Rado Captain Cook 2022 (la recensione completa)

Rado Captain Cook 2022 (la recensione completa)

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Dal 2017 il nome Rado Captain Cook è rientrato in grande stile nel catalogo del marchio svizzero. Captain Cook identifica una delle più affascinanti ed amate collezioni storiche del marchio svizzero, quella che raccoglie l’eredità dei suoi orologi subacquei e la mescola con il concetto di orologio sportivo di lusso ma in fascia accessibile, come è da tradizione di Rado. I Rado Captain Cook vintage sono piuttosto ambiti sul mercato del secondo polso, ed è per questa ragione che Rado ha creato una vasta collezione, provando ad unire le linee ed i font dei modelli originali, con la moderna tecnologia, inclusa l’ultima generazione di calibri a scaffale da 80 ore di autonomia a piena carica, dotati di alcune personalizzazioni, vedi il caso specifico della collezione High-Tech Ceramic.

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In ordine di tempo, la moderna collezione di orologi Rado Captain Cook hanno mescolato modelli di taglia squisitamente vintage come i Rado Captain Cook 37mm, ad esempio, e modelli ibridi oggi non più a catalogo come i Rado Captain Cook Hyperchrome, che creano persino qualche incomprensione nella logica di declinazione della collezione (HyperChrome ha un linguaggio ed una declinazione tecnica completamente differente).  I Rado Captain Cook Limited Edition (sostanzialmente i modelli da 37mm) sono particolarmente apprezzati tra i possessori del modello originale o chi ha un polso piccolo.

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I Rado Captain Cook MK2 e Rado Captain Cook MKIII rientrano invece nella famiglia Rado Original, comprendente le reissue di modelli storici della marca, sebbene il Rado Captain Cook MK III sia una declinazione “neo vintage”. Li trovate in un articolo separato (li abbiamo inseriti nel corpo del testo). La variante in titanio un tempo classificata come HyperChrome la troverete generalmente indicata anche come Rado Captain Cook XXL o Rado Captain Cook XL per via della dimensione di cassa da 45mm.

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Il Rado Captain Cook verde, disponibile tuttora sia in variante 200m che 300m è uno dei più desiderati, ma il nuovo Rado Captain Cook Red, dotato di quadrante rosso sfumato è a mio avviso ancora più attraente e, soprattutto, più originale.

Aprile 2022: Rado Captain Cook High-Tech Ceramic Diver

Rado lancia una nuova versione del Captain Cook; è il Captain Cook High-Tech Ceramic Diver che nasce da una costola della collezione High-Tech di cui conserva le caratteristiche principali (e le dimensioni) introducendo una serie di novità. Il termine Diver trasforma l’originale High-Tech Ceramic in un orologio subacqueo professionale certificato in accordo alla normativa ISO 6425, il riferimento per gli orologi subacquei professionali.

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Lo schema di partenza si fonda su cassa in ceramica, o plasma high-tech ceramic, proprio come sul modello High-Tech. Come anticipato, le quote sono analoghe: il diametro misura quindi 43 mm e lo spessore 14,6 mm. Risultato? Ecco il primo diver 300 metri (non in acciaio) del marchio dotato della certificazione ISO ed equipaggiato del calibro R763 che parte dalla stessa  base del 734 montato sul modello “scheletrato” (con l’aggiunta del disco data) con cui condivide la spirale Nivachron, funzionale in questa occasione a rispettare i criteri stabiliti dallo standard internazionale in tema di resistenza ai campi magnetici.

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La finestra della data, posizionata come da rito ad ore tre, ha con il font di colore rosso. Le varianti sono, come anticipato, due in ceramica, una nera ed una inedita versione color verde oliva, ed entrambe possono aversi indifferentemente con il bracciale a tre maglie abbinato (con chiusura a farfalla e fibbia in titanio) o strap in caucciù con fibbia ad ardiglione. In alternativa, proprio come sul modello High-Tech originale, è possibile optare per un modello in ceramica al plasma, con doppia alternativa di quadrante: grigio soleil oppure blu laccato e lucidato (quest’ultimo è il mio preferito). Il fondello è in questo caso chiuso, come è giusto che sia su un orologio subacqueo professionale, e riporta il doppio cavallino rappresentativo proprio della collezione Captain Cook.

