Ulysse Nardin Marine Tourbillon

Ulysse Nardin Marine Tourbillon, la nostra recensione

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Ho spesso raccontato una storia singolare quando ho scritto di Ulysse Nardin. Da giovane, avrò avuto circa 14 o 15 anni, iniziai ad appassionarmi agli orologi e, contrariamente a quanto possiate pensare, la mia passione non si è accesa seguendo i marchi che tutti conosciamo, ma è partita da una nicchia. Quando parlo di “nicchia” non mi riferisco a marchi minori per prestigio e fascino ma, al contrario, a marchi particolari, quelli che non seguono le mode ma le creano ed hanno una spiccata personalità ed una storia ricca.

Ulysse Nardin era un nome che mio padre, medico e con una passione per la meccanica seconda solo a quella di chi scrive, mi ripeteva quasi in modo compulsivo. Il tempo, quello misurato in modo estremamente preciso, è di fondamentale importanza per un chirurgo, la cui precisione e rapidità di esecuzione sono vitali in sala operatoria.

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Ho conosciuto perciò il marchio attraverso le parole di un involontario “brand ambassador“, da cui ho ereditato la passione per il meticoloso, il ben fatto e tutto ciò che si trova allo zenith dello “scontato“. Infine mio padre, avido lettore di storia e geografia, apprezzava ed apprezza tuttora Ulysse Nardin per la sua fama di costruttore di grandi cronometri da marina.

Oggi questa manifattura ha finalmente, dopo un periodo di transizione, trovato la sua giusta collocazione all'interno del Gruppo Kering e del mercato, a fianco di un'altra storica manifattura ed ha la possibilità di esprimere tutto il suo potenziale che si tratti del pluripremiato Regatta o del Marine Deck, due complicati agli antipodi capaci entrambi di mostrare cosa possa fare il team di sviluppo a Le Locle. E' indubbio che, se uno dei collezionisti che segue Horbiter® mi chiedesse, come spesso accade, quale collezione rappresenti nell'immaginario collettivo il marchio, risponderei senza esitazione: la collezione Marine.

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E' la trasposizione al polso dei grandi cronometri da Marina che venivano utilizzati sul ponte di comando delle navi ed Ulysse Nardin era, in questo settore, in buona compagnia di pochissimi marchi al mondo. Agli occhi del sottoscritto, con l'Ulysse Nardin Marine Tourbillon, Ulysse Nardin ha sintetizzato una delle più affascinanti complicazioni al mondo, in una sua versione ancor più affascinate, il tourbillon volante, accoppiandola ad un quadrante smaltato realizzato con la tecnica “Grand Feu” che utilizzano pochissime manifatture al mondo ed, infine, un calibro completamente realizzato in-house.

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Non ho utilizzato il termine “manifattura” a caso nei capoversi precedenti, perché Ulysse Nardin realizza gabbia, ruote, viti e spirale del calibro UN128 completamente al suo interno, forte di una capability che ha davvero pochi eguali in pochissime altre manifatture integrate verticalmente e che possono vantare dimensioni ed economie di scala che Ulysse Nardin non ha. Inoltre, non dimentichiamolo, è a Le Locle che è nata in orologeria la prima spirale in silicio prodotta in serie su un orologio ed è quindi Ulysse Nardin che vanta questo grande primato, uno dei “breakthrough” dell'orologeria meccanica 2.0.

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E' quasi riduttivo però elencare le caratteristiche tecniche dell'Ulysse Nardin Marine Tourbillon senza fermarsi a parlare dell'immenso lavoro di re-design generale del prodotto che Ulysse Nardin ha eseguito, in particolare sulla collezione Marine, di cui ho già anticipato i miei pensieri quando ho scritto dell'Ulysse Nardin Marine Chronograph Annual Calendar. La cassa del Marine è ora più semplice, meno elaborata che in passato, il quadrante è pulito e quasi rilassante, con i numeri romani che ricordano le origini classiche del marchio ed il grande tourbillon volante ad ore sei che riempie quasi completamente la metà inferiore del quadrante, arrivando in tangenza al centro del quadrante.

Sembra richiamare proprio i grossi contatori dei secondi presenti su quei cronometri da marina. L'unica piccola nota stonata è rappresentata forse dall'eccesso di scritte sul quadrante, che ha nelle due sfere a gladio un altro elemento distintivo del marchio. Al 12 vi è il piccolo contatore della riserva di carica di 60 ore mentre un plauso va alla scelta di lasciare il quadrante perfettamente simmetrico senza cadere nella tentazione di inserire la data che, oggettivamente, su un tourbillon, c'entra poco ed è normalmente poco presente, a dire il vero.

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Altro segno di riconoscimento è il movimento a vista, un calibro automatico che riempie quasi tutti i 43mm di diametro della cassa, con l'inconfondibile rotore di carica decorato con il medaglione color blu oceano e due ancore ai lati che sorreggono idealmente la parte periferica. E' una loro buona abitudine, osservate cosa facevano i maestri orologiai con il Dual Time Manufacture alcuni anni fa ed è bello poter godere della fattura del calibro in momenti di pausa in cui non si ha l'orologio al polso. Quante pensate che costi un Ulysse Nardin Marine Tourbillon? Considerando che il posizionamento di un tourbillon è elevato, anche se realizzato con cassa in acciaio, è incredibile pensare che Ulysse Nardin sia riuscita a posizionare questo complicato ad una cifra inferiore alla soglia psicologica dei 30000€.

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Perché non c'è alcuna rinuncia in questo orologio e la decorazione “Grand Feu” ne è la testimonianza. E' in assoluto la miglior proposta di tourbillon sul mercato e proviene da un marchio blasonato; se avevi perciò intenzione di acquistare ad esempio un calendario perpetuo e sai cosa è un tourbillon, non puoi non prenderla in considerazione. Dal mio personale punto di vista inoltre, la scelta di realizzare l'Ulysse Nardin Marine Tourbillon in acciaio è intelligente perché lo rende più utilizzabile: sfido chiunque a dire che un tourbillon in oro possa indossarsi con la stessa semplicità con cui si indossa questo classico sportivo. Lo sdoganamento del tourbillon? Forse si ed era ora considerando l'ambito in cui questa complicazione era involontariamente e strategicamente confinata (da parte di alcuni marchi).

 

(Photo credit: Horbiter®'s proprietary photo-shooting)

Gaetano C @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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