TAG Heuer Autavia Heuer 02, la recensione

TAG Heuer Autavia Heuer 02, la recensione

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La presentazione del nuovo TAG Heuer Autavia Heuer 02 è la dimostrazione che la nuova strategia di questo storico marchio, partita due anni fa con l’arrivo di JeanClaude Biver ed un interesse crescente per il pubblico giovanile, non ha tradito il nutrito gruppo di appassionati del marchio che considera nomi come Monaco, Monza ed Autavia dei pezzi immancabili della propria collezione. Quando i gran premi, soprattutto quelli di F1, hanno vissuto la loro epoca più romantica ed il picco di glamour, i cronografi Heuer erano al polso di piloti ed addetti ai lavori ed il logo Heuer compariva sulla scocca delle Ferrari di Lauda e Regazzoni.

La genesi del TAG Heuer Autavia Heuer 02.

Il nuovo TAG Heuer Autavia Heuer 02 è il frutto di un complesso progetto di rilancio che ha visto il marchio svizzero organizzare una survey tra appassionati e collezionisti e sottoporre loro alcune proposte della versione moderna di questo storico cronografo. E’ stato il pubblico a scegliere la versione definitiva dell’orologio.

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Una forma assolutamente innovativa di sviluppo di un nuovo prodotto, un’esperienza unica e partecipativa nel mondo dell’orologeria, un modo per garantire la giusta attenzione sul marchio ed al contempo un rischio ridotto di commettere errori. Dopo la presentazione del primo prototipo un anno fa, Baselworld 2017 ha dato il battesimo alla versione definitiva di uno dei cronografi più amati dagli “Heueristi” ed anche uno di quelli che, in alcune declinazioni, raggiunge il valore più alto alle aste tematiche.

La fonte di ispirazione del nuovo TAG Heuer Autavia Heuer 02.

TAG Heuer ha inserito il nuovo TAG Heuer Autavia Heuer 02 all’interno della sezione Heritage, che rappresenta la storia del marchio e che ha il solo logo Heuer sul quadrante, è estremamente fedele al modello originale, con la disposizione dei tre contatori bianchi e lo stile della lunetta girevole bidirezionale che richiamano l’Autavia nella versione indossata da Jochen Rindt, pilota austriaco di F1, campione del mondo nel 1970 ed ambasciatore “spontaneo” del marchio TAG Heuer (Heuer) al tempo.

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Referenze come la 2446 guidano prezzi di assoluto rilievo e la Mark 3 in particolare a cui il nuovo TAG Heuer Autavia Heuer 02 chiaramente si ispira, supera di slancio i 20.000€ di prezzo d’acquisto.

TAG Heuer ha tradotto nel linguaggio moderno questa referenza riprendendone lo stile, la vintage SuperLuminova® per emulare l’invecchiamento del trizio e la lunetta che conserva un anello in alluminio con la sola scala delle ore, in un’epoca in cui la ceramica è ormai diventata onnipresente, sebbene l’anello abbia una larghezza ben superiore all’originale.

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Una scelta probabilmente necessaria per evitare di allargare eccessivamente il quadrante considerando che la cassa ha un diametro di 42mm, quando su un Autavia originale si fermava a 39mm. Personalmente l’avrei fatta un po’ più sottile. Stesso feeling generale anche per quanto riguarda la geometria della cassa con anse diritte e curvate per aderire al polso ed una lucidatura completamente a specchio su cassa, anse, lunetta.

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Stranamente il TAG Heuer Autavia Heuer 02 non monta una rally strap ma un cinturino in pelle invecchiata con fibbia ad ardiglione e logo Heuer sulla sua parte terminale. Anche quest’ultimo è un omaggio alla storia e spiega bene l’attributo di Heritage che il marchio ha dato ai suoi modelli storici.

Il nuovo calibro Heuer 02.

Come un abito double face, TAG Heuer ha equipaggiato TAG Heuer Autavia Heuer 02 del moderno calibro di manifattura Heuer 02, erede del calibro nato un paio di anni fa come calibro 1969 migrato poi al calibro CH80 entrato in un bel Carrera con quadrante Panda che è stato in vita come prototipo, giusto il tempo di far brillare gli occhi agli appassionati (compresi quelli del sottoscritto) per poi rientrare nel cassetto dei ricordi, il tutto in un momento di forte cambiamento strategico ed industriale all’interno dell’azienda.

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Il calibro Heuer 02 è un calibro interamente sviluppato da TAG Heuer, dotato di ruota a colonne (ben visibile e di colore rosso), frizione ad innesto verticale, 4Hz di frequenza ed una riserva di carica di 80 ore.

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Come si vede dal fondello a vista e dalla massa oscillante, TAG Heuer non lo ha personalizzato in chiave vintage ma lo ha lasciato con le stesse finiture con cui è presente il calibro Heuer 01 (evoluzione del 1887) all’interno del nuovo Carrera. Il TAG Heuer Autavia Heuer 02 è quindi vintage nell’aspetto ma assolutamente moderno fino all’ultima minuscola vite nel meccanismo.

Prezzo e valutazione finale.

Il nuovo TAG Heuer Autavia Heuer 02 è disponibile sia con il cinturino in pelle che con una bracciale in acciaio realizzato con una originale maglia in metallo. Non un bracciale qualsiasi né una maglia Milano come potrebbe sembrare a prima vista, ma un bracciale con maglia a “grana di riso” presente già nel catalogo dell’Autavia originale. In questo caso la chiusura è deployante con doppio pulsante di sicurezza e logo Heuer inciso. Il primo ha un prezzo di 4.600€, il secondo avrà un prezzo sicuramente superiore, che non è stato ancora ufficializzato sul mercato italiano, sebbene possiamo aspettarci un prezzo allineato a quello della versione con cinturino.

E’ un ottimo esempio di connubio tra una riedizione vintage, soprattutto nella parte visibile e la più moderna tecnologia; mi riferisco al calibro Heuer 02 che di vintage non ha, volutamente, nulla. Un nuovo modo, quello lanciato da TAG Heuer, di interpretare il concetto di riedizione, proposto ad un prezzo estremamente competitivo se si considera il valore generale della proposta.

 

(Photo credit: Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

@Gaetano Cimmino

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