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I prezzi sono leggermente più alti per le versioni al plasma (la cui lunetta in ceramica ha finitura spazzolata) e di poco più bassi, a parità di bracciale, per i modelli in ceramica. Costano rispettivamente 3.800 Euro e 3.600 Euro. Segnalo differenze anche tra i due modelli interamente in ceramica; la versione verde oliva è a finitura interamente opaca, lunetta inclusa. Viceversa, il Captain Cook High-Tech Ceramic Diver nero ha lunetta in ceramica lucida così come in ceramica lucida sono le maglie centrali del bracciale. Le opzioni in ceramica prevedono in alternativa anche il cinturino in caucciù e costano entrambe 3.250 Euro.

Marzo 2022: Il Rado Captain Cook debutta in una nuova variante

C’è poco da cambiare su un Captain Cook 300 metri. E’ un solido orologio sportivo con bracciale in acciaio disponibile ad un prezzo ragionevole in rapporto all’elevata qualità offerta. La nuova versione non poteva essere diversa; ci ricorda piuttosto che in un’industria i cui gli alti prezzi di listino sono spesso ingiustificati, questa collezione offre una qualità elevata ad un prezzo ultra-competitivo.

Il nuovo quadrante rosso sfumato

La novità di inizio 2022 è il nuovo quadrante rosso sfumato; è quindi rosso al centro ma tende al nero progressivamente verso il bordo esterno del quadrante. Segue le orme del cugino Golden Horse in edizione limitata, aggiungendo un vago richiamo vintage ad un orologio contemporaneo. Se la variante verde è piacevole ma forse un pò scontata nell’attuale panorama, la referenza Rado R32105353 è più sofisticata e originale. La lunetta in ceramica nera lo trasforma in un orologio meno polarizzante e comunque in linea con la tradizione del marchio. In sintesi, sceglierei questa variante che presenta tra l’altro un layout a due toni.

Le caratteristiche generali di prodotto

Il bracciale è a sgancio rapido ed integrato nella cassa, senza alcun gioco apparente, almeno quando è nuovo. La soluzione con pin di sgancio, indispensabile su un cinturino in pelle, mi lascia perplesso. Non è immediato da sganciare; un pulsante di sicurezza come già altri marchi del gruppo propongono è decisamente più facile ed immediato da usare. Se avete mani generose, farete fatica soprattutto in fase di aggancio perché il prigioniero tende a sfuggire dalle dita. Non mi fa impazzire il design del bracciale, ma Rado offre in alternativa un “beads of rice” molto bello e sicuramente più originale. E’ invece incomprensibile l’assenza di un’opzione in gomma, trattandosi di un subacqueo 300 metri (sebbene non progettato per immersioni in saturazione).

Il verdetto

Il Rado Captain Cook è un prodotto ormai maturo, migliorato costantemente negli anni. Si potrà obiettare circa la dimensione della cassa da 42 mm ma lo spessore si ferma ad un ottimo 12,3 mm. Sono comunque dell’idea che un modello da 39 mm vada prima o poi incluso a catalogo. Valuterei inoltre l’opzione cinturino in gomma che non può mancare su un orologio del genere e, in futuro, testerei una soluzione in titanio, come finora è stato fatto solo su Captain Cook XXL.

