Piaget Altiplano Ultimate Automatic 910P, la recensione

Piaget Altiplano Ultimate Automatic 910P, la recensione

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Ginevra, SIHH 2018: a poche settimane da quando l’avevamo presentato nella nostra flash news, siamo riusciti a toccare con mano il nuovissimo e innovativo Piaget Altiplano Ultimate 910P. SIHH 2018 ha portato diverse novità e ha sconvolto gli equilibri del settore, un esempio lampante è l’Altiplano Ultimate 910P, che riporta in casa Piaget lo scettro di orologio automatico più sottile al mondo, forte dei suoi 4.3mm di spessore… cassa compresa.

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Come nel mondo del motorsport, anche in orologeria le competizioni vengono vinte per pochi decimi, nel primo caso il metro di paragone è il tempo sul giro, nel secondo le dimensioni e in particolar modo è lo spessore a dettare legge, ma in entrambi gli ambiti ogni singolo componente deve concorrere minuziosamente ad un unico obiettivo: vincere. Piaget rompe ogni distinzione tra calibro e cassa, con una sinergia mai vista prima in orologeria. il calibro 910P rende onore allo storico 9P, che ha reso anche Piaget quello che è ora, una delle manifatture più tecnologiche e di altissima gamma presenti sul mercato. Nel calibro 910P la cassa si combina con il movimento fungendo da platina e sorreggendo quindi tutti i 219 componenti.

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La sinergia è totale anche lato processo produttivo, la maison dispone infatti di una manifattura dedicata ai calibri con sede a “La Côte-aux-Fées” e una, con sede a “Plan-les-Ouates“, dedicata ai componenti esterni, in 3 anni di progettazione e sviluppo i tecnici delle due sedi hanno lavorato come un team unito da un’ unica missione: Piaget Altiplano Ultimate 910P. Tutti questi concetti quasi scompaiono una volta al polso, numeri e ingegneria lasciano spazio all’eleganza e alle superlative finiture di ogni singolo decimo di millimetro dell’orologio, come ruotismi e ponti scheletrati, smussati e decorati con motivo soleil e il fondello satinato ad effetto circolare.

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L’oro, materiale nobile per antonomasia, trova anche un’applicazione ingegneristica nella massa oscillante, le cui dimensioni ridotte del componente ne riducono il momento di inerzia e quindi aumentano la capacità di caricare la spirale di carica (da 50 ore). L’elevato peso specifico di questo materiale aiuta a recuperare il terreno perso a causa appunto delle dimensioni. Altra caratteristica tecnica dell’oro è l’elevata lavorabilità, che torna decisamente utile con componenti così piccoli, quasi al limite del realizzabile. La scelta di una massa oscillante periferica è non solo elegante (e necessaria per ridurre lo spessore al minimo) e molto raffinata, ma avvicina il Piaget Altiplano Ultimate 910P alla purezza di un carica manuale.

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Ingegneria ed estetica si incrociano anche nella disposizione del treno del tempo, gli ingranaggi fanno quasi da corona alle sfere, mettendo in risalto l’unica zona “piena” del quadrante. La passione per gli ultra-thin risiede nel DNA di Piaget ed il Piaget Altiplano Ultimate 910P festeggia i 60 anni di collezione Altiplano riconquistando il record di orologio automatico più sottile al mondo detenuto fino allo scorso anno dal Bulgari Octo Finissimo ma non si ferma qui, getta le basi per un futuro completamente diverso in orologeria, un futuro in cui i ruoli dei vari componenti si fondono, ingegneria ed estetica si fondono al fine di trasformare l’impossibile in realtà.

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La prova al polso a SIHH 2018 di quest’opera di alta orologeria è stato quasi come un incontro con un personaggio della mitologia…hai letto di lui, ne conosci i dettagli tecnici e ogni singolo aspetto estetico, ma dal vivo toglie il respiro e sorprende più di ogni altra parola che potrei mai scrivere. Il Piaget Altiplano Ultimate 910P è disponibile in due versioni, entrambe in oro da 18 carati, 27’000$ per l’ oro bianco e 26’000$ per l’oro rosa.

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(Photo credit: Horbiter®’s proprietary photo-shooting)

Matteo Bulla @Horbiter®

@Matteo Bulla

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