfere, di inequivocabile ispirazione vintage, un terreno su cui il marchio è particolarmente esperto. I suoi orologi classici, come il 1966, sono tra gli orologi più confortevoli mai realizzati ed il Girard–Perregaux 1957 non fa eccezione. Una volta regolata la deployante e chiuso al polso ve ne dimenticherete e quando lo toglierete la sera inizierete a sentirne la mancanza. Dopo aver provato tanti orologi, parlare di confort in un orologio non è poi così scontato. Il merito va ai 40mm di diametro e ad uno spessore particolarmente ridotto, perchè il calibro GP3300 è un automatico piuttosto sottile. Le anse si allungano molto e curvano con decisione facendo aderire la cassa perfettamente al polso, anche se non si volesse stringere al massimo il pin della chiusura deployante. Il quadrante è di una lucida tonalità champagne, tendente al crema con doppi indici applicati e sfere dal disegno dauphine, la quintessenza del vintage anni 60, con una piccola apertura al tre per la data. A proposito della data ed osservando l’orologio di ¾, è visibile il “taglio” fatto sul quadrante per realizzare la finestra della data, laddove un piccolo smusso avrebbe incrementato la sensazione di qualità percepita. Il quadrante è coperto da un vetro glass box, ormai una presenza costante nelle scelte dei marchi, molti dei quali sono intenti a rinverdire i fasti dell’orologeria anni 60, in cui questo tipo di vetro era molto diffuso. Il calibro GP3300 non solo è sottile, ma è un pregevole movimento automatico da 4Hz, con decorazione a perlage della platina, Côtes de Genève sui ponti e circolare sul rotore. È uno dei cavalli di battaglia di Girard–Perregaux, sebbene un po’ sottodimensionato, in termini di diametro, per le dimensioni della cassa del 1957. Il Girard–Perregaux 1957 ha un prezzo di listino di 10400€ in una fascia di mercato particolarmente combattuta. Ha dalla sua il fatto di essere un modello commemorativo, realizzato con il gusto tipico di chi realizza da sempre orologi per persone eleganti, distinte che non amano apparire, ma sanno di essere. Questo spirito è da sempre molto forte nei Girard–Perregaux ed il 1957 non fa eccezione.(Photo credit: Horbiter®’s proprietary photo-shooting)
Gaetano C @Horbiter®