2021: Captain Cook diventa High-Tech Ceramic

Il Rado Captain Cook High-Tech Ceramic completa una gamma ideata per celebrare una storia di successo di Rado ed accontentare un pubblico di appassionati cultori di referenze storiche. Quei modelli, che hanno raccolto un buon successo globale dal lancio, sembravano prefigurare una collezione di esclusiva ispirazione vintage fino all’arrivo, inaspettato per quanto mi riguarda, del modello High-Tech che ha cambiato questa regola. Rado è l’unico marchio in cui oggi spesso coesistono, in un’unica collezione, prodotti moderni ma di ispirazione vintage e orologi interamente in ceramica o suoi composti.

Perché Rado ha realizzato il Captain Cook High-Tech Ceramic?

In generale, Rado nasce come marchio d’avanguardia e non può tradire la sua natura; le collezioni di ispirazione vintage, pur moderne nell’animo, sono state concepite per attirare un’ampia fascia di clienti, ma il marchio si riserva sempre di creare un modello di punta che faccia da manifesto delle sue capacità e, nelle intenzioni del marchio, da traino all’intera collezione. L’obiettivo è quello di soddisfare due fasce di clientela complementari.

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Il Captain Cook High-tech Ceramic è, rispetto a modelli analoghi di altre collezioni, più spinto tecnicamente perché parte dalla base di un orologio subacqueo professionale da 300 metri ed integra upgrade alla parte meccanica che completano una costruzione di cassa e bracciale in cui il marchio può giocare come preferisce, grazie alle tecnologie a catalogo. In questa fascia di prezzo, che siate o meno ammiratori dei Rado tutti in ceramica, il marchio non ha concorrenti.

Cassa e bracciale

Rado ha lanciato Captain Cook High-tech Ceramic in quattro varianti, di cui due sono in questa recensione; tre sono in ceramica nera (con o senza bracciale), la quarta mescola ceramica al plasma, Ceramos™ ed inserto in ceramica blu sulla lunetta girevole. Quest’ultimo è l’equivalente di un HyperChrome in ceramica al plasma ed avvicina il modello all’orologio sportivo in acciaio o titanio. Tutti condividono la struttura monoblocco della cassa, che è insieme gioia e dolori.

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La costruzione è solida al fine di garantire la robustezza che i composti derivati da ossido di zirconio devono assicurare ma usualmente non garantiscono, vista la naturale proprietà del composto ad essere poco resiliente (ossia poco resistente agli urti) rispetto ad un metallo tradizionale, che si deforma plasticamente. Il risultato è una costruzione destinata a polsi grandi ed amanti degli sportivi di forte impatto: il diametro è di 43 millimetri; soprattutto lo spessore è pari a 14,6 mm. Sulla bilancia, un High-Tech pesa 157 grammi; siamo in area di “tool watch”.

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In realtà qualche parte in metallo c’è; la ghiera girevole è in acciaio temprato ed è rivestita in PVD sulla referenza con l’indentatura color oro. Il bracciale, in ceramica nera lucida od opaca sulle referenze scure, piuttosto che in ceramica al plasma sul modello grigio, monta una chiusura a farfalla in titanio. L’inserto in ceramica, concavo come su tutti i Captain Cook, è eseguito in modo impeccabile e la lunetta ha una solidità invidiabile, è priva di alcun gioco. Rado ha ormai raggiunto su questa architettura multi-materiale un livello esecutivo notevole, evidentemente più difficile da raggiungere data la presenza di una parte mobile, la lunetta, non presente sul cugino cronografo HyperChrome.

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Il quadrante è trasparente ed offre un vago richiamo da orologio scheletrato; è una brillante idea perché alleggerisce, esteticamente, l’insieme offrendo inoltre una piacevole sensazione di tridimensionalità su cui gli indici trapezoidali sono sospesi ed il logo con l’ancora sembra fluttuare. Più che uno sguardo sul movimento, di natura industriale seppur con caratteristiche distintive di cui parleremo, l’apertura sul quadrante ed il vetro curvo mescolano il “vagamente vintage” (si capisce cioè che è un Captain Cook) con “l’assolutamente moderno”. Questo apparente contrasto è ciò che più risalta e dà identità al modello. L’aspetto metallico del calibro funziona meglio con la ceramica al plasma che con quella nera o, almeno, io la preferisco.

