Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black

Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black – The Dark Side of the Planet Ocean

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Aveva ragione Matteo (Bulla) quando, con intuito incredibile ed alla fine dell'articolo sull'Omega Seamaster Planet Ocean 2016, aveva presagito che tra le novità del post-Basilea potesse esserci un Planet Ocean in ceramica. Ragionandoci, la trasformazione del diver di lusso super professionale (il diver storico è il Seamaster Diver 300M) in un orologio completamente in ceramica ha un suo senso logico, il passo naturale nell'incontenibile processo di innovazione in corso in Omega.

Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black Red 3Forse tanti tra voi già hanno visto la nuova collezione Omega Planet Ocean Deep Black in rete (se si esclude il sito ufficiale), noi abbiamo aspettato e rispettato la deadline del lancio ufficiale della collezione sul mercato italiano che si tiene oggi con un evento dedicato, sebbene si crei sempre un inevitabile disallineamento tra web ed i paesi in cui una collezione è stata lanciata, perché il web non conosce confini e fa a pugni con la logica commerciale legata al singolo mercato. In sintesi gli italiani hanno già visto foto dal vivo in rete del Deep Black, sebbene il prodotto non sia ancora fisicamente disponibile nei punti vendita italiani. 

Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black collectionDetto questo va sottolineato, prima ancora di passare all'analisi del prodotto stesso, il coraggio di Omega nel lanciare questa collezione, perché il lancio di un diver professionale di lusso con cassa interamente in ceramica (esistono esempi di diver con cassa in ceramica come il Blancpain Bathyscaphe Gray Plasma ma non ha quest'ultimo la stessa immagine da super professionale del Planet Ocean) è un passo che dà una chiara leadership di prodotto e di mercato, ma potrebbe sollevare dubbi da parte di qualche diver professionista che vede la ceramica come poco adatta all'uso.
Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black Blue 3Dal punto di vista industriale, la ceramica è una tecnologia ormai consolidata, già applicata con successo sulla serie dei Dark e Grey Side of the Moon, quindi estremamente collaudata, anche commercialmente, e non c'è dubbio alcuno che possa funzionare benissimo dal punto di vista tecnico, a meno di non essere legati ancestralmente alla cassa in metallo.
Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black Sedna Gold 3Omega ha presentato quattro nuovi modelli, due con finitura completamente lucida di cassa e lunetta (uno con inserti in Sedna Gold) ed altri due più sportivi, con finitura opaca e spazzolata caratterizzata da accenti rossi e blu rispettivamente, che richiamano in modo diverso alcune fasi del processo di immersione in profondità ed i colori dello spettro del visibile man mano che scende in profondità.
Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black Blue 2Omega ci ha ricordato che dopo 5 metri di immersione scompare il colore rosso e dopo 275m l'unico colore visibile è il blu, questo è il motivo per cui gli indici luminescenti e la maggior parte delle informazioni principali a disposizione di un diver hanno nel blu uno dei colori di riferimento. Una interessante caratteristica che spiega la natura della collezione e la volontà di renderlo adatto non solo al diving, è la presenza del calibro 8906, la versione GMT del nuovo calibro certificato METAS e non la sua versione solo tempo.
Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black Red Naiad 4Il fondello è un piccolo capolavoro; il sistema di chiusura ad alveoli rappresenta una delle più belle personalizzazioni mai fatte su un fondello; dopo tanti anni e diversi articoli spesi a parlare di fondelli tutti uguali (il riferimento è a tutti i marchi, con l'eccezione di Rolex per dovere di cronaca), Omega è stata la prima a realizzarne uno in cui il sistema di apertura e chiusura non è stato disegnato solo per esigenze di Service ma anche per avere una pura funzione estetica. In realtà quel disegno potrebbe avere anche un aspetto funzionale, perché la struttura alveolare è disposta su tutta la circonferenza e consente di distribuire il carico di apertura e chiusura su una superficie maggiore, semplificandone l'operazione. Se poi questa geometria sia legata o meno alla struttura in ceramica non è confermato ma se così fosse, spiegherebbe l'adozione della struttura alveolare su tutta la nuova gamma,  a partire dalle versioni in acciaio e titanio. Omega lo ho battezzato Naiad.
Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black BlueLa lunetta delle due versioni più sportive unisce per la prima volta gomma e ceramica, dopo che Omega ha presentato questo mix per la prima volta sulle collezioni in acciaio e titanio ed ha generalmente migliorato il click o “notching” (non so perché ma in inglese suona meglio) quando si ruota la lunetta stessa. Ovviamente, come si vede dalla foto, la lunetta è quella di un diver, per cui la scala delle 24 ore per il secondo fuso orario è stata spostata sull'anello interno e quest'ultimo è dello stesso colore della sfera GMT, in modo da separare istantaneamente le due letture e le due funzioni (immersione e fuso orario).
Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black Black 2Bella, ricca delle migliori tecnologie disponibili, con un calibro che rappresenta il riferimento tra i calibri industriali, la collezione Deep Black ha nell'All Black il modello più originale, l'unico Omega sportivo con cassa in ceramica a non avere un paio di contatori crono sul quadrante pur conservando una cassa generosa (è larga 45,5mm). 

Omega Seamaster Planet Ocean Deep Black Red Naiad 2La finitura lucida si combina perfettamente con la lunetta in Liquidmetal ed è molto riuscito l'accoppiamento tra il nero lucido e la colorazione arancione delle scritte Seamaster e GMT sul quadrante e della estremità della sfera del secondo fuso orario. Due toni di colore ed una combinazione indovinata, che non somiglia a nessun altro orologio e che, soprattutto, non rischia di stancare. E' un'ottima alternativa ad un Dark Side of the Moon ed è più sobrio e classico delle altre due versioni, con i toni blu e rossi rispettivamente. Due versioni eccezionalmente sportive, in cui lo spirito originale del Planet Ocean sembra essersi un pò smarrito.

 

(Photo credit: Horbiter's proprietary photo-shooting)

Gaetano C @Horbiter

TWITTER @Gaetano Cimmino 

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