Il calibro Rado R734

Sigla breve per un argomento che viene messo in cima alle priorità di comunicazione, ed a ragione. Capace di funzionare per 80 ore a piena carica, il nuovo movimento adotta per prima la spirale Nivachron. Pochi sanno che questa spirale metallica (che parte da una base di titanio) è stata sviluppata in collaborazione con Audemars Piguet e rappresenta un’alternativa industriale alla dilagante produzione di spirali in silicio. Swatch Group dichiara per Nivachron una superiore resistenza ai campi magnetici (ridotti di un fattore pari a 10 o 20, a seconda del modello) rispetto ad una spirale metallica tradizionale, oltre ad una insensibilità a variazioni di temperatura ed elevata resistenza agli urti.

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Un altro marchio del gruppo che adotta questa spirale è il marchio Certina (credo sia stato tra i primi) ma la logica con cui viene adottata in sostituzione di quella in silicio si può spiegare solo con la ricerca di una adeguata resistenza agli urti e di un costo produttivo più ragionevole. Dalla mia prospettiva, Rado spinge sulla unicità del movimento meccanico tanto quanto ha a lungo fatto con i materiali, ponendo l’accento su questa capacità spesso trascurata in passato a favore di una narrazione che ha sempre coinvolto i materiali, mai i movimenti. L’orologio incassato è inoltre regolato su cinque posizioni, invece delle classiche tre.

Considerazioni finali

Il Rado Captain Cook High-Tech Ceramic è probabilmente il modello più sofisticato oggi a catalogo. La ceramica ha esordito in orologeria in abito scuro e l’orologio full black è stato ampiamente sdoganato, ma la mia preferenza va senza indugio al modello in ceramica al plasma.

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E’ vicino per concetto ed aspetto ad uno sportivo subacqueo in acciaio o in titanio ed offre una resistenza all’uso prolungato che nessun orologio in metallo potrà garantire; la capacità di un High-Tech di preservare l’aspetto da orologio virtualmente nuovo negli anni ha il suo valore tangibile quando bisogna procedere, con un orologio tradizionale, ad un inevitabile intervento di lucidatura e rimozione di segni sulla cassa.

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Al contrario, le dimensioni extra-large limitano l’audience potenziale che secondo me apprezzerebbe lo stesso concetto ma riproposto su una cassa più piccola, concetto al quale il marchio dovrebbe lavorare se vuole estendere l’apprezzamento a polsi meno generosi. Il prezzo di 3.950 € non è un primo prezzo per un Rado, ma non è stellare se si considera la sostanza, esterna ed interna cui nessun competitor può obiettare in modo credibile.

2020: il Rado Captain Cook diventa 300 metri

Provate a chiedere ad un executive di Rado quale sia il modello che sta spopolando, e questi vi risponderà con buona probabilità “Rado Captain Cook“. La collezione lanciata nel 2019, in particolare le versioni con quadrante verde e blu, ha raccolto un buon successo. Rado ha inoltre declinato i modelli in più taglie ed edizioni, provando ad incontrare i gusti di chi ama tanto il vintage quanto di coloro che si avvicinano all’orologeria meccanica di fascia media. Credo che Rado abbia con Captain Cook accolto nuovi clienti, solleticando i palati più fini con modelli speciali quali Rado Original Captain Cook MKII, di cui possiedo la versione originale. Su quel successo il marchio interviene sul prodotto senza stravolgerlo, ad un anno appena dal lancio.

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E’ raro infatti che un marchio aggiorni un modello in un lasso di tempo tanto breve, a meno di raccogliere la voce del consumatore nel primo anno di vita o spingere dal punto di vista strategico per allinearsi alla concorrenza. Il rischio è che chi ha acquistato il primo Captain Cook possa trovarsi spiazzato, considerando il suo, seppur erroneamente, già obsoleto. Non è così, sebbene un cambiamento tecnico c’è stato e non è così irrilevante. Il Rado Captain Cook 300m 2020, in particolare in questa versione con lunetta e quadrante color verde, è sostanzialmente immutato rispetto al 2019, meccanica inclusa (calibro automatico da ottanta ore di autonomia), ma è un orologio subacqueo fino a 300m, mentre la versione precedente si fermava a 200m. Le due versioni si distinguono immediatamente, perché sul quadrante di quest’ultima il dato è scritto in basso, sul quadrante.

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Entrambi sono larghi 42mm, ad altezza corona, e spessi 12,1mm. Appena l’ho ricevuto, ho inoltre avuto la sensazione che i designer del marchio avessero cambiato il pantone di verde, optando per un tono più scuro. Se osservate infatti le nostre foto della versione 2019 noterete che il verde è brillante e vivido. Rado ha confermato le nostre impressioni; la mia idea a riguardo è che i designer volessero (o dovessero) scegliere una tonalità di verde in grado di adattarsi contemporaneamente alla versione in acciaio ed alla nuova in bronzo.

Inoltre, debutta un bracciale a tre maglie con sistema di sgancio rapido (denominato Easy Clip) e chiusura deployante con estensione, che conferma il taglio più professionale del Captain Cook 300 metri. I bracciali sono tutti intercambiabili, si può cioè optare per il “beads of rice” del Captain Cook 200m o in alternativa per una opzione di cinturini in pelle e strap in nylon. Rado offre anche una versione kit, che comprende le due opzioni di cinturino in una bella confezione da viaggio, a fronte di un leggero sovrapprezzo.

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Versione 2019 e 2020 sono entrambe a catalogo, seppur la prima sia disponibile standard con il bracciale a chicchi di grano e la nuova con quello a tre maglie. La domanda a questo punto è: “Quale scegliere?” La risposta non è immediata come sembra. Il Rado Captain Cook 2020 è senza dubbio più raffinato tecnicamente (soprattutto agli occhi di un diver) ma pesa 165 grammi, contro i 137 grammi della versione “uscente”. La differenza di prezzo, 2.170 Euro contro 2.070 Euro, è risibile.

A 2.370 Euro si può optare per la versione kit dotata dei cinturini aggiuntivi, mentre ne occorrono 160 per acquistare separatamente il bracciale a “chicchi di grano”. In sintesi, a parità di bracciale, e con un peso di 137 grammi, il Rado Captain Cook 2020 costa 2.330 Euro contro 2.070 Euro; in dotazione si avrebbero due bracciali ed in collezione l’ultima versione. Questa combinazione è valida nel caso in cui si opti per il bracciale a chicchi di riso, che io preferisco e contiene il peso. Questa è almeno la combinazione che sceglierei per sposare i miei gusti sul bracciale con l’ultima versione.

2020: Rado Captain Cook Bronze Automatic, la nuova famiglia di subacquei con cassa in bronzo.

Il Rado Captain Cook Automatic Bronzo unisce tre materiali: bronzo, titanio e ceramica. Nulla di straordinario se non che questa combinazione proviene dal marchio leader al mondo nella produzione di orologi in ceramica. Ha senso invece trattandosi di una variante del Captain Cook, uno degli orologi di maggior successo tra quelli lanciati recentemente. In Rado, questa collezione rappresenta il secondo esercizio sulla variante in bronzo, dopo il primo eseguito con HyperChrome, in cui il bronzo viene utilizzato per alcune parti della cassa.

Rado Captain Cook Automatic Bronzo

Questa variante del Captain Cook ripropone concetti già introdotti in passato altrove, quando Rado ha proposto ad esempio la True Thinline Nature Collection, in cui ciascuna versione si ispirava ad un elemento della natura. I tre nuovi orologi montano, a differenza delle versioni originali in acciaio, un cinturino in pelle su fibbia ad ardiglione realizzata in bronzo come la cassa, laddove molti marchi utilizzano ancora un materiale differente ed in alcuni casi anche la fibbia deployante. Quella ad ardiglione è perfettamente in linea con lo spirito vintage di questa collezione che, se dovessi dare uno sguardo rapido alla lista dei possibili competitor, mette nel mirino le collezioni 1858 di Montblanc e la versione solo tempo, in particolare.

Rado Captain Cook Automatic Bronzo

Tecnicamente, la lunetta concava con inserto in ceramica è una delle caratteristiche più raffinate ed originali del Captain Cook, un vezzo degli anni sessanta, come dimostra anche la recente riedizione del Breitling Superocean del 1957, che adotta una soluzione simile. Larga 42mm, la cassa è alta 12,5mm, spessa abbastanza per dare consistenza al polso senza essere troppo prominente. La scelta di montare un fondo cassa in titanio permette di tollerarlo al polso ed aiuta a contenere il peso entro i 79 grammi. L’unico dubbio riguarda l’incisione dei tre cavalli marini, simbolo delle collezioni originali di Rado, che per esperienza tenderanno a pizzicare il polso, sebbene senza provare gli orologi sia difficile dare un giudizio definitivo. Il Rado Captain Cook Bronzo monta il calibro ETA C07 la cui base è comune ad altri marchi del gruppo, con la esclusione della spirale in silicio, almeno a leggere le specifiche.

Rado Captain Cook Automatic Bronzo

Le ottanta ore di massima riserva di carica sottolineano che questo orologio non è il frutto di una operazione di nostalgia, e nel segmento in cui combatte, sono un dato avvicinato da pochi concorrenti (forse Seiko su alcuni diver), e da nessun altro marchio. Piacevoli gli indici dorati applicati sul quadrante curvo, riempiti di SuperLumiNova® bianca, coerenti con lo stile di un diver (ha un rating di 300 metri) che raggiunge il suo  massimo appeal nella versione limitata a 1962 esemplari lanciata nel 2019, quella di diametro pari a 37,3mm. Se volessi sottolineare uno dei punti di forza di questa collezione, citerei senza dubbio la lunetta; dagli esperti della ceramica in orologeria puoi difficilmente aspettarti qualcosa di diverso dall’eccellenza; ciò non toglie che la qualità sia davvero elevata e superiore a quella di competitor che costano circa il doppio.

Rado Captain Cook Automatic Bronzo

A proposito di varianti di colore, ne esistono tre, tra cui sceglierei la blu e la verde, per le ragioni seguenti: quando acquistate un orologio con cassa in bronzo, ricordate che il processo di ossidazione naturale ne muterà l’aspetto. In queste condizioni la versione con quadrante e lunetta color “terra” rischia di diventare monocolore, per i miei gusti; viceversa, sulle altre due la lunetta crea un contrasto piacevole tra colori, e finiture alternate tra lucide e opache. Parliamo di sensazioni, non di certezze, sufficienti per far però pendere su carta la scelta su una delle due, con la blu in cima alla mia personale lista, infine. Il Rado Captain Cook Automatic Bronzo ha un prezzo al pubblico di 2.680 Euro ed è già acquistabile on line se vivete nei seguenti paesi: Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti.

2019: debutta Rado Captain Cook Automatic 42mm 200m

Sembra che Rado ci abbia preso gusto a riaprire i suoi archivi e girare le pagine dei suoi cataloghi storici, fermandosi spesso a quella del Captain Cook. Questa collezione ha del resto un pedigree forte, riconosciuto da amanti di Rado vintage e millennials, il cui apprezzamento per la storia del marchio è in crescita. Il Rado Captain Cook segue la scia alimentata da orologi fortunati come il Rado Original Captain Cook MKII e si unisce quest’anno al lancio del Rado Golden Horse 1957, riedizione del Golden Horse originale, che ho visto la prima ed unica volta nei saloni di Villa Gamberaia a Firenze durante la presentazione ufficiale della Rado True Thinline Nature Collection.

Verde, blu e marrone: gli elementi della natura per il Captain Cook 2019.

Tre nuovi modelli entrano in collezione, e due sono in quest’articolo. Il moderno Captain Cook è stato infatti lanciato originariamente nel 2017, ed in due versioni: un più moderno Rado Hyperchrome Captain Cook da ben 45mm ed una riedizione storica, il Rado Captain Cook Automatic limitato a 1962 esemplari, con cassa da 37mm di diametro.

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Rado ha infatti un approccio singolare quando si tratta di rievocare modelli del passato: crea la riedizione quasi perfetta, a prova di appassionato, ed una seconda che tende a fondere linee del passato e design attuale e l’HyperChrome Captain Cook rappresenta questa opzione. Due anni dopo quel lancio, la famiglia si è allargata e le versioni da 42mm riempiono un vuoto, dal mio personale punto di vista, tra piccolo e grande Captain Cook.

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I 42mm di cassa non sono eccessivi come sembra: la cassa di ispirazione vintage, pulita e con anse diritte, il vetro glass-box curvo ai lati e piatto al centro, e lo spessore fermo a 12,1mm rendono tutto più semplice. Sono nuovi gli inserti in ceramica, che aggiungono il color verde, il blu, e il marrone (c’è anche il nero), creando una gamma simile a quella lanciata con il Rado True Thinline Nature Collection.

Un tuffo negli anni 60.

Quegli anni hanno sconvolto politica, cultura e musica e, per quanto possa valere, hanno regalato al mondo alcuni tra gli orologi più belli della storia. Nascono in continuazione marchi che inventano storie improbabili pur di dare autorevolezza ad orologi dal design vagamente simile a quello dell’epoca.

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La versione del Captain Cook con quadrante e lunetta verde è la più riuscita, soprattutto se monta il bracciale in maglia di acciaio, con chiusura deployante stretta e lunga, e scritta Rado a rilievo. E’ un omaggio ai Rado di un tempo, escluso il trattamento superficiale che ha reso i Rado originali virtualmente indistruttibili. L’intervento si è limitato alla lunetta, realizzata in ceramica e ben fatta, con spessore inferiore a quello un po’ eccessivo di un HyperChrome Captain Cook. Nel primo caso è color verde chiaro, vivido, ed è accoppiato ad un quadrante fumè; ed è un insieme che funziona bene.

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La seconda versione sostituisce il verde con un blu oceanico su quadrante fumè. E’ virtualmente lo stesso orologio ma non trasmette le stesse emozioni, forse perché il blu è inflazionato in orologeria, mentre il verde su uno sportivo subacqueo non è così diffuso, e lo è ancor meno su un diver vintage. O, più semplicemente, andrebbe provato sul bracciale in acciaio per darne un giudizio definitivo.

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Su tutti i Captain Cook, la lunetta concava esalta la geometria del vetro, creando una combinazione che rende questa collezione unica. Se non si opta per il bracciale, Rado offre un cinturino in pelle morbido, che sarebbe perfetto con la stessa fibbia ad ardiglione presente solo sul Captain Cook da 37mm di diametro. In entrambi i casi, le anse diritte contribuiscono a rendere un bell’orologio anche comodo, e la piacevolezza al polso è uno degli aspetti sui cui tutti i marchi si stanno concentrando maggiormente negli ultimi anni.

Ottanta ore di riserva di carica: parliamone.

Aspetto estetico e confort mettono apparentemente in secondo piano le specifiche, ed è un peccato: i Captain Cook fanno tesoro dell’esperienza del gruppo e montano un calibro da ottanta ore di riserva di carica, battendo sonoramente la concorrenza in questa fascia di prezzo (2.020€). Se ci fate caso, è una prestazione che viene sottolineata su altri marchi (Mido ad esempio) ma di cui beneficiano anche i nuovi Rado, sebbene con qualche distinguo (certificazione di Cronometro o spirale in silicio sulle versioni top della concorrenza interna).

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In ogni caso, è un elemento distintivo dei marchi di Swatch che va sottolineato, perché se lo stile è il trigger all’acquisto, dopo il primo mese di utilizzo si iniziano ad apprezzare altre cose, e tra queste la durata della carica è un “atout” quando quell’orologio lo metti nel cassetto, per indossare lo smartwatch e misurare la durata delle tue corse durante il weekend.

2017: debutta Rado HyperChrome Captain Cook.

All’inizio degli anni 60 Rado (nata all’inizio degli anni 50) entrava in orologeria con la missione di laboratorio di nuovi materiali e con una sua interpretazione originale del prodotto. I tempi della sinterizzazione delle polveri, primo passo verso la creazione della cassa in ceramica, erano lontani e l’oggetto del lavoro di Rado era l’indurimento dei metalli tradizionalmente usati, un processo già diffuso nell’industria chimica e metallurgica.

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Rado è stato uno dei migliori interpreti dell’epoca che l’ha vista nascere ed i suoi orologi erano l’espressione dell’avanguardia portando nel settore un concetto di durata ed affidabilità fino ad allora inesistente unito alle forme tipiche dell’epoca. Il mio Rado Ticin ha una cassa ed un bracciale perfetti nonostante un utilizzo intenso e nessuna manutenzione in più di quarant’anni e la famiglia del Captain Cook di cui fa parte è uno dei pilastri del progetto che prevede il ritorno alle origini del marchio.

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Un’operazione intelligente perché aggiunge all’attuale avanguardia stilistica la rievocazione storica di modelli del passato iniziata l’anno scorso con il Cape Horn e che punta chiaramente a consolidare il valore Heritage di Rado. Il Rado Hyperchrome Captain Cook 2017 è tornato in tre versioni, segmentato opportunamente per chi ama il vintage e le sue dimensioni come la cassa da 37mm ed il quadrante del diver storico della collezione oppure la maglia milanese con diamanti Top Wesselton sul quadrante per lei. Infine, perché è sempre un Rado, una versione oversize che al quadrante con indici a freccia unisce la cassa in titanio grado 5 ed una lunetta con inserto in ceramica blu applicato ad una lunetta in acciaio con iniezione al carbonio.

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Realizzato completamente sui toni del blu, colore che non manca ormai in alcun catalogo di orologi, il Rado Hyperchrome Captain Cook blu ha una singolare lunetta con bordo inclinato verso il centro del quadrante, una scelta piuttosto singolare che aumenta la sensazione di grandezza di un orologio altrimenti leggerissimo, ben costruito e con una strap jeans di colore blu perfetta per l’estate.

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Sul fondello sono incisi tre cavallucci marini simbolo dei subacquei Made in Legnau, mentre all’interno vi è il calibro ETA C07.611 con 80 ore di riserva di carica. Se questo numero vi suona familiare è perché si tratta dello stesso calibro montato da altri marchi del gruppo. Mai la standardizzazione di calibri è stata tanto utile come in questo caso, soprattutto quando punta su caratteristiche tecniche così elevate per un tre sfere automatico.

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Non so se preferirei onestamente questa versione a quella da 37mm con lunetta piatta e magari una Nato Strap ma se per voi la parola vintage è ispirazione e basta, il Rado Hyperchrome Captain Cook blu è un ragionato mix di cultura Rado degli anni 70 ed il meglio che si possa trovare sul mercato per qualità e robustezza, un’ode all’epoca pionieristica e ad un’orologeria più tradizionale che tanti vorrebbero in un Rado senza per questo concedere tutto all’innovazione.

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(Photo credit: Marco Antinori per Horbiter®)

Gaetano C @Horbiter